Anche se la lingua italiana figura tra le prime 20 più parlate nei cinque Continenti e al quarto posto tra quelle richieste, la spending review imposta dal Ministero degli Affari Esteri provocherà la perdita immediata di circa 22mila studenti nel mondo della nostra lingua e l’annullamento di svariate decine di corsi universitari. I lettorati stanno subendo la stessa sorte delle scuole e sezioni italiane, che dopo le soppressioni di svariate sedi si sono ridotte a 150 in Europa e a meno di 300 in tutto il mondo.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): queste operazioni penalizzano l’utenza e la cultura italiana. Ma anche i docenti supplenti, cui si continua a negare la piena indennità di sede e oggi anche la stabilizzazione, attraverso un ddl sulla Buona Scuola che non li contempla. Per non parlare di tutto personale scolastico, cui si continua a erogare uno stipendio fortemente più basso rispetto a quello dei colleghi dei Paesi dove operano.