Ancora una vittoria piena per l'Anief nella tutela dei diritti dei lavoratori precari da anni sfruttati dal Ministero dell'Istruzione: riconosciuto il diritto all'estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto di ogni anno, alle progressioni stipendiali e al risarcimento del danno per abusiva reiterazione di contratti a termine e violazione della normativa comunitaria. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
Stavolta è il Tribunale del Lavoro di Pisa a risarcire i lavoratori precari per l'illegittima apposizione del termine al 30 giugno di ogni anno in luogo del 31 agosto per coprire posti risultati vacanti e disponibili. I legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Rotundo ottengono una sentenza esemplare che rileva l'illegittimità dell'attribuzione dei contratti su posto vacante con scadenza al 30 giugno e riconosce il diritto di due docenti, con circa 10 anni di precariato alle spalle, a percepire le medesime progressioni stipendiali riconosciute solo al personale di ruolo e il risarcimento del danno subìto, quantificato in 8 mensilità dell'ultima retribuzione. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Sono anni che denunciamo come il Ministero 'bluffi' attribuendo sistematicamente e illegittimamente contratti al 30 giugno di ogni anno anche se il posto è vacante e la normativa impone, in questi casi, il termine del 31 agosto. La sentenza ottenuta dai nostri legali riconosce anche il diritto del personale a termine a percepire gli scatti di anzianità che ancora il MIUR si ostina a corrispondere solo ai lavoratori a tempo indeterminato e condanna il Ministero per 'danno comunitario' da abuso e reiterazione di contratti a termine”. Anief ricorda che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuti i propri diritti e per ottenere il giusto risarcimento del danno per abuso di contratti a termine su posti vacanti, l'estensione dei contratti e uno stipendio commisurato agli anni di servizio effettivamente svolti, anche se con contratti a tempo determinato.
Ecco l’ennesima beffa al mondo della scuola: parte il nuovo codice della privacy che abolisce in toto la vecchia normativa contenuta nelle disposizioni del DLGS 196 del 2003. Sono talmente significative le nuove indicazioni contenute nel regolamento europeo 679/2016 che la vecchia norma non poteva nemmeno essere aggiornata. A quanto pare, siamo di fronte a una svolta epocale in materia di protezione dei dati personali. Viene da dire dunque ottima cosa, non c’è che dire, ma come sempre sul mondo della scuola e sulla responsabilità dei dirigenti si abbatte l’ennesima “tegola” di difficile gestione e comprensione. Il regolamento, infatti, pone con forza l’accento sulla “responsabilizzazione” di titolari e responsabili.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): Udir ha organizzato un convegno gratuito per i dirigenti il 19 maggio 2018 a Palermo a cui ne seguiranno altri: qui crescono solo gli obblighi, ma noi forniremo gli strumenti adatti a venire a capo della situazione. La scuola giusta che noi sogniamo passa anche per questa strada. Noi facciamo della concretezza il nostro modus operandi e interverranno esperti che già oggi operano nel settore. Inoltre, su questi e altri temi l'Udir organizza per domenica 20 maggio alle ore 08.30 a all'Hotel San Paolo Palace di Palermo un convegno.
Scarica la locandina del convegno nazionale di giorno 19 e invia la scheda di partecipazione.
Scarica la locandina del convegno nazionale di giorno 20 e invia la scheda di partecipazione.
