Per la Curia europea i lavoratori, della scuola, come della pubblica amministrazione, al pari di quelli privati, hanno pieno diritto a essere stabilizzati quando sono in possesso dei titoli di studio, delle abilitazioni utili a svolgere quel determinato ruolo e dei fatidici 36 mesi di servizio minimo svolti su posti vacanti. La mancata ottemperanza di tali indicazioni nel disegno di legge Buona Scuola produrrà effetti rilevanti. Perché il numero dei supplenti abilitati che rimarranno fuori dal piano assunzioni, pur avendone pieno diritto, è altissimo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il Governo era partito bene, parlando di fine del precariato, ma sta andando avanti come in passato. A settembre continueranno a essere chiamati oltre 100mila docenti supplenti. Per non parlare dei 40mila Ata precari, anch’essi lasciati al palo. Intanto, Bruxelles, che ha già aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia, potrebbe presto intervenire. Con lo Stato italiano che rischia di pagare iper-risarcimenti, ai precari non assunti, fino a 6 miliardi di euro.