Con le norme attuative della Legge 107/2015, i docenti specializzati dovranno avere più conoscenze specifiche: dovranno approfondire le competenze sui diversi tipi di disabilità ma anche garantire la continuità didattica, evitando i cambi di docenti specializzati nel corso dell’anno scolastico; gli stessi faranno, poi, capo a un centro unico che metterà in relazione scuole, ASP e Inps, all’interno del quale si richiederanno le ore da assegnare ad ogni alunno con problemi certificati.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): le scelte che si stanno prendendo non sono quelle attese. Perché si vuole obbligare un insegnante specializzato a rimanere per dieci anni sul sostegno, come se la sua fosse una professione qualsiasi? Vale la pena ricordare che un docente di sostegno è un insegnante della classe: non un assistente, né un infermiere. Anche sulla formazione generalista, in linea con l’abolizione delle aree, nutriamo seri dubbi considerato che si dovrebbe partire da un’analisi degli handicap riscontrati e puntare sul potenziamento delle conoscenze e degli interventi didattici su questi temi. Noi rimaniamo dell’avviso che qualsiasi riforma debba partire da un numero di docenti adeguato e dal rispetto delle ore richieste dai medici: non basta la trasformazione di 5mila cattedre da organico di fatto a quello di diritto, come si ha intenzione di fare con la prossima Legge di Stabilità, quando vi sono quasi 40mila cattedre libere e disponibili.
Anche a tutela dei diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie, per avere più docenti di sostegno, per l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, oltre che per cancellare il vincolo quinquennale per tutti i neo-assunti, oltre che per chiedere rispetto e pari dignità per il servizio svolto durante il precariato non solo nelle operazioni di mobilità, ma anche ai fini dell’integrale ricostruzione di carriera una volta immessi in ruolo, Anief ha deciso di scioperare e indire un presidio davanti Montecitorio il prossimo 14 novembre.