Anief ha predisposto un modello di istanza di accesso agli atti a beneficio dei candidati che non sono stati ammessi alle prove orali del concorso docenti 2016, da utilizzare qualora l’Ufficio Scolastico della Regione di competenza non abbia predisposto modalità di accesso specifiche. Il sindacato ricorda che è diritto di tutti i partecipanti al concorso conoscere nel dettaglio l’esito della valutazione delle prove sostenute.
Secondo l’ufficio studi del sindacato, la prova scritta dovrebbe basarsi su domande “semi-strutturate”, articolate su una serie di stimoli chiusi, ma anche di risposte aperte che rispettino dei vincoli tali da renderle confrontabili con criteri di correzione predeterminati. Per gli orali, il maturando dovrebbe presentare un progetto, anche questo multidisciplinare, sempre frutto di un percorso durato almeno tutto l’ultimo anno scolastico. Qualsiasi novità da introdurre nel nuovo esame di fine secondaria superiore non dovrà comunque ledere il valore legale del titolo di studio e dello stesso esame di Stato, né mettere in discussione la presenza dei commissari esterni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è tempo di introdurre delle verifiche tendenti alla non discrezionalità, ma non standardizzate, perché gli alunni non possono essere valutati in modo indistinto allo stesso modo. Al Miur, inoltre, ricordiamo che senza l’estensione della scuola dell’obbligo a 18 anni, qualsiasi tentativo di modernizzazione degli esami di fine ciclo è destinato ad avere dei risultati non eccellenti. Perché la qualità del sistema passa non solo attraverso un miglioramento della didattica e della valutazione, ma anche attraverso l’abbattimento della dispersione scolastica.
Successo dell’iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!” promossa dall’Anief per la tutela dei diritti degli alunni disabili. A conclusione dell’anno scolastico, l’Anief tira le somme del progetto annuale, promosso per la tutela degli alunni con disabilità a cui il Miur aveva negato il giusto apporto delle ore di sostegno in spregio al loro diritto all’istruzione e all’uguaglianza. Diverse le sentenze favorevoli provenienti da più tribunali d’Italia, supportate gratuitamente dai legali del giovane sindacato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): con la nostra iniziativa abbiamo fatto rispettare i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale, ma anche quanto previsto dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea tutelando il diritto all’istruzione, all’uguaglianza e il principio di non discriminazione degli alunni in difficoltà. Il fatto che il Ministero voglia ‘risparmiare’ sui nostri figli più deboli è una vergogna e in tribunale abbiamo avuto ragione costringendolo al rispetto della legalità.
Premesso che coloro che coprono un posto senza ragioni sostitutive hanno pieno diritto a chiederne la proroga sino al prossimo 31 agosto e a diffidare il Miur qualora ottengano ancora risposte equivoche, Anief ricorda che tutti gli altri docenti hanno facoltà di chiedere il pagamento delle ferie non godute, pari a circa 2 giorni e mezzo ogni 30 giorni di servizio. Tra le varie sentenze favorevoli, ricordiamo quella della Corte d’Appello dell’Aquila, che ha accolto l’appello di una docente precaria e bocciato il blocco imposto dalla Legge di Stabilità 2013. Collocare i precari in ferie d’ufficio, come fanno alcuni dirigenti, significa voler infierire contro i lavoratori più indifesi oltre che non rispettare le indicazioni UE e contraddire i pareri espressi sullo stesso tema dalla Cassazione.
Per il sindacato, pertanto, è illegittimo il mancato pagamento delle ferie non fruite e incostituzionale il blocco della monetizzazione negli anni scolastici 2013/14, 2014/15 e 2015/16. Anief invita tutti gli interessati a ricorrere contro questa ennesima vessazione della categoria.Adesioni aperte sul portale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la fruizione delle ferie è un diritto conclamato e riconosciuto da tutti i Paesi moderni: va inteso come momento di 'ricreazione' e per questo motivo non può essere fruito durante la sospensione del servizio. I Paesi che legiferano diversamente, se ne assumano le responsabilità: devono spiegarne i motivi ai giudici. Motivi che, sino ad oggi, sono risultati tutt’altro che convincenti”.
Il MIUR getta basi per la rete di istituti, con i prof- jolly sballottati da una sede all’altra.
Il Ministero dell’Istruzione ha inviato una nota agli Usr per invitarli a dare avvio entro il 30 giugno alla costituzione delle scuole in rete. Se si somma questa indicazione con la regionalizzazione degli organici, la chiamata diretta e la facoltà dei capi d’istituto di smistare il corpo docente, pure su organico potenziato, tutte previste dalla Legge 107/2015, si comprende il vero obiettivo: la perdita definitiva della titolarità del personale docente della scuola pubblica. Un piano che da settembre sarà già esecutivo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si stanno ponendo le basi perché un preside possa avere facoltà di decidere se un docente finito negli ambiti dovrà rimanere sull’organico tradizionale o scivolare nell’organico potenziato. In questo modo, tramonta l’idea degli insegnanti titolari su materia curricolare. Dal prossimo anno, prepariamoci al docente transumante: prima scelto, poi utilizzato come tappabuchi, anche su materie affine e per le quali non è abilitato, e alla fine rigettato nella mischia all’occorrenza.
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