Una brutta storia
Qual era la considerazione che il governo Monti aveva degli insegnanti, nei termini in cui ne scriveva alla Commissione Europea. E quale toppa pezzente Renzi prospetta tentando di evitare la procedura di infrazione.
Una brutta storia
Qual era la considerazione che il governo Monti aveva degli insegnanti, nei termini in cui ne scriveva alla Commissione Europea. E quale toppa pezzente Renzi prospetta tentando di evitare la procedura di infrazione.
Alle ore 9.30, presso la Sala del Mappamondo, le Commissioni Cultura di Camera e Senato, nell'ambito delle questioni relative ai progetti di riforma del sistema nazionale di istruzione, hanno svolto l'audizione informale delle associazioni di docenti della scuola.
Intervento del presidente Anief, Marcello Pacifico, da 1 ora 8 minuti e 50 secondi a 1 ora e 27 minuti. Secondo intervento: da 2 ore 54 minuti e 45 secondi a 3 ore 04 minuti e 10 secondi
La riforma voluta da Matteo Renzi si propone di chiudere con la piaga del precariato. Invece le lascerà fuori ancora un bel po'. Che continueranno a cercare suppelenze, protestare e sperare nel concorso prossimo venturo.
Sono 90 gli emendamenti, al disegno di legge n. 2994, presentati oggi dall’Anief a Montecitorio nel corso dell’audizione tenuta dal sindacato nella Sala del Mappamondo, davanti alle commissioni congiunte Cultura e Istruzione di Camera e Senato: tra le proposte presentate c’è l’accesso alla mobilità per i neo-assunti, l’assunzione immediata di tutti i docenti precari delle GaE e della seconda fascia in graduatoria d’Istituto (da trasformare in permanenti), l’immissione in ruolo di 10mila Ata su altrettanti posti vacanti e quindi la stabilizzazione di tutto il personale con 36 mesi di servizio svolto su posto vacante. Richiesto poi l’obbligo formativo sino a 18 anni, il ripristino del maestro prevalente su moduli e del docente specialista di lingua inglese in organico di diritto. Nel piano di immissioni in ruolo vanno anche inclusi tutti i docenti risultati idonei e abilitati con riserva. Espresso il no categorico alla nuova governance della scuola, con i dirigenti scolastici che verrebbero trasformati in despoti e promotori della illegittima chiamata diretta del personale. Anief ha inoltre chiesto ai parlamentari la parità di trattamento del personale di ruolo e a tempo determinato, come indicato dalla Corte di Giustizia europea, anche per l’ambito retributivo. Come va risolta con estrema celerità l’incredibile questione di migliaia ‘Quota 96’ ancora bloccati in servizio per un errore, da tutti ammesso, nella Legge Monti-Fornero. Nella delicata fase di riordino delle disposizioni normative in materia di Sistema nazionale di istruzione e formazione va, infine, resa obbligatoria la consultazione del Consiglio superiore della pubblica istruzione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la riforma va cambiata, altrimenti si creeranno squilibri ancora più evidenti nell’organizzazione della scuola italiana che si ripercuoteranno negativamente sui livelli di offerta formativa. Siamo particolarmente preoccupati per l’eccessivo potere conferito ai dirigenti scolastici, che potranno effettuare anche la chiamata diretta del personale: un progetto incostituzionale, già cassato dalla Consulta.
Pubblichiamo alcuni articoli sul Governo che vede i precari della scuola come lavoratori stagionali
° Oggi, l’ANIEF è in audizione alla VII Commissione
Pubblichiamo alcuni articoli sui precari: da Giannini solo parole di circostanza. Il Governo bleffa e sarà condannato nei tribunali.
All'interno di un dossier del Servizio Studi-Dipartimento di Montecitorio e dell’Ufficio Rapporti con l’Ue, allegato alla presentazione in Parlamento del DDL sulla riforma: i consulenti parlamentari ribadiscono due elementi fondamentali dei quali non si può certo prescindere nella fase dell’attuazione del piano straordinario di assunzioni: la sentenza della Corte di Giustizia di Lussemburgo e la procedura di infrazione iniziata dalla Commissione Europea e tuttora in corso.
Replica della Commissione Ue: “l’ordinamento italiano (DPR n. 1525/1963) non include l’attività didattica tra le attività di lavoro stagionale. Il fatto poi che uno stesso docente possa lavorare per più di venti anni con contratti di lavoro a tempo determinato contraddice l’esistenza delle ragioni oggettive invocate dalle autorità italiane (sostituzione e stagionalità)”. Perché si vuole far passare, chiede Orizzonte Scuola, “che i lavoratori di ruolo continuino a raccogliere le patate o a potare le viti di Lambrusco anche a stagione finita?”.
Marcello Pacifico (presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione): se passerà il piano ‘ristretto’ di immissioni in ruolo predisposto dal Governo, il problema del precariato rimarrà tutt’altro che risolto: due supplenti annuali su tre continueranno ad essere inquadrati da graduatorie che non saranno affatto svuotate. E questo continuerà ad avvenire sempre perché il Governo si ostina a non realizzare un serio censimento: una censura assurda, che ora scopriamo viene cassata anche dall’ufficio legislativo della Camera.
1) Stage-Meeting “MAKE PEACE VISIBLE”. Concorso artistico e presentazione progetti - Nuova Rete Progetto Pace
Una Nota dell’USR per il Veneto informa delle iniziative organizzate nell’ambito della quindicesima edizione dello Stage-Meeting.
2) E’ un audizione importante, quella dell’ANIEF in VII Commissione
E, più in generale, è importante il compito affidato alla Commissione Cultura, visto che, nel nostro ordinamento, la funzione legislativa è in prevalenza del Parlamento.
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