A giorni comincerà la pubblicazione dei movimenti della prima fase di mobilità: si inizierà con la scuola primaria e poi man mano si procederà con i docenti degli altri corsi scolastici. Ne scopriranno delle belle. Perché a questi docenti – parliamo di scuola secondaria, quindi medie e superiori - è stato chiesto di presentare domanda inserendo una classe di concorso sulla base delle vecchie tabelle, malgrado a metà febbraio fossero state pubblicate le nuove. Solo che il conferimento delle nuove sedi di servizio dei docenti potrebbe avvenire invece con le nuove classi concorsuali. Con tutte le conseguenze del caso. Il rimescolamento delle cattedre produrrà l’effetto di portare nelle nuove discipline dei docenti privi di specifica abilitazione all’insegnamento. I quali avevano chiesto solo un trasferimento, ma non certo di insegnare un’altra materia.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo di fronte a una situazione assurda. Perché le regole del ‘gioco’ si stabiliscono prima. E non a gara in corso. A pagarne le conseguenze negative saranno gli studenti: privati dei docenti esperti e messi davanti a prof improvvisati su discipline che all’università hanno appena sfiorato.
Il documento approvato a Montecitorio in via definitiva non contiene alcuna modifica alle tante storture della Legge 107/15, a partire dalla chiamata diretta dei docenti che da settembre andrà a determinare il caos, e rimanda ancora una volta la stabilizzazione del personale precario docente abilitato non inserito nelle GaE: sono insegnanti a tutti gli effetti, che continuano a rimanere congelati nella seconda fascia d’istituto. E come loro, tra i dimenticati, senza prospettive di assunzione, vi sono gli Ata, gli educatori e altre tipologie di docenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): scongelare le assunzioni del personale Ata, che nel 2015 non sono state effettuate malgrado vi siano ormai decine di migliaia di posti liberi, eviterebbe anche la remissione in Corte di giustizia europea della Buona Scuola. Altrettanto urgente è l’assunzione dei docenti della scuola dell’infanzia risultati idonei nei concorsi antecedenti al 2012. Come l’attivazione del doppio canale di reclutamento alle graduatorie d’istituto, nei casi in cui le rispettive graduatorie ad esaurimento risultino esaurite: altrimenti, sono condannati a lavorare sempre e solo fino al termine delle attività didattiche o per le supplenze brevi. Il Parlamento non può continuare ad ignorarli.
Ex preside incaricato vince il concorso come dirigente, ma entra in ruolo in ritardo e perde le indennità dovute. Il tribunale di Taranto condanna il Miur a risarcirlo con 50mila euro.
Incredibile la posizione del Collegio che ignora, nei dispositivi nn. 2757, 2758, 2763, 2764 del 2016, l’unico precedente sul tema favorevole, l’ordinanza n. 1600 del giudice di appello, confermata dallo stesso con ordinanza n. 1732 per inammissibilità del riesame proposto dal Miur preoccupato del precedente, citando una diversa ordinanza sull’esclusione degli ITP. I ricorrenti laureati al Tar Lazio dei nn. 4415, 4419, 4420, 4422 del 2016, devono aderire all’appello in Consiglio di Stato, sul portale Anief e inviare tutta la documentazione entro il 27 maggio.
Rimborsato un assistente amministrativo che nell’anno scolastico 2012/13 aveva svolto il ruolo superiore di Direttore dei servizi generali e amministrativi: nel contratto era previsto il compenso maggiorato, ma la Legge di Stabilità 2013 ne ha previsto la cancellazione. Cosa che ha fatto il Miur. Ora, però, la Corte Costituzionale mette le cose a posto: è stato leso non solo il principio previsto dall'articolo 3 della Costituzione italiana, ma anche perché, nel prendere in carico i compiti superiori, per l’amministrativo era stato "determinante il fattore della retribuzione, in concreto azzerato dalla norma sopravveniente".
Secondo Anief è evidente che la sentenza 108/2016 può essere estesa a tutti gli amministrativi e Ata che si trovano nelle medesime condizioni. Chi vuole, può aderire ai ricorsi proposti da Anief su casi analoghi.
Si ipotizza addirittura a 76 anni e 4 mesi.
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