Analizzando i numeri sulle anticipazioni ministeriali relative alla popolazione scolastica e docente 2016/17, cade clamorosamente il mito del surplus di docenti in servizio nel Meridione rispetto al fabbisogno. Risultano posizionate in alto, con oltre 11 alunni per docente, anche la Sicilia e la Campania. È invece il Centro Italia ad avere un miglior rapporto. Mentre quello più basso registrato in Calabria è giustificabile con la particolarità territoriale, così come per Molise e Basilicata e per la Sardegna.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): bisogna farla finita con la determinazione degli organici del personale, docente ma anche Ata, sulla base del numero ‘secco’ di iscrizioni di alunni. In determinate situazioni, sono altri i fattori che pesano molto di più delle cifre: c’è più bisogno di insegnanti laddove è alto il livello di dispersione scolastica, che al Sud tocca punte del 40 per cento. Hanno, anche, un peso specifico superiore alla media fattori-chiave come le difficoltà del territorio, la bassa presenza di agenti culturali, il basso livello di studio delle famiglie di provenienza. Basta con la costruzione degli organici in modo pre-confezionato. La scuola deve essere al centro del territorio, ma non con le iniziative estemporanee e di facciata. Lo dice, a chiare lettere, anche la riforma 107/15, ad iniziare dalle esigenze formative degli alunni con disabilità.
Al Miur si stanno predisponendo gli adempimenti preliminari per bandire l’attesa selezione pubblica per una categoria che nel tempo ha visto una decurtazione di posti e un accantonamento a seguito della chiusura delle province. Secondo alcune anticipazioni, i posti potrebbero essere divisi tra bando per concorso pubblico (le cui graduatorie sono esaurite) e la mobilità professionale verticale che si sbloccherebbe.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è giusto considerare una via preferenziale per i tanti assistenti amministrativi che, in cambio di una ‘mancia’, in questi anni di interregno si sono stoicamente prestati ad assumere l’incarico di Dsga, perché il posto era vacante. Per chi ha svolto più di tre annualità, dovrà essere bandito un concorso riservato. Come è bene che nel prossimo contratto, sia prevista anche la funzione specifica.
Dalla Toscana è giunto il buon esempio per bypassare la soglia prevista dalla Buona Scuola, anche laddove il numero di vincitori è ridotto e vi sono diversi posti messi a bando che rischiano di andare persi. I candidati sono riusciti a conoscere la valutazione ottenuta nella prova orale, la valutazione dei titoli presentati in fase di iscrizione al concorso e la posizione che occuperebbero nel caso in cui la normativa cambiasse. Un’altra modifica da apportare, altrettanto urgente, è quella dell’ennesimo rinvio riguardante l’immissione in ruolo di diverse migliaia di docenti della scuola dell’infanzia sul “potenziamento” degli istituti. Stiamo parlando di uno dei buchi della riforma approvata in via definitiva dal Parlamento nel luglio 2015, che fa il paio con un’altra clamorosa “dimenticanza”: quella di almeno 20mila Ata.
Marcello Pacifico (presidente Anief): “Sembra che chi opera nella scuola debba essere condannato ad un’attesa infinita: vale per gli anni di precariato, i pagamenti dei supplenti ‘brevi’, ma anche per la ricostruzione di carriera o per i casi clamorosi come i Quota 92, ancora oggi non sanati seppure vittime di un errore clamoroso di chi ha scritto la riforma pensionistica Monti-Fornero. Noi, però, non ci arrendiamo: Anief ha già previsto che nel corso della prossima settimana chiederà adeguate proposte emendative alla Legge di Bilancio: l’obiettivo è far correggere i tanti punti oscuri o negativi della 107/15, alla luce della prassi e delle difficoltà oggettive riscontrate ad un anno della sua applicazione”.
Con quattro sentenze di identico tenore, l'Anief ottiene giustizia anche per i docenti precari della Provincia Autonoma di Trento: il Tribunale del Lavoro di Rovereto accoglie le tesi patrocinate con estrema perizia dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Luisa Offer e condanna la PAT a risarcire quattro docenti precari per violazione di norme imperative, evidente discriminazione e illegittima reiterazione di contratti di lavoro a tempo determinato. “È la prima volta che a Trento si ottiene il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno in favore di docenti precari per illecita stipula di plurimi contratti di lavoro a tempo determinato in violazione di norme comunitarie – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – siamo orgogliosi di questo risultato che restituisce dignità ai lavoratori a termine della scuola anche nella Provincia Autonoma di Trento”. Riconosciuto, anche, il diritto alla medesima progressione stipendiale riservata ai docenti a tempo indeterminato con relativa condanna della Provincia Autonoma al pagamento delle spese di lite vista l'integrale soccombenza in giudizio.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e docente a contratto di Storia medievale, reputa irriguardoso e frutto della mancata conoscenza della storia nazionale e d’Europa, la decisione di formulare quei moduli d’iscrizione: sono sacrosante le proteste degli studenti e delle famiglie. Come sono doverose le scuse di Londra. Ma in Inghilterra e in Galles ignorano la storia del nostro meridione, di cui anche i loro avi sono stati artefici. Perché gli stessi popoli conquistatori della Normandia, successivamente si recarono nel Regno Unito: in entrambe le terre portarono cultura e nuove leggi. Quelle stesse leggi, alla base dello stato moderno, nacquero con le assise di Ariano Irpino, prima delle provvisioni di Oxford e le costituzioni di Clarendon.
Marcello Pacifico, sindacalista e docente a contratto di Storia medievale, reputa irriguardoso e frutto della mancata conoscenza della storia nazionale e d’Europa, la decisione di formulare quei moduli d’iscrizione: sono sacrosante le proteste degli studenti e delle famiglie per quanto avvenuto. Come sono doverose le scuse di Londra. Evidentemente, in Inghilterra e in Galles ignorano la storia del nostro meridione, di cui anche i loro avi sono stati artefici. Perché gli stessi popoli conquistatori provenienti della Normandia, successivamente si recarono nel Regno Unito: in entrambe le terre portarono cultura e nuove leggi.
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