Un mese di scuola e ancora "potenziatori" e tappabuchi.
Un mese di scuola e ancora "potenziatori" e tappabuchi.
A due settimane dall’inizio dell’anno scolastico, vi sono capoluoghi dove la maggior parte delle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie devono ancora essere comunicate: è il caso di Cagliari o Genova, dove gli uffici sono fermi alle graduatorie provvisorie della scuola dell’infanzia e primaria. A Roma, solo oggi, si è iniziato con la secondaria. Un nutrito numero di alunni svolgono, così, solo una parte delle ore di lezione giornaliera, trascorrendo le restanti in compagnia di docenti “potenziatori”, sempre più utilizzati come tappabuchi seppur sprovvisti di titolo specifico; gli alunni, poi, vengono divisi in gruppi e smembrati, formando delle vere e proprie classi “pollaio” in itinere, con tutte le conseguenze negative immaginabili sul fronte della didattica nonché della sicurezza. Resta ancora da risolvere il problema di migliaia di docenti trasferiti su sedi sbagliate da un algoritmo impazzito: a tutt’oggi, una buona parte dei tentativi di conciliazione è stata accettata ma tutto rimane ancora inspiegabilmente fermo con gli insegnanti “appoggiati” in istituti-polo (anche a gruppi di 70-80).
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): quella che doveva essere la Buona Scuola e la fine della supplentite, si è trasformato per tanti in un incubo senza fine, con sequele di errori organizzativi e di assegnazione. L’apice di questo disastro è rappresentato dal caso della maestra palermitana, affetta da sclerosi multipla e invalida al 100% che, malgrado il proprio diritto a godere dei benefici della legge 104, è stata ”spedita” prima a Bologna e poi a Roma. L’unica strada percorribile è stata e rimane quella del ricorso in tribunale: dai primi casi esaminati, i giudici hanno sinora mostrato sensibilità verso la tutela dei diritti dei docenti danneggiati, decidendo per il ritorno d’ufficio sulla provincia di appartenenza.
Si abbatte sul MIUR anche la decisione delTribunale del Lavoro di Ravenna, che, con un'ordinanza emanata d'urgenza, dà piena ragione al nostro sindacato, e dichiara palese la discriminazione posta in essere dal Ministero dell’Istruzione quando nega la possibilità di computare il servizio svolto durante il periodo di precariato ai fini del trasferimento da posto di sostegno a posto comune. L’Ordinanza, infatti, riconosce il diritto di una nostra iscritta a “partecipare alle procedure di mobilità per l’anno scolastico 2016/2017 su tutti i posti vacanti dell’organico dell’autonomia e al riconoscimento, a tale fine, del servizio da ella prestato sul ruolo di sostegno precedentemente all’assunzione a tempo indeterminato” ordinando all’Amministrazione scolastica di adottare tutti gli atti conseguenti. Gli Avvocati Ida Mendicino, Fabio Ganci e Walter Miceli ottengono per il nostro sindacato una nuova vittoria che riconosce l'illegittimità del mancato riconoscimento del servizio pre-ruolo già prestato sul medesimo posto ai fini del superamento del quinquennio di permanenza su posti di sostegno prima di poter richiedere il trasferimento su posti di tipo curricolare.
Gli alunni stranieri sono aumentati del 9%, il Miur ha selezionato 506 insegnanti per alloglotti ma ha dimenticato di istituire i posti. Lo denuncia l'Anief. "Dal Concorso a cattedra vengono individuati i docenti indicati per soddisfare precise finalità di insegnamento di Italiano L2 nella scuola secondaria di I e II grado, oltre che nei percorsi di istruzione per gli adulti, nonché per l'attivazione di Laboratori di Italiano L2 nella scuola dell'infanzia e primaria. Malgrado ciò, gli Uffici Scolastici Regionali - spiega - non inseriscono il nuovo insegnamento nell'organico di diritto (54 solo in Emilia Romagna, dove la percentuale di discenti stranieri supera il 15%): i vincitori del concorso rimarranno, così, in buona parte al palo e gli alunni non italofoni privi di docenti specializzati". L'Anief solleva una parte del caso in Consiglio di Stato che ha già chiesto lumi all'amministrazione centrale. "Viene da chiedersi - afferma Marcello Pacifico (Anief-Cisal) - come mai sia potuto accadere tutto questo, con l'amministrazione centrale che determina delle norme e altri uffici dello stesso dicastero dell'Istruzione che agiscono in senso contrario". (ANSA).
Dal Concorso a cattedra vengono individuati i docenti indicati per soddisfare precise finalità di insegnamento di Italiano L2 nella scuola secondaria di I e II grado, oltre che nei percorsi di istruzione per gli adulti, nonché per l’attivazione di Laboratori di Italiano L2 nella scuola dell'infanzia e primaria. Malgrado ciò, gli Uffici Scolastici Regionali non inseriscono il nuovo insegnamento nell’organico di diritto (54 solo in Emilia Romagna, dove la percentuale di discenti stranieri supera il 15%): i vincitori del concorso rimarranno, così, in buona parte al palo e gli alunni non italofoni privi di docenti specializzati. L’Anief solleva una parte del caso in Consiglio di Stato che ha già chiesto lumi all’amministrazione centrale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): viene da chiedersi come mai sia potuto accadere tutto questo, con l’amministrazione centrale che determina delle norme e altri uffici dello stesso dicastero dell’Istruzione che agiscono in senso contrario.
L’Anief continua con successo la sua battaglia in favore dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante: gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Simona Rotundo ottengono presso il Tribunale del Lavoro di Pistoia ben quattro sentenze che riconoscono il diritto di altre 25 docenti all’immediato inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse. Dichiarata ancora una volta, e a chiare lettere, l’illegittimità dell’operato del MIUR che ha escluso e discriminato questa particolare categoria di insegnanti anche quando le Graduatorie erano aperte a tutte le altre categorie di abilitati.
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