Il Miur ha appena pubblicato la lista delle scuole secondarie di secondo grado dove da settembre 2018 partirà una classe con il percorso di studi quadriennale: da gennaio gli studenti potranno candidarsi al tour de force, in classe e a casa. Sull’iniziativa, il sindacato continua ad avere più di una perplessità: l’operazione, infatti, potrebbe sottintendere l’obiettivo di tagliare un anno di corso di studio e cancellare, una volta a regime, circa 30mila cattedre e anche delle unità di personale Ata. Viene poi da chiedersi perché non si decida di anticipare la primaria a cinque anni di età, creando un anno “ponte” coi maestri di infanzia e primaria in copresenza, che permetterebbe di dare un adeguato supporto agli alunni nell’anno più difficile del loro percorso scolastico. Ancora di più oggi, dopo l’approvazione della Legge 107/2015, che le classi “Primavera” sono diventate ordinamentali a 3 anni. Ma l’aspetto che forse più non quadra è quello dell’obbligo scolastico che rimarrebbe infatti intatto fino al 16 anno di età, contrariamente a quanto originariamente previsto dal ministro Berlinguer.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Stando così cose, viene da chiedersi a cosa serva diplomarsi prima, se poi il tasso di dispersione scolastica rimane elevato e le iscrizioni all'università sono drasticamente diminuite negli ultimi dieci anni. Se vogliamo davvero adeguarci all’Europa, dove comunque solo alcuni Paesi fanno uscire i loro studenti dalla scuola pubblica in coincidenza della maggiore età, perché allora si continuano ad ignorare le indicazioni della stessa Unione Europea sulla non discriminazione del personale precario? Lo stesso vale per gli stipendi dei docenti italiani rispetto a quelli dei colleghi europei che ora il Governo vuole incrementare con aumenti miseria. Per non parlare delle ore di lavoro settimanali di lezione dei docenti in Europa, mediamente più basse di quelle svolte dai nostri. Al nuovo Governo spetterà fornire un’adeguata risposta: capire se la strada da percorrere è quella delle sperimentazioni che non portano lontano oppure – conclude Pacifico - rispettare finalmente le buone norme approvate da Bruxelles”.
Si rende noto che martedì 2 gennaio 2018 la Segreteria Nazionale Anief resterà chiusa
Non si fermano i successi Anief sul riconoscimento del diritto dei docenti immessi in ruolo dopo il 2011 a vedersi riconosciuto il gradone stipendiale 3-8 applicato solo ai docenti già in ruolo. Dal sud al nord Italia i tribunali sono concordi: la “clausola di salvaguardia” prevista dal CCNL del 4 agosto 2011 che prevede il mantenimento del gradone stipendiale “3-8 anni”, molto più favorevole rispetto alle nuove previsioni stipendiali, va applicata anche a chi prestava servizio da precario, nonostante quanto stabilito nella contrattazione firmata da CISL, UIL, Snals e Gilda nel 2011. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Avevamo ragione noi e i tribunali stanno confermando che la contrattazione è illegittima se lede i diritti dei lavoratori precari e li discrimina in aperta violazione della normativa comunitaria. Non appena diventeremo rappresentativi ci impegneremo perché tutte le discriminazioni vengano superate e faremo in modo che gli accordi contrattuali siano davvero rispettosi dei diritti di tutti i lavoratori”.
L’esperienza travolgente della neonata organizzazione dei dirigenti scolastici, contrassegnata da un’impennata di seguito e di adesioni, dimostra che in Italia c’è reale interesse per chi propone un nuovo modo di fare sindacato. Udir ha infatti posto l’accento su alcune problematiche che nel corso dell’anno hanno fatto parlare l’opinione pubblica e politica, sollevando diversi punti critici: dalla sicurezza nelle scuole che purtroppo rimane un auspicio lontano dal compiersi perché la metà degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1971 e la loro assistenza-ristrutturazione è lenta e a macchia di leopardo, ai problemi di gestione, dagli eccessi di carico di lavoro e di responsabilità, fino alla carenza stipendiale che colloca i presidi oltre 38mila euro annui sotto i colleghi della stessa area.
