Pubblichiamo alcuni articoli sulla riforma che non ha cancellato le classi pollaio: in Sardegna 34 alunni stipati nella stessa aula.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla riforma che non ha cancellato le classi pollaio: in Sardegna 34 alunni stipati nella stessa aula.
Il giovane sindacato denuncia le incostituzionalità della buona scuola approvata con la legge 107/2015, i tagli dell’ultima legge di stabilità e le risorse irrisorie per il rinnovo contrattuale previste nel nuovo disegno di legge di stabilità 2015. Troppi tagli alle supplenze brevi, nessuna risposta alla Corte europea, alcuna stabilizzazione per il personale docente, ata, educatore e dirigente, trasferimenti al buio, nessun rimborso per l’indennità di vacanza contrattuale, ancora disparità tra precari, neo-assunti e immessi in ruolo, il fondo discrezionale del merito, la chiamata diretta, il diritto allo sciopero sono alcuni dei punti contestati che vedranno in piazza anche Cobas e Unicobas. Previste manifestazioni nella capitale insieme agli studenti.
Per i genitori degli allievi, in queste condizioni è difficile fare lezione e solo pochi insegnanti riescono a lavorare in modo decente. Dopo una riunione per cercare di risolvere la situazione, non si è ancora trovata una via d'uscita. Eppure il comma 84 della Buona Scuola conferisce ai presidi la possibilità di ridurre “il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualità didattica”. Anche la normativa preesistente indica come numero massimo, in casi eccezionali, 33 alunni alle superiori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): anziché farsi carico di responsabilità enormi, mantenendo gruppi-classi con numeri altissimi di alunni, il capo d’Istituto farebbe bene a garantire la sicurezza e il diritto allo studio dei discenti. È nel suo interesse, oltre che quello di alunni e famiglie, fare in modo di rispettare tali prerogative. Una priorità che dal 16 luglio scorso è diventata legge dello Stato.
Pubblichiamo alcuni articoli su su Miur al lavoro per preparare la lotteria di Capodanno: entro pochi giorni assegnati alle scuole 55mila nuovi docenti con un nuovo algoritmo; Concorso docenti, Miur piegato dal Tar Lazio: chi è già di ruolo può partecipare; Legge di Stabilità niente via libera alle supplenze dei bidelli: potranno essere sostituiti solo dopo una settimana. Su contratto confermata l’elemosina di 10 euro di aumento.
Pubblichiamo alcuni articoli su Docenti di ruolo più arguti del Miur: dividono il bonus da 500 euro per l’aggiornamento coi precari esclusi; anche altri sindacati protestano contro esclusioni 500 euro.
Scrive Alessandra F., insegnante precaria dell’astigiano: dei colleghi di ruolo hanno deciso di condividere con noi precari il loro bonus per fare in modo che anche noi "figli di nessuno" potessimo godere di tale aggiornamento, dato che ogni giorno lavoriamo e collaboriamo con loro alla vita di classe.
Per pura solidarietà, questi prof fanno le veci del Miur, agevolando quella formazione in servizio dei colleghi. Perché con la riforma è diventata obbligatoria, senza distinzioni di sorta. Sono oltre 300mila i dipendenti della scuola inspiegabilmente esclusi dal decreto Miur 32313 del 23 settembre 2015: oltre i docenti precari, ci sono 200mila Ata, altri 2.200 educatori, di ruolo e non. Più circa 7.500 presidi.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): è fondamentale vincere da subito in tribunale questa battaglia di principio e di sostanza. Perché il bonus da 500 euro per l’aggiornamento, dal prossimo anno scolastico dovrebbe tramutarsi in una vera e propria ‘card’ e perdurare nel lungo periodo. Negli anni a venire. Producendo, oltre alla beffa morale, anche un’ingiusta sostanziosa sottrazione di denaro. Tutto diventerà chiaro, quando i collegi dei docenti delibereranno le attività formative obbligatorie da effettuare, tutte le categorie escluse dovranno pagarsi da sé aggiornamenti e strumenti.
Premesso che arriveranno nei loro istituti solo il 1° settembre 2016 e dovranno pure passare per il vaglio dei presidi, a breve si avrà conferma del pasticcio commesso dall’amministrazione nella sequenza delle operazioni propedeutiche alla realizzazione del piano straordinario di immissioni in ruolo: ciò perché il Ministero ha disposto l’assunzione, nella scuola secondaria, secondo classi concorsuali che dovranno essere ricondotte a sole sette aree. Così alle scuole arriveranno abilitati diversi da quelli che avevano chiesto.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se le scuole avranno bisogno di docenti di matematica continueranno così a chiamare i supplenti. Perché i nuovi abilitati di diverse discipline, proprio come la matematica alle medie, sono stati esclusi dal piano di assunzioni. Mentre quegli istituti che hanno chiesto musicisti, se non più presenti nelle graduatorie ad esaurimento e di merito, si ritroveranno assegnati esperti in storia dell’arte, magari con l’hobby della musica. Per non insegnare, con tutta probabilità, mai più quella materia per anni hanno insegnato con passione, magari vicino casa. E questo sarebbe il merito tanto decantato dal Governo?
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