Il deputato, attraverso due interrogazioni presentate in queste ore, ha chiesto alla titolare del Miur 'quali misure intenda assumere per rimediare, a partire dalla delega del Governo alla 107, ai problemi derivati dall’applicazione dalla cd Legge sulla buona scuola. Occorre prendere atto che diverse cose non hanno funzionato e porre rimedio attraverso una riscrittura delle regole che stanno creando nuove incertezze in un settore che riteniamo determinante per il rilancio culturale, economico e sociale del Paese'. I dati riportati dal Miur parlano di 100 mila precari in servizio lo scorso anno scolastico e addirittura 126 mila in servizio quest’anno e manca ancora un solo anno per ottemperare agli impegni assunti.
Anief ricorda che la Presidente della Commissione per le Petizioni del Parlamento UE si è detta fortemente delusa delle giustificazioni mosse dai rappresentanti italiani. Chiede loro formali e dettagliati ragguagli, che verranno presentati all’interno di un’adunanza plenaria per il Parlamento Europeo. Sulla decisione ha pesato non poco la denuncia dei legali Anief, Sergio Galleano e Vincenzo De Michele, sulla mancata volontà dello Stato italiano di risolvere il problema. Ma anche l’intenzione espressa dagli stessi avvocati di rivolgersi alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, di voler pure presentare formale denuncia al Consiglio d’Europa, nonché della volontà del sindacato di proseguire i contenziosi nei tribunali nazionali del lavoro.
A tal proposito, si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda altresì i decreti per la ricostruzione di carriera: chi volesse presentare ricorso con Anief, per ottenere anche la stabilizzazione e i risarcimenti danni, può ancora decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità e risarcimenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): tra pochi mesi l’Italia, con Spagna e Portogallo, dovrà spiegare alla Commissione Ue i perché della pessima gestione del personale pubblico precario con 36 mesi di servizio. Le forti perplessità della Commissione per le Petizioni del Parlamento UE confermano che quello che sta accadendo nel nostro Paese è fuori da ogni logica: lo Stato continua ad aggirare le direttive e le sentenze comunitarie, ma anche quelle della Cassazione sulla mancata assunzione dopo 36 mesi di servizio. E adesso paga il conto. La stessa Cassazione ha sentenziato sull'assegnazione degli scatti di anzianità nei confronti dei precari vessati. Tanto che i tribunali, quando sono chiamati in causa, sempre più spesso assegnano risarcimento e aumenti automatici. E dicono sì anche al rifacimento dei decreti per la ricostruzione di carriera.
Rispetto alla scadenza ultima, il Governo ha anticipato di dieci giorni l’approvazione definitiva, anche perché gli otto decreti dovranno essere esaminati pure dal Capo dello Stato: riguardano il sistema di educazione e istruzione da 0 a 6 anni; il diritto allo studio; la valutazione e certificazione delle competenze; l’istruzione professionale; la disciplina della scuola italiana all’estero; il reclutamento e l’accesso ai ruoli dei docenti della secondaria; la diffusione della cultura umanistica; l’inclusione degli studenti con disabilità.
Secondo l’Anief, prima di dare giudizi definitivi o sommari sui testi attuativi della Legge 107/2015 occorre ovviamente attendere che vengano approvati in via definitiva dal CdM e resi pubblici. È possibile, però, commentare le indicazioni provenienti dalle commissioni parlamentari, anche perché sia il Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, sia la responsabile Scuola del Partito Democratico, Francesca Puglisi, hanno in più occasioni affermato che saranno sicuramente prese in considerazione dal Governo in occasione della loro versione definitiva. Tra i provvedimenti più preoccupanti figurano quelli sul nuovo reclutamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): occorre dire basta ai ping pong tra Miur e Mef: la strada intrapresa dalla Ministra dell’Istruzione in queste ultime settimane, quando ha detto che i 25mila posti da portare in organico di diritto sono un punto fermo, per noi rappresenta solo un antipasto. Bisogna però avere il coraggio di prendere una posizione netta. Altrimenti le 100mila supplenze annuali di 52mila in deroga sul sostegno rimarranno in eterno.
Grazie alla sentenza n. 8086/2013 del Tar Lazio, che aveva ammesso alle prove dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici del 2011 un centinaio di docenti abilitati, laureati, supplenti, oggi tre docenti precari sono diventati Dirigenti scolastici. Anief, in vista dell’emanazione del bando per il concorso 2017, avvia una nuova battaglia giudiziaria dagli esiti certi. I ricorrenti, dopo la preadesione al ricorso, dovranno inviare la domanda di partecipazione, in modalità telematica o cartacea, come da indicazioni che saranno fornite. Ritenuto valido anche il servizio di dottorato. Preadesioni on line sul portale Anief.
Solo in questo modo si può sollecitare l'ente locale - proprietario dell’istituto - ad avviare le procedure per la valorizzazione della vulnerabilità sismica che devono concludersi entro il 31 agosto 2018. Si tratta di un passaggio indispensabile a cui il 28% delle scuole non ha ancora provveduto. L’operazione rientra nella classificazione del rischio sismico delle costruzioni (e pertanto anche degli edifici scolastici) presentata a fine febbraio dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa; si rifà al decreto ministeriale e alle Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, fra cui anche quelle attinenti all'edilizia scolastica.
Natale Saccone (ingegnere esperto di sicurezza): il capo d’istituto, dirigente scolastico, ha il compito e il dovere istituzionale di chiedere al proprietario dell'immobile, in questo caso l’ente locale, la conoscenza del tipo di risposta sismica dell’edificio scolastico di pertinenza che può variare da plesso a plesso. Queste linee guida permettono per un edificio scolastico l'attribuzione della relativa classe di rischio, mediante un unico parametro che tenga conto non solo della sicurezza, ma anche dell'aspetto economico.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): quello che è accaduto al preside friulano a capo del Convitto dell’Aquila che, a seguito del terremoto del 2009 lo scorso novembre è stato condannato in via definitiva a 4 anni di carcere, è emblematico. Poi ci sono fatti recenti, come quello della dirigente scolastica di Marsala, finita addirittura a processo, sempre per motivi legati alla sicurezza dell’istituto, e che proprio nel corso di questo mese dovrà difendersi da dieci casi d’imputazione. La verità è che i dirigenti scolastici non possono pagare per colpe non loro. Per questo, stiamo operando su due fronti: sensibilizzando le istituzioni perché si cambino le norme; fornendo dati, documenti e tutte le indicazioni utili per metterli nelle condizioni di agire nella legalità.
Proprio per tutelare i presidi, UDIR ed EUROSOFIA hanno organizzato una seria di convegni formativi e informativi, in programma nel mese di Maggio a Lecce, Napoli e Milano. Si parlerà anche dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Gianni, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.