Seminari di legislazione scolastica “Il CCNL 2019- 21 Approfondimenti” e Assemblee sindacali: il sindacato rappresentativo Anief continua la campagna di formazione e informazione per i docenti e gli Ata delle scuole italiane, anche all’estero. Presente agli incontri Marcello Pacifico, leader nazionale Anief.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha affermato che sarà un momento importante “per garantire democrazia, responsabilità e partecipazione. Dall’8 aprile ANIEF sarà presente su tutto il territorio Nazionale con un ciclo di riunioni per la presentazione del programma elettorale della lista ANIEF”
Non è possibile escludere gli insegnanti non di ruolo dalla Carta del docente utile all’acquisto “di molteplici strumenti e servizi potenzialmente idonei alla formazione e all’aggiornamento del docente, da ultimo anche per l’acquisto di servizi di connettività di strumenti informatici”: poiché l’art. 282 d.lgs. 297/94, il Testo Unico della scuola, prevede “l’aggiornamento delle conoscenze è un diritto dovere fondamentale del personale docente”, ne consegue che per “evitare l’effetto discriminatorio a danno dei lavoratori a tempo determinato, l’intero ammontare che doveva essere riconosciuto per il passato dovrà essere caricato sulla carta docente del ricorrente al momento del suo rilascio”.
Il ministero dell’Istruzione ha prorogato dal 14 aprile al 30 maggio la predisposizione e l’approvazione del Conto consuntivo 2023: le nuove date sono state ufficializzate attraverso la Nota DGRUF n. 8259 del 14 marzo 2023 inviata alle istituzioni scolastiche.
Si è da poco concluso il confronto con il MIM in merito alla procedura valutativa per la progressione all’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione ai sensi del nuovo CCNL. Per l'Anief hanno partecipato la Segretaria Generale Chiara Cozzetto e i membri della Consulta ATA Cristina Dal Pino e Alberico Sorrentino. Marcello Pacifico – Presidente Nazionale Anief - “Salvaguardata l’esperienza professionale maturata, ma ancora lontani da risoluzione precariato”.
In data odierna l’ANIEF, a firma del presidente Marcello Pacifico, ha inviato al Direttore Generale per i sistemi informativi e la statistica, Ing. Davide D’Amico, la richiesta di chiarimenti sulla gestione da parte delle segreterie delle domande che pervengono dal personale scolastico per usufruire del mese di congedo parentale retribuito all’80%, in attesa che il SIDI sia implementato con la relativa funzione.
Arriva la conferma dell’Aran: le ferie vanno comunicate dal dirigente al lavoratore, altrimenti devono essere retribuite. Il parere pubblicato dopo la sentenza del 18 gennaio 2024 della Corte di giustizia europea sulla compatibilità della norma italiana che vieta la monetizzazione delle ferie a dispetto di quanto previsto dalla direttiva 88/2003 nella causa C-218/22.
L’età del personale scolastico cresce. Anche tanto. Lo ha ravvisato l’Aran, l’Agenzia che opera per la PA, aggiornando i dati relativi agli occupati nella Pubblica Amministrazione per classi di età e genere. Nella scuola l’invecchiamento è evidente: su 1.183.442 lavoratori complessivi (di cui 933.945 donne e e 249.497 uomini), quasi la metà (ben 449.992) è compresa nella classe di età 50-59 anni. Nella PA la presenza di dipendenti appartenenti alla fascia anagrafica 50-59 anni è minore: su 3.238.744 lavoratori, solo 1.266.135 sono collocati in quel range. Nella scuola, se si guarda a tutti gli over 50 si scopre che oltre il 56,5% rientra in questa casistica. È emblematico anche che l’età media del personale scolastico, in prevalenza composto da insegnanti, è pari a 50,6 anni per gli uomini, 50,4 anni per le donne. Nei numeri dell’Aran c’è anche la mancanza di possibilità di fare carriera per chi lavora a scuola: su 1.183.442 lavoratori, ben 1.175.897 è personale non dirigente.
Sulla Carta del docente ancora una volta i legali Anief fanno il pieno di giustizia: al termine della loro azione giudiziaria per rivendicare i 500 euro annui per sei supplenze annuali svolte dal docente, il giudice del lavoro di Livorno gli ha dato piena ragione risarcendo l’insegnante con 3.000 euro e condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito anche al pagamento delle spese processuali pari a ben oltre 1.000 euro.
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