Come natura vuole, ad un certo punto della loro vita, hanno tutto il diritto di procreare. Ma chi opera nella scuola difficilmente può permettersi il lusso di avere figli: sceglie suo malgrado di fare la supplente per diversi anni, spesso a centinaia di chilometri di distanza dalla famiglia, privandosi dei suoi affetti e rinunciando quasi sempre alla maternità, in attesa della stabilità lavorativa. Poi, quando riesce ad entrare di ruolo, si costruisce una famiglia ma non ha diritto a ricongiungersi neanche per un anno con il proprio bambino se ha più di otto anni di vita. Né lo stipendio va meglio, visto che guadagna la miseria di 1.200 euro, tre volte di più del reddito d'inflazione se rimanesse a casa. Di fare carriera non se ne parla e poi, dopo avere lavorato 42 anni, può fare la nonna con una pensione neanche doppia rispetto all'assegno di disoccupazione. Non ci si meravigli, allora, se l’Italia si trova non solo in cima alla classifica europea per anzianità delle donne al primo parto con una media di 31 anni, ma anche se il 37% tra 25 e 49 anni con almeno un figlio risulta inattiva. E per le donne che hanno più possibilità e coraggio, il doppio ruolo è un Everest da scalare.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Perché festeggiare e come festeggiare se, come successo ad alcune maestre con diploma magistrale, sei assunta ancorché con riserva per poi ritrovarti licenziata, così non potrai neanche mantenere quella famiglia che con stenti e sacrifici avevi costruito? È proprio il caso di dire che oggi si festeggia la festa della mamma, ma se si vuole lavorare nella scuola è meglio rimanere single. Bisognerebbe voltare pagina, garantendo alle mamme docenti, ma anche alle amministrative, tecniche e collaboratrici scolastiche, maggiori permessi e spazi per stare vicine ai figli, cambiare le norme su trasferimenti e assegnazioni provvisorie, aumentare gli stipendi legandoli almeno all'inflazione, reclutare tutte le precarie in organico di fatto su posti vacanti, aprire “finestre” per le pensioni, tutelare chi è a rischio licenziamento e chi non sarà mai assunto con la riapertura delle GaE e la conferma dei ruoli.
Nuova vittoria Anief presso il Tribunale del Lavoro di Torre Annunziata che emana due sentenze di pieno accoglimento con cui conferma che il servizio svolto nelle scuole paritarie deve essere riconosciuto e valutato nelle procedure di trasferimento. Ancora attive le adesioni ai ricorsi Anief per la Mobilità 2018.
Il Tribunale del Lavoro di Torre Annunziata dà piena ragione al nostro sindacato e dichiara illegittimo il CCNI nella parte in cui nega la valutazione del servizio nelle scuole paritarie nelle procedure di mobilità. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Le nostre vittorie in tribunale dimostrano che il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatorio in questo e in altri punti come la parte in cui valuta solo parzialmente il servizio preruolo per le graduatorie interne d'istituto o non computa gli anni di precariato per il raggiungimento del quinquennio di permanenza sul sostegno. Occorre rivedere molti parametri della contrattazione integrativa sui trasferimenti e il nostro sindacato si impegnerà a sanare le illegittimità che da troppo tempo vengono reiterate”. Ancora attive le adesioni ai ricorsi Anief contro la procedura di Mobilità per quanti hanno dichiarato il servizio e i titoli oggetto del ricorso nella domanda di trasferimento.
Udir ha raccolto le azioni di cui debbono farsi carico, in questo ambito, il dirigente scolastico e gli organi collegiali. Innanzitutto, i riferimenti normativi della materia sono legati a doppio filo alla legge del 29 maggio 2017, n. 71, dal titolo "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo", (17G00085) (GU Serie Generale n.127 del 03-06-2017). Occorre, inoltre, aggiornare il Piano Triennale dell'offerta formativa prevedendo gli obiettivi rivolti alla formazione degli alunni. Ma anche riformulare il Patto di corresponsabilità educativa da condividere con i genitori, disporre nel Regolamento d’Istituto le misure disciplinari rieducative, non punitive, per eventuali casi.
L’appuntamento è all'Hotel San Paolo Palace del capoluogo siciliano, a partire dalle ore 08.30: tra i relatori ci saranno il medico esperto Vittorio Lodolo D'Oria, lo psicologo Giuseppe Lavenia, l'avvocatessa Vania Cirese e la dirigente scolastica Concetta Giannino. Concluderà i lavori Marcello Pacifico, presidente Udir.
