Anief sostiene tutti quei docenti che, con l’inizio del nuovo anno scolastico, hanno avviato le proteste a seguito dell’ingiusta decisione presa in parlamento a inizio 2016 dal partito di maggioranza, attraverso il decreto Milleproroghe, di spostare in avanti di due anni la “finestra” di aggiornamento delle GaE per evitare gli spostamenti di provincia. Rispettando la scadenza naturale e la loro riapertura a inizio 2017, si darebbe modo agli oltre 40mila docenti abilitati supplenti che ancora vi risiedono di incrementare il punteggio e, soprattutto, di verificare quali siano le province con più opportunità di lavoro.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la verità è che bisognava consentire l’aggiornamento annuale delle graduatorie ad esaurimento, nonché l’inserimento di tutto il personale abilitato e già presente nelle graduatorie d’Istituto, come già disposto vent’anni fa quando la scuola funzionava. Altrimenti, si creano i presupposti per ripetere l’errore fatto in questi giorni con il Concorso a cattedra che ha prodotto dei vincitori in regioni prive di posti vacanti: in questo caso, il Miur ha dimenticato di accantonare i posti, esponendosi al ricorso; nel caso degli abilitati in GaE, costringe loro a lavorare dove non ci sono più cattedre libere. Poi ci chiediamo perché il 70-80 per cento delle 100mila supplenze annuali sono decretate da graduatoria d’Istituto.