In pochi giorni dall'apertura del concorso a 800 posti di assistente giudiziario sono state inoltrate già 10.000 richieste di partecipazione, evento che potrebbe portare alla previsione di una specifica prova preselettiva che ridurrà a 3.200 unità i candidati. Eurosofia, in collaborazione con Edises, offre un supporto efficace, per prepararsi a tutte le fasi del concorso. Al costo di 49,54 euro, se iscritto Eurosofia/Anief riceverai i volumi più i test necessari con due omaggi.
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I requisiti:
Il titolo di studio richiesto è il diploma di scuola superiore. Oltre al diploma, occorre essere cittadini italiani, avere un'età minima di 18 anni, godere dei diritti politici e civili, non avere avuto precedentemente problemi lavorativi con le pubbliche amministrazioni.
Prova preselettiva, quando e cosa studiare:
Una volta completato l'invio della domanda di partecipazione (la scadenza era il 22 dicembre 2016) non resta che studiare ed esercitarsi a partire dal materiale fornito da Eurosofia. Il 14 febbraio 2017 si saprà il calendario delle prove.
Le prove scritte riguardano una serie di domande a risposta multipla su elementi di diritto pubblico ed elementi di diritto amministrativo.
Eurosofia, in collaborazione con Edises, offre un supporto efficace, che delinea il percorso per una preparazione efficace ed intensiva, che può aiutare a superare brillantemente il concorso. Considerata la tempistica serrata è indispensabile un’impostazione rigida per organizzare in modo sistematico e ben organizzato il proprio studio.
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Il dato è contenuto nel conto annuale pubblicato in queste ore dalla Ragioneria generale dello Stato: a fronte di 202.317 dipendenti non di ruolo, nel 2015, ancora ben 141.996 appartengono alla Scuola pubblica. È un numero che lascia pensare: arriva, infatti, dopo l’ultimo piano straordinario di assunzioni effettuate con la legge di riforma 107/15 e dopo che, tra il 2007 e il 2015, il numero di posti in organico presso l’Istruzione pubblica si è ridotto di oltre 100mila unità. Considerando che lo Stato spende ogni anno per le supplenze annuali quasi mezzo miliardo di euro, si può tranquillamente parlare di politica fallimentare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): 100mila docenti e 40mila Ata potrebbero prendere i posti liberi, perché in possesso dei titoli, ma continuano a essere emarginati per una miope politica di risparmi ad oltranza. Tra l’altro, l’atteggiamento di rifiuto alla loro immissione in ruolo è anche alla base dell’età media sempre molto elevata di chi opera nelle nostre scuole, anche questa rilevata dal Mef: 50,6 anni. Passeranno, poi, tre anni e mezzo prima che venga bandito il nuovo concorso e la fase transitoria che ci attende va gestita aprendo le graduatorie ad esaurimento, per collocarvi, in coda, tutti gli abilitati all’insegnamento dopo il 2011, a partire da coloro che hanno terminato con successo i corsi Tfa, Pas, Scienze della formazione primaria, all’estero e altri ancora. Allo stesso tempo, vanno assunti tutti gli Ata e educatori su posti liberi prevedendo, anche per loro, una fetta di unità aggiuntive sul ‘potenziamento’ scolastico previsto dalla Buona Scuola.
La docente, su ricorso patrocinato dai legali Anief, aveva ottenuto definitivamente ragione con sentenza del Consiglio di Stato, peraltro passata in giudicato, cui il Miur aveva anche dato esecuzione: il tutto, però, senza permettergli l’accesso, come sarebbe stato legittimo, alla compilazione via internet della domanda per partecipare al piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla Legge 107/2015, fasi B e C, attraverso le quali sono state immessi in ruolo oltre 56mila insegnanti precari. La sentenzia evidenzia proprio come il Miur abbia di fatto compiuto un vero e proprio illecito. Anief ricorda che, per i docenti destinatari di favorevole e definitiva sentenza del Consiglio di Stato, è ancora possibile aderire allo specifico ricorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): anche stavolta siamo riusciti a tutelare i diritti di questa categoria di docenti precari, per troppi anni ignorati dal Miur, ristabilendo il giusto diritto grazie anche alla professionalità dei nostri legali. Abbiamo quindi dimostrato che avevamo ragione a pretendere il loro inserimento nelle GaE: nella stessa situazione della docente con diploma magistrale, appena assunta a titolo definitivo, ci sono diverse migliaia di precari che difenderemo in tribunale, ribadendo le medesime ragioni”.
Con le Sentenze TAR ottenute ieri dagli Avvocati Rodrigo Verticelli e Francesca Marcone, l'Anief chiude la partita sulla questione dei requisiti di accesso ai Percorsi Abilitanti Speciali indetti dal MIUR nel 2013 e ottiene lo scioglimento della riserva per centinaia di ricorrenti che si sono affidati ai nostri legali per l’ottenimento del diritto all’accesso al corso, contestando i requisiti minimi di ammissione richiesti dal MIUR.
È una soddisfacente vittoria, dunque, quella ottenuta dai legali Anief a seguito dell'udienza di discussione presso il TAR del Lazio, con ben cinque sentenze che consolidano finalmente e in via definitiva la posizione dei nostri iscritti confermando a tutti gli effetti e “a pieno titolo” il conseguimento della loro abilitazione PAS cui avevano avuto accesso “con riserva” e in attesa della definizione del contenzioso.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.