Con l’entrata in vigore del nuovo CCNL 2016-2018, dal 19 aprile le Rappresentanze sindacali unitarie elette possono incontrare il dirigente scolastico per modificare subito alcune norme pattizie, mentre altre saranno cambiate nella contrattazione del nuovo anno scolastico. Tante sono le novità che si possono attuare nell’organizzazione del lavoro sugli istituti dell’informativa, della contrattazione e del confronto tra le parti, molte delle quali definite per legge. Anief, in attesa della certificazione della rappresentatività, avvia una prima formazione alle sue RSU e agli aspiranti TAS (Terminali associativi). Consulta il calendario e partecipa liberamente. Puoi ancora rappresentarci nella tua scuola al seguente link.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Come avevamo promesso, grazie alla rappresentatività raggiunta, la nostra azione per cambiare le scuole è solo all’inizio: per farlo, occorre fornire ad Rsu e terminali associativi una formazione permanente. Ed è quello che stiamo predisponendo. È nostra intenzione, infatti, avviare un nuovo profondo rinnovamento a livello nazionale e a livello territoriale delle relazioni sindacali del nuovo comparto dell’istruzione e Ricerca. Al fine di vivere in pieno il prossimo triennio all’insegna del diritto e #perunascuolagiusta.
Con una Nota ufficiale, pubblicata il 10 maggio, l’amministrazione di Viale Trastevere sancisce l’esclusione dei docenti precari da tutte le graduatorie, a seguito del loro accesso al terzo anno di Fit, con tutte le incertezze del caso: li cancella sia da quelle storiche (GaE e d’Istituto), sia da quelle di “merito” dei vincitori di concorso 2016. La novità rientra nel nuovo sistema di reclutamento e prevede che dopo il superamento del concorso a cattedra si attui un percorso articolato in tre fasi, al termine delle quali si accede al ruolo. Peccato che si tratti di una possibilità e non di una certezza, perché la norma prevede anche che sino all’ultimo momento il candidato all’immissione in ruolo possa essere reputano non idoneo alla professione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Se appare ragionevole cancellare dalla stessa classe di concorso delle Graduatore di merito o delle GaE chi è assunto nei ruoli, appare illogico escludere dei candidati che ancora alla fine del percorso sono soggetti a una valutazione finale. Ancora più assurda appare la loro estromissione dalle graduatorie d’istituto, visto che i docenti di ruolo possono fare supplenze temporaneamente da posti in organico di fatto. Se si vuole davvero abbattere il precariato, occorre dare maggiori opportunità di stabilizzazione ai docenti, dando loro la possibilità di essere immessi in ruolo attraverso più graduatorie e liste di attesa che ogni precario si è faticosamente conquistato. È come se un’amministrazione decidesse di risolvere un problema di traffico cittadino chiudendo le strade vecchie, perché ce ne sono delle nuove sperimentali che nemmeno assicurano di arrivare a destinazione. La verità è che al Miur continuano a prendere le decisioni sul futuro dei lavoratori, in modo unilaterale e sorprendente, chiedendo loro di resettare tutto e ripartire daccapo, con un nuovo corso di formazione iniziale e tirocinio che però non porta certezze. Ecco perché abbiamo deciso di impugnare le cancellazioni illegittime con apposito ricorso al Tar del Lazio.
A partire delle ore 12.25, il leader del giovane sindacato parlerà del problema della “supplentite” eterna, dei 100mila contratti l’anno a tempo determinato su posti quasi tutti liberi, del fallimento della riforma Renzi, ma soprattutto dello sciopero della fame da due settimane intrapreso da alcune maestre con diploma magistrale prossime al licenziamento e della proposta di riapertura delle GaE per tutto il personale abilitato di ogni ordine e grado, sottoposta all’esame del Governo e del Parlamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Per risolvere quest’ennesimo pasticcio, Anief si è rivolta agli uomini che hanno in mano le sorti della politica italiana, indicando loro una proposta di decreto legge urgente, la cui essenza è stata introdotta nell'interrogazione urgente di Fratelli d'Italia della Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, finalizzata proprio a chiedere la riapertura urgente delle GaE e risolvere in questo modo la spinosa questione. Parallelamente, il nostro sindacato ha impugnato la suddetta sentenza della Plenaria in Cassazione, ha presentato ricorso alla Cedu, oltre a denunciare l’ingiustizia alla Commissione di petizione del parlamento UE e al Consiglio d'Europa. La richiesta da noi formulata è molto semplice: occorre adottare, prima del prossimo 30 giugno, un decreto legge che riapra per la terza volta le Graduatorie ad esaurimento inserendovi dentro tutto il personale abilitato e confermando nei ruoli i neo-assunti.
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