Intervista al prof. Marcello Pacifico, presidente Nazionale Anief.
Sono diversi i rilievi mossi dal Cspi al documento base per le esperienze formative in azienda degli allievi del triennio finale degli istituti superiori: in particolare, l’organismo superiore chiede di fare riferimento sia alla gratuità delle convenzioni che le scuole devono stipulare con i soggetti ospitanti, sia di inserire nella programmazione didattica, trasversale a tutte le discipline, un'adeguata formazione sulle caratteristiche del mondo del lavoro e, soprattutto, sui diritti e doveri dei lavoratori/lavoratrici, che si legano all'educazione alla cittadinanza. Dubbi che si aggiungono a quelli espressi da tempo dal giovane sindacato, che aveva in tempi non sospetti pure denunciato che le ore di stage potessero andare a discapito della didattica.
Marcello Pacifico (presidente Anief): già da quest'anno, sarebbe dovuto essere inserito a partire dalle classi terze, nel piano triennale dell'offerta formativa, il progetto che prevede 200 ore nei licei e 400 ore complessive nei tecnici e professionali. Ma i percorsi di formazione sulla sicurezza di questi studenti-lavoratori, andavano definiti prima dell’estate. Invece, le regole ancora non si conoscono ed in questo modo c’è il rischio che anziché tutelare gli studenti, si creeranno le condizioni per sfruttarli al posto dei lavoratori meno tutelati.
Anief sostiene le richieste di avvio di un doppio canale ai fini del reclutamento. Perché non è possibile che abbiano svolto il medesimo percorso formativo-abilitante dei colleghi immessi in ruolo sino al 2011, ma per colpa di un legislatore poco avveduto debbano mettere tutto in discussione. Permettere il loro accesso nelle graduatorie che portano alla stabilizzazione, rappresenterebbe un’opera di buon senso, evitando nuove pronunce risarcitorie dei Giudici del Lavoro ma anche di condanna della Corte di Giustizia europea. L’occasione è prossima, vista la discussione alla Camera del ddl sulla “Funzionalità del sistema scolastico e della ricerca”.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): la maggior parte degli oltre 100mila posti assegnati anche quest’anno sino al termine delle attività didattiche riguarda tale personale, a cui non è stato consentito di partecipare al piano straordinario di assunzioni fissato dalla Legge 107/2015. Per mettere a posto le cose ora serviranno alcuni anni, ma anche un emendamento. Da approvare subito. Ancora di più se è vero che le GaE scompariranno entro un triennio. E che, comunque, i docenti precari continueranno ad essere chiamati come supplenti fino a quando non sarà accertata la vacanza di tali posti.
L’ANIEF esprime piena soddisfazione in merito all’accoglimento in Consiglio di Stato degli appelli proposti avverso le Ordinanze del TAR Lazio dichiarative del difetto di giurisdizione relativamente al contenzioso volto all’inserimento in GaE dei docenti in possesso di abilitazione. I Giudici hanno, infatti, riconosciuto le ragioni dei legali Anief sulla competenza del Tribunale Amministrativo a decidere sulla questione e hanno rinviato al TAR proprio ai fini di una rapida definizione nel merito della controversia.
L’intenzione è contenuta, tra le righe, nel Documento di Economia e Finanza 2016: con gli stipendi “congelati” ancora altri cinque anni, il destino dell’indennità che avrebbe almeno tenuto testa all’inflazione rimane ancora una volta da valutare. Per il prossimo triennio, dunque, sono previsti solo aumenti annuali per gli statali pari a 17,22 euro in media: è quanto deriva dalla somma messa a disposizione dal Governo, i 155 milioni stanziati nella Legge di stabilità 2016, suddivisi per tre anni e poi per circa 3 milioni di dipendenti statali. Non meno grave risulta la diminuzione dei fondi relativi alla contrattazione integrativa e l’inasprimento del blocco del turn-over. Preso atto della volontà governativa di far pagare la crisi principalmente ai lavoratori pubblici, Anief ribadisce la volontà di ricorrere per l’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): appena si firmeranno i contratti, quei dipendenti pubblici che ancora avevano degli scatti di anzianità non potranno più usufruirne: ci sarà un salario minimo garantito per legge, poi un surplus a seguito di tagli sempre nel settore, che andrà a finanziare questa prestazione. Ma il nostro sindacato non è d’accordo. Perchè l’indennità di vacanza contrattuale è prevista per legge. E dal 2008 deve essere pagata almeno al 50 per cento rispetto al costo dell’inflazione. Non può essere ancora una volta bloccata.
Alla nota Miur n. 1804 del 19 aprile, ha fatto seguito la n. 4370, attraverso la quale si chiede agli istituti di rendicontare le scelte effettuate per premiare la ristretta cerchia di lavoratori (si presume non oltre il 20 per cento) che beneficeranno di circa 23mila euro assegnati ad ogni istituto. L’amministrazione intende, quindi, catalogare l’operato delle scuole incasellandolo nel Portale internet sulla valutazione: in tal modo, ogni scuola potrà confrontare le proprie scelte con quelle degli altri istituti attraverso i dati a livello provinciale, regionale e nazionale. Creando, però, anche un meccanismo di confronto e inevitabile competizione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): gli istituti non devono farsi condizionare nell’assegnazione dei fondi. Il Ministero dice che devono essere assegnati né a pochi né a molti? Non è proprio così, i soldi in più vanno dati ai docenti “buoni”, nel rispetto dei criteri delineati nei singoli Comitati di valutazione delle scuole autonome. E che, come logica, dovrebbero in primis andare a premiare il surplus di lavoro svolto a beneficio degli alunni. E non dei presidi. Criteri a cui tutti i dirigenti scolastici devono attenersi. Nel frattempo, noi ricorriamo per sbloccare l'indennità di vacanza contrattuale e aumentare del 10% gli stipendi dall'agosto 2015.
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