Storica decisione del tribunale di Caltanissetta ottenuta dai legali Anief, in difesa di un'alunna della scuola primaria con disabilità grave: il Tribunale del capoluogo siciliano, accertata l’ennesima mancata tutela del diritto allo studio di una ragazza con handicap in situazione di gravità, ha sanzionato sonoramente la condotta discriminatoria del Miur per la mancata attribuzione di un insegnante di sostegno pari al numero di ore richiesto dalla scuola al fine di tutelare il suo diritto all'integrazione e all’istruzione.
Appello del giovane sindacato a dirigenti scolastici, docenti e genitori: sorvegliate sin da subito sulla formazione delle cattedre che nelle prossime settimane verranno assegnate dagli uffici periferici del Miur alle scuole e soprattutto sulla corretta assegnazione delle ore di sostegno. Le premesse non sono positive, perché è notizie di queste ore che l’organico di fatto del prossimo anno scolastico è stato tagliato di 1.200 posti. Laddove risultassero delle discrepanze rispetto a quanto stabilito dalle Asl di competenza e dal Piano educativo individualizzato, vanno segnalate all’Anief aderendo all’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, scrivendo all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): presso il Tribunale di Caltanissetta è stato raggiunto un risultato importante. Il Ministero dell’Istruzione deve solo vergognarsi per aver pensato di fare “cassa” in presenza di una bambina disabile che, attraverso i genitori, rivendicava solo il giusto diritto a un'istruzione adeguata alle sue necessità.
I giudici accolgono la tesi dell’Anief: non considerare l’anno di leva significherebbe discriminare chi ha svolto il proprio dovere al servizio della collettività, visto che al personale di ruolo lo stesso periodo di leva viene riconosciuto ai fini della carriera. In questo modo, il docente abilitato all’insegnamento può guadagnare 12 punti nelle GaE, come se avesse svolto un anno di docenza. E avere, di conseguenza, maggiori possibilità di vedersi conferire le supplenze di lunga durata, anche annuali, e pure l’assunzione a tempo indeterminato.
Marcello Pacifico (presidente Anief): ancora una volta, l'azione giudiziaria patrocinata dal nostro sindacato ha dato i risultati attesi, confermando che il Ministero dell'Istruzione persevera nell'illegittima negazione di un diritto che deriva da precetti costituzionali.
La Corte Costituzionale ha oggi pubblicato la Sentenza 187/2016, depositata il 20/07/2016, sulle supplenze reiterate nella scuola: il giudice delle leggi ha confermato che quest’ultime sono in contrasto con la disciplina europea, perché ha dichiarato, così come si legge nel disposto finale della Consulta, che “l’illegittimità costituzionale, nella parte in cui autorizza, in mancanza di limiti effettivi alla durata massima totale dei rapporti di lavoro successivi, il rinnovo potenzialmente illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti nonché di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza che ragioni obiettive lo giustifichino”. La Corte indica positiva la strada tracciata dalla Legge 107/2015, con il programma straordinario di assunzioni e i risarcimenti per il personale Ata.
Marcello Pacifico (presidente Anief): rimangono fuori dalla soluzione citata dai giudici almeno 80 mila docenti precari, che insegnano per lo più su posti vacanti e disponibili dalle graduatorie d’istituto, nonché più di 40 mila Ata ancora oggi esclusi dalle immissioni in ruolo: pertanto, dopo sei anni di contenzioso e denunce dell’Anief, la riforma Renzi è solo un primo passo. Resta poi ferma la possibilità per il personale già assunto di ottenere comunque il risarcimento. Solo in Piemonte con i legali Anief, ne sono stati conferiti più di un milione in un anno ad una settantina di precari. Pertanto, i 10 milioni di euro indicati nel comma 132 della Buona Scuola non sono che un acconto.
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