Gli onorevoli Maestri, Civati, Brignone e Pastorino appartenenti a "Liberi e Uguali", la formazione politica che mette insieme Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, chiedono formalmente alla Ministra Valeria Fedeli quali misure intenda adottare a seguito dell’estromissione dall’inserimento nelle GaE e dalla stabilizzazione dei maestri della scuola dell’infanzia e primaria con titolo conseguito ante 2002 derivante dalla sentenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato emessa poco prima di Natale: la Ministra è consapevole che le “azioni innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo” del sindacato, “ove fossero accolte, renderebbero del tutto ingestibile la situazione ed esporrebbero lo Stato italiano al rischio di pesanti sanzioni, anche in relazione alla sentenza della Corte di Giustizia Europea ‘Mascolo’ del 24 novembre 2014 contro l’abuso di contratti a tempo determinato nella scuola italiana?”. Alla luce di questo, si chiede anche di modificare “l’art. 17 del D.Lgs. 59/2017, nella parte in cui non prevede anche per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria l’avvio di una fase transitoria e l’estensione del concorso riservato ai docenti abilitati, attualmente previsti esclusivamente per la scuola secondaria di I e II grado”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’alto numero di politici che stanno auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale, benché con scarse possibilità di riuscita per via dello scioglimento delle Camere, dimostra che quella sentenza del Consiglio di Stato sta producendo delle scorie davvero pesanti. Alla nostra soluzione al problema pronta da mesi, riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria, se ne stanno aggiungendo ora delle altre. Tutte finalizzate al medesimo obiettivo: assorbire nei ruoli dello Stato questi maestri che da anni, anche da decenni, permettono alle nostre scuole dell’infanzia e primaria di garantire un servizio efficiente e continuativo.
Straordinario successo targato Anief sulla ricostruzione di carriera con una nuova sentenza che accoglie le tesi del nostro sindacato e impone al Miur il riconoscimento ai fini della carriera del servizio svolto nelle scuole paritarie nella medesima misura riconosciuta dalla normativa a quello svolto nelle scuole statali. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Maniscalco ottengono dal Tribunale del Lavoro di Vicenza una sentenza esemplare destinata a segnare la futura giurisprudenza in materia. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Questo è un altro importante successo ottenuto dal nostro sindacato ai fini della corretta valutazione della carriera pregressa svolta nelle scuole paritarie prima dell'immissione in ruolo. Non ha alcun senso che gli anni di esperienza svolti nelle scuole paritarie, utili all'acquisizione di punteggio nelle graduatorie per le immissioni in ruolo non siano, poi, riconosciuti utili nella ricostruzione di carriera. Con la rappresentatività ribadiremo ai tavoli questa ulteriore incongruenza che, di fatto, discrimina i lavoratori. Non possono esistere scuole di serie A o di serie B e la pari dignità delle scuole paritarie è riconosciuta da una legge dello Stato che deve essere rispettata e applicata in tutti i contesti”.
Scegli i percorsi formativi attinenti ai tuoi nuovi obiettivi o coerenti con il tuo ambito d’insegnamento. Investi il tuo bonus per l’autoformazione in modo proficuo, acquisendo nuove abilità e veicolando la tua crescita professionale con metodologie didattiche all’avanguardia. Attualizzare il proprio curriculum significa creare differenti presupposti lavorativi ed accrescere anche il valore dell’istituzione scolastica presso la quale si svolge servizio. Eurosofia ha progettato numerosi corsi per soddisfare le esigenze formative previste dai 9 ambiti individuati per la formazione obbligatoria dei docenti dal Piano Nazionale di formazione triennale 2016/2019. I corsi da 40 ore si svolgono in modalità e-learning. Su richiesta, e con una quota individuale, è possibile organizzare un incontro in presenza, al raggiungimento di un minimo di 10 richieste per sede di svolgimento.
Il Miur ha stabilito le tempistiche per la pubblicazione degli attesissimi bandi di concorso previsti per il 2018. Concorso per abilitati: la pubblicazione del bando potrebbe avvenire nei primi giorni di gennaio 2018. Concorsi per non abilitati: quello riservato ai docenti con tre anni di servizio e quello ordinario dovrebbero essere pubblicati simultaneamente, ma il percorso avrà delle tempistiche più lunghe ed una differente complessità. Si prevede che siano emanati in estate.
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