Mancano moltissimi commissari e non c’è traccia delle griglie di valutazione: il rischio di discrezionalità nel giudicare gli elaborati svolti dai candidati rimane alto. Come è possibile ancora che i giudici provvedano in extremis ad incrementare il numero dei partecipanti, attraverso apposito decreto cautelare di ammissione: lo sa bene il Miur, che non è un caso se ha allertato gli Uffici scolastici regionali perché predisponessero i locali e le attrezzature informatiche necessarie per lo svolgimento di sessioni allargate o suppletive. La strada è stata tracciata dal Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, che ha deciso in queste ore “di ammettere, con riserva, i ricorrenti a sostenere le prove concorsuali”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): quella di ammettere i ricorrenti con riserva rimane un’ipotesi ancora percorribile, a patto che il giudizio del giudice d’appello venga emesso prima del termine delle prove scritte, che corrisponde con l’ultimo giorno di maggio. In caso di accoglimento, lo stesso Tar Lazio dovrà mutare il precedente orientamento negativo e ordinare, di conseguenza, al Miur la partecipazione di tutti gli esclusi.