La Buona Scuola prevede un meccanismo premiale, ai sensi del Decreto Legislativo 150/2009, che presto riguarderà soltanto i docenti individuati dal dirigente scolastico. Quindi, non oltre il 10 per cento o poco più del personale sarà “meritevole” degli aumenti stipendiali. Lo stesso ministro Giannini, nel presentare il decreto di ripartizione dei 200 milioni prevista dalla Buona Scuola per il merito, ora sotto la “lente” della Corte dei Conti, ha detto che il fondo “non potrà essere distribuito a pioggia né dato solo a uno o due docenti”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la grande maggioranza dei docenti si ritroverà a lavorare con lo stesso stipendio per l’intera vita lavorativa. Non è una minaccia, ma un’amara constatazione: perché ormai da sei anni è stata bloccata l’indennità di vacanza contrattuale. La cui applicazione, prevista per legge, sarebbe servita almeno a tenere testa all’inflazione. Senza più aumenti automatici e con la la miseria di cinque euro di aumento a lavoratore proposti dal Governo, l’unica cosa da fare è ricorrere al giudice.