C’è un dato rilevante, ma trascurato, nel report pubblicato in questi giorni dal ministero dell’Istruzione sugli alunni con cittadinanza non italiana: quello della costante crescita degli studenti nati in Italia con entrambi i genitori stranieri e non considerati cittadini italiani fino 18 anni. Vi si sofferma oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Il dato è rilevante – dichiara il sindacalista autonomo - perché riguarda due alunni su tre considerati non italiani e complessivamente il 7% della popolazione studentesca: sono giovani per lo più concentrati nel Nord del Paese e in particolare nella Regione Lombardia. Retiniamo che sia davvero giunta l’ora di intervenire per cambiare la norma sullo ius soli, includendo una volta per tutte questi giovani tra i cittadini italiani, considerando che lo sono a tutti gli effetti senza se e senza ma. È chiaro che nella scuola inglobare gli alunni alloglotti, sempre più numerosi, avrebbe come prima conseguenza il potenziamento degli organici per favorire la didattica. È una condizione indispensabile per evitare che il gap di competenze che