Il Giorno - Centomila supplenti nelle classi. I sindacati: la Buona Scuola fa flop
Il Fatto Quotidiano - Al via le assunzioni del Ministero: ma i numeri non tornano
Il Giorno - Centomila supplenti nelle classi. I sindacati: la Buona Scuola fa flop
Il Fatto Quotidiano - Al via le assunzioni del Ministero: ma i numeri non tornano
Il sindacato è risalito alle motivazioni che hanno condotto ieri l’amministrazione centrale alla formulazione del decreto di immissioni in ruolo con i posti disponibili ridotti all’osso: anziché riservare una quota parte dei posti vacanti e disponibili per i vincitori del concorso, è stato utilizzato l’intero contingente per venire incontro al numero straordinario di domande di trasferimento, quasi 210mila e, successivamente, all’enorme mole di richieste di conciliazione presentate a seguito degli errori derivanti dall’algoritmo impazzito. In tal modo, per sanare un danno se ne è creato un altro. Con prospettive tutt’altro che rosee per i docenti vincitori di concorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il paradosso di tutto questo è che dove non si è svolto il concorso oppure è stato realizzato per pochi posti, vi è ora un surplus di cattedre libere, liberate degli insegnanti trasferitisi questa estate. Nei prossimi giorni impugneremo al Tribunale Amministrativo Regionale il decreto del Ministro sulle immissioni in ruolo, pubblicato ieri con le disponibilità ridotte: quel testo, con le tabelle allegate, lede chiaramente i diritti di tanti docenti. Se poi il danno dovesse permanere nel tempo, per ogni docente danneggiato, si procederà a presentare apposito ricorso presso il giudice del lavoro. Nel frattempo, ci aspettiamo che il Miur permetta l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i vincitori del concorso del 2016 anche fuori regione: sarebbe una prima risposta al danno procurato nei loro confronti. È una possibilità più che fattibile, visto che è stata già utilizzata quest’anno per i docenti della scuola dell’infanzia non ancora immessi in ruolo benché avessero vinto la selezione nazionale del 2012.
Via libera alle assunzioni dei docenti: ma rispetto a quanto annunciato ad agosto mancano circa 3 mila posti. «Colpa» delle operazioni di mobilità, segnala la Uil scuola, che hanno spostato docenti su cattedre utili per le assunzioni. «Siamo alla truffa», dice l’AniefVia libera alle assunzioni dei docenti: ma rispetto a quanto annunciato ad agosto mancano circa 3 mila posti. «Colpa» delle operazioni di mobilità, segnala la Uil scuola, che hanno spostato docenti su cattedre utili per le assunzioni. «Siamo alla truffa», dice l’Anief.
Il Miur ha pubblicato quest’oggi le tabelle dei posti disponibili per le immissioni in ruolo 2016/17, da attuarsi entro il prossimo 15 settembre. È subito emersa l’amara sorpresa: in tante classi di concorso della scuola secondaria, di primo e secondo grado, non ci sono le disponibilità. Mancano i posti liberi. Il Miur, infatti, non li ha accantonati e questi ultimi sono stati probabilmente utilizzati per tamponare il caos estivo sulla nuova mobilità su ambiti territoriali. Cosa significa tutto questo? Se la stessa situazione si ripeterà nel prossimo biennio, i vincitori del concorso perderanno l’immissione in ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): molti dei vincitori di quel 25 per cento delle commissioni che hanno terminato le operazioni rimarranno al palo. E se lo stesso avverrà nei prossimi due anni, decadranno pure come vincitori. Con il nuovo concorso, previsto nel 2019, perderanno infatti pure diritto all’immissione in ruolo, costringendo il ‘povero’ docente a recarsi al giudice del lavoro. È chiaro che se questi insegnanti non dovessero essere assunti entro tre anni, l’Anief farà ricorso al giudice del lavoro come già fatto, in passato, con i docenti della scuola dell’infanzia che vinsero il concorso del 2012 e ancora oggi attendono di essere assorbiti a tempo indeterminato.
Il sindacato continua a ricevere lamentele per la mancanza di informazioni sia sulle modalità di scelta adottate, sia sull’ammontare delle singole somme attribuite e sulle prestazioni effettivamente svolte da personale docente individuato: in media 23mila euro a scuola, assegnati al 20-30% degli insegnanti di ruolo. Troppi dirigenti scolastici rimangono aggrappati a una poco convincente FAQ ministeriale di fine luglio, nella quale si spiegava che sono tenuti a comunicare “le motivazioni delle loro scelte al Comitato di valutazione e a tutta la comunità professionale, in forma generale e non legate ai singoli docenti”. Eppure lo stesso Miur, con la Nota n. 1804 dello scorso aprile, aveva spiegato che l’introduzione del merito costituisce un “percorso innovativo per la valorizzazione della professionalità dei Docenti nelle Istituzioni Scolastiche” ed “è opportuno che venga attivato un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si preferisce, probabilmente, mantenere in gran segreto le informazioni sulle assegnazioni del bonus sul merito per evitare chiacchiere e commenti. A questi presidi diciamo che sta avvenendo, però, esattamente il contrario: è la mancanza di chiarezza e trasparenza a generare il sospetto. Certamente, non aiuta per uscire da questo equivoco nemmeno il comportamento dell’amministrazione centrale, visto come sono state gestite la chiamata diretta e l’algoritmo dei trasferimenti su ambiti territoriali. È bene che i dirigenti scolastici, invece, rispettino un principio base della gestione dell’amministrazione, quale è la trasparenza, pubblicando con celerità i nominativi dei docenti e le somme accreditate.
Nel computo delle cattedre da coprire vanno considerati 55mila supplenti che dovranno colmare l’organico di fatto, di cui 30 mila su sostegno (destinati ad aumentare per effetto delle sentenze favorevoli agli alunni disabili). Poi ci sono 10mila prof chiamati a sostituire colleghi con altri incarichi, comandi, distacchi, permessi speciali, più il nodo delle classi di concorso scoperte: almeno 15 mila. Mancano prof di Sostegno, di Matematica, di Spagnolo, soprattutto al Nord. Quest’anno a rendere la situazione più complicata c’è la decisione di prorogare le operazioni di nomina di quindici giorni. Con la didattica che partirà a ritmi blandi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il problema si poteva superare con una verifica nazionale delle cattedre effettivamente vacanti, oggi bloccate fino al 30 giugno e permettendo ai docenti abilitati della seconda fascia d’istituto di entrare nelle GaE, perché il 70 per cento dei supplenti annuali proviene proprio delle graduatorie di seconda fascia delle scuole. È una questione che rimane aperta e che con il passare del tempo non potrà che aggravarsi, perché questi docenti accumulano titoli, esperienza e anzianità di servizio, lavorando stabilmente nella scuola. Lo avevamo detto in tutte le sedi possibili, parlamento e sede del Pd comprese.
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