Ancora un successo per l’ANIEF a tutela dei lavoratori precari della scuola: il Tribunale di Verona dà piena ragione ai nostri legali Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Maria Maniscalco e riconosce il diritto di una nostra iscritta a essere reinserita nelle Graduatorie d’interesse nel rispetto della normativa primaria che regola l’aggiornamento delle GaE. Il Ministero dell’Istruzione, infatti, nei periodici Decreti di aggiornamento succedutisi nel tempo ha violato palesemente la normativa primaria non prevedendo la possibilità, per i docenti cancellati per non aver prodotto domanda, di essere reinseriti.
Il massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell'amministrazione pubblica, farà conoscere la sua decisione rispetto alle misure monocratiche urgenti avverso le prime ordinanze cautelari respinte dal Tar del Lazio: in ballo, c’è il destino di un lungo elenco di docenti laureati, di insegnanti tecnico pratici e di diplomati magistrali a indirizzo linguistico.
Il giovane sindacato, ricorda al Miur di spostare in avanti il calendario delle prove scritte. I problemi di formazione delle commissioni d’esame, con migliaia di presidenti e commissari ancora da nominare, e la ricalendarizzazione nelle ultime ore degli elenchi dei candidati, sono motivi più che sufficienti per far slittare l’avvio delle prove dopo il 12 maggio. Ciò permetterebbe, inoltre, di conoscere il primo giudizio di merito, sebbene ancora nella fase cautelare, della giustizia amministrativa. Evitando, in tal modo, probabili richieste di rifacimento delle prove appena svolte.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se i giudici di Palazzo Spada ci daranno ragione, i nostri legali torneranno al Tar del Lazio per chiedere di rivedere la loro posizione e ammettere tutti i ricorrenti, come già accaduto con i colleghi già di ruolo. Anche in caso di esito negativo, comunque, siamo pronti a rivendicare la rinnovazione delle prove scritte, in occasione della prima Camera di Consiglio utile, visto che comunque la normativa vigente, laddove esclude alcune categorie di candidati, è stata già ritenuta incostituzionale.
Gli Uffici Scolastici Regionali stanno correndo ai ripari, riformulando nuovi elenchi, in base stavolta all’ordine alfabetico dei cognomi dei candidati, dopo aver utilizzato quello anagrafico. L’amministrazione pensa di cavarsela con dei semplici avvisi, con i quali comunica “che per mero errore tecnico la distribuzione dei candidati in ordine alfabetico tra le aule non è risultata sempre corretta. Pertanto si pubblicano nuovamente gli elenchi contenenti la suindicata distribuzione per le prove scritte” d’un lungo elenco di classi di concorso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): andavano spostate anche le prove scritte con un nuovo calendario in Gazzetta Ufficiale. A questo punto dopo quelle Invalsi, non prima del 12 maggio. Perché migliaia di candidati al concorso hanno ricevuto un bel danno: si sono visti spostati le sedi d’esame, anche di 200 chilometri, e gli orari di svolgimento della prova, pure di 10 ore, rispetto alla prima comunicazione. Solo che nel frattempo avevano già chiesto permessi di lavoro, prenotato mezzi di trasporto e alberghi. Si dice loro che c’è stato un errore. Ma nel farlo se ne commette un altro: si disapplica il comma 1 dell’articolo 7 dei bandi, nella parte in cui obbligano a comunicare la corretta suddivisione dei partecipanti alle prove scritte da svolgere con non meno di quindici giorni di anticipo. E questo andava fatto, perché abbiamo assistito ad una ridefinizione ex novo delle prove. Parlare di mera rettifica, lasciando immutate le date, è un grave errore.
L’entità del Fondo unico nazionale per le retribuzioni di risultato e posizione è ampiamente insufficiente: se dalle nostre prime stime mancavano all’appello circa 60 milioni di euro, il disavanzo ha raggiunto quota 70 milioni. I 7mila dirigenti scolastici italiani se ne accorgeranno già l’anno prossimo, quando i loro stipendi saranno più bassi di quelli del 2011, poiché una parte delle risorse previste dalla Buona Scuola valgono solo per l’anno scolastico in corso. Il giovane sindacato ha realizzato una stima approssimativa, ma molto vicina alla realtà.
Marcello Pacifico (presidente Anief): i nostri capi d’Istituto perdono ora circa 8.750 euro e nel 2016/17 potranno contare solo sulla retribuzione di risultato. Come si possa spacciare tutto ciò per una vittoria sindacale rimane tutto da comprendere. La perdita di tanti soldi, attuata nei confronti di dirigenti pagati la metà di quelli in seno ai Ministeri e anche nel comparto privato, non può passare inosservata. Perché si ripercuote pure su pensione e buonuscita. Per questo motivo, Anief-Dirigenti chiederà al giudice di riportare la posizione variabile il più vicino possibile a quella di nove anni fa, con tanto di risarcimento per i danni.
In seguito alla pubblicazione da parte del Miur delle date del Concorso scuola 2016, si teme che le assunzioni degli insegnanti di primaria e infanzia possano slittare al 2017.
"Il concorso a cattedra sta subendo diversi colpi di scena prima ancora di iniziare - così il presidente ANIEF Marcello Pacifico in un'intervista a margine del convegno Confedir, svoltosi a Roma presso l'hotel Cicerone - inanzi tutto mancano i commissari. In nove regioni hanno riaperto i termini per ricercare commissari proprio perché la paga di questi ultimi è veramente ridicola, 1,37€ l'ora".
A margine del convegno Confedir svoltosi a Roma presso l’Hotel Cicerone, il presidente Anief Marcello Pacifico in un’intervista fa sapere che il sindacato della scuola contesta l’ordinanza ministeriale sulla mobilità 2016.
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