Fa discutere la volontà espressa dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, di introdurre un'imminente riforma del sostegno che coinvolgerà 230mila alunni disabili iscritti nelle nostre scuole, incentrata su una formazione più medicalizzata degli insegnanti, specializzando per ogni forma di disabilità: decisione che arriverebbe a separare le carriere rispetto ai docenti delle materie curricolari.
Secondo Anief si sta dimenticando che ogni professionista ha un suo ruolo definito: l’insegnante, questo deve essere ben chiaro, non ha mansioni di medico o di infermiere. Non si può pensare di sganciarlo dal team docente o di esternalizzarlo dal Consiglio di Classe. Sì, invece, alla formazione anche specialistica per tutti i docenti.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il docente di sostegno del futuro deve rimanere una risorsa, un arricchimento, per l’alunno e per i suoi bisogni formativi, attraverso la valorizzazione delle differenze. Sempre cosciente di quali sono i singoli limiti di apprendimento, questi sì, accertati da un’equipe di medici. Accavallare i ruoli, temiamo, non farebbe il bene dell’allievo.