Nuova bufera sul concorso più discusso dell’istruzione pubblica italiana: i vincitori di concorso non hanno la possibilità di essere assunti, perché le nuove classi di concorso, su cui sono stati banditi i posti, non sono ancora presenti negli organici degli Uffici Scolastici Regionali. L'allarme lanciato dall'Anief era fondato: un'ordinanza del Tribunale amministrativo regionale impone infatti ora al Ministero dell’Istruzione di spiegare le modalità con cui intende garantire la futura copertura dei posti messi a bando che, come ampiamente dimostrato, numeri alla mano dal sindacato, non potrà essere soddisfatta neanche dal turn over.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione fornisca ai Giudici le spiegazioni che da mesi nega ai vincitori del concorso e diretti interessati alla procedura selettiva che doveva portarli all'immissione in ruolo entro il triennio. Occorre una dettagliata relazione sulla consistenza organica regionale per ogni singola classe di concorso bandita, chiarendo anche come pensa di poter assumere i vincitori in quegli insegnamenti che a oggi risultano addirittura in esubero. Anche il Tar Lazio sospetta che il Miur abbia bluffato sui posti messi a bando. Ne abbiamo dato prova lampante anche in audizione, ma adesso è davanti ai Giudici che il Ministero dovrà fornire le dovute spiegazioni.
(Teleborsa) - Torna l'attenzione dei sindacati della scuola sulla figura del dirigente scolastico, sempre più penalizzato da maggiori responsabilità e rischi, contro compensi che si rivelano inadeguati. Un problema che è emerso da tempo. Crescenti carichi di lavoro, responsabilità enormi, spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, buste paga a dir poco esigue rispetto agli impegni/rischi: sono questi i maggiori problemi di questa categoria, che torna sotto i riflettori con vari seminari gratuiti sul tema organizzati dal sindacato UDIR e da Eurosofia. "Registriamo una sempre più alta insofferenza tra i presidi: il maggior numero di compiti, scadenze e impellenze di varia natura hanno trasformato la loro professione in un impegno da 18 ore al giorno. Il tutto, si svolge in cambio di buste paga a dir poco basse, soprattutto se rapportate al grado di responsabilità richiesto e alla mole di lavoro svolta", ricorda Marcello Pacifico, Presidente del giovane sindacato Anief.
Entro il 2019 entrerà a regime il comma 131 della Legge 107/2015: raggiunto il tetto dei 36 mesi di supplenza su posto vacante e disponibile, il docente non potrà avere più incarichi su questa tipologia di supplenza. Eppure, a fronte di 202.317 dipendenti pubblici non di ruolo, il Mef ci dice che 141.996 sono docenti e Ata. Ora, anziché essere stabilizzati, perché hanno superato i tre anni di servizio, come indicato dall’UE e ribadito dalla curia di Lussemburgo, verranno ricacciati all’indietro. Ecco perché va fatto ricorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): bisogna utilizzare le graduatorie di Merito e l’inserimento dei candidati idonei al termine del 'concorsone'. E poi il doppio canale di reclutamento, andando ad assumere gli abilitati della seconda fascia delle graduatorie d’istituto, iniziando dalle graduatorie dove non ci sono più candidati nelle GaE. Per la terza fascia d’istituto, vanno assorbiti anche i laureati, al termine di un corso annuale abilitante.
Dello stesso tenore, altre 22 sentenze emesse da diversi tribunali d’Italia: da Trieste a Crotone, il filo conduttore è rappresentato dal Miur che attraverso il Contratto Collettivo Nazionale discrimina i lavoratori precari della scuola. Per i giudici, questi lavoratori sono palesemente discriminati e mantenuti a livello stipendiale di base, senza diritto a progressioni economiche o aumenti in base agli anni di servizio prestati. Il comportamento contrasta con la normativa comunitaria, in particolare con la Direttiva 1999/70/CE e con l'allegato Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): da anni chiediamo non solo un vero piano di stabilizzazione dei precari storici, ma anche un intervento concreto e mirato del Ministero per sanare tutte le illegittimità contenute nel CCNI, in primis quelle che riguardano i trattamenti economici che discriminano e sviliscono il lavoro dei tanti lavoratori a termine della scuola. L’obiettivo è riconoscere ai precari pari dignità, rispetto al personale di ruolo, all'interno della contrattazione collettiva. Nel frattempo, la soluzione è quella di presentare ricorso.
Queste sono le parole pronunciate dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, durante l’audizione di ieri in Commissione Cultura di Camera e Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. Infatti, tra i punti toccati (università, diritto allo studio, edilizia scolastica e mobilità) anche quello degli insegnanti precari. Cisl: “Bene impegno sul reclutamento, ma si faccia di più”.
Anief: “Soluzioni su fase transitoria non ci soddisfano”. Continua a leggere
Dopo il grande successo di Palermo, partono i nuovi seminari, sempre organizzati dal sindacato UDIR e da EUROSOFIA, su competenze e problematiche connesse all’attività dei capi d’istituto. Si parlerà dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Gianni, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue.
Il programma dei prossimi seminari: a Cosenza domenica 5 marzo presso Italiana hotel; a Catania martedì 14 marzo nell’hotel Plaza; a Roma sabato 18 marzo all’hotel H10; a Torino mercoledì 22 marzo c/o Starhotels Majestic; a Napoli martedì 4 aprile c/o Ramada Naples; a Milano mercoledì 5 aprile c/o Novotel Milano Linate aeroporto; ; a Lecce sabato 6 maggio. Saranno presenti, tra i relatori, l'esperto in relazioni sindacali Pietro Perziani, sulla sicurezza Natale Saccone, il segretario organizzativo Confedir Marcello Pacifico, gli avvocati della rete legale dell'Anief, i dirigenti in servizio delle rispettive regioni. La partecipazione è gratuita e riconosciuta dal Miur. Per informazioni si può contattare il 331.7713481. Per una consulenza gratuita, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per aderire ai ricorsi su RIA, FUN, CIR consultare il sito internet www.udir.it
Marcello Pacifico (Confedir-Anief): registriamo una sempre più alta insofferenza tra i presidi: il maggior numero di compiti, scadenze e impellenze di varia natura hanno trasformato la loro professione in un impegno da 18 ore al giorno. Il tutto, si svolge in cambio di buste paga a dir poco basse, soprattutto se rapportate al grado di responsabilità richiesto e alla mole di lavoro svolta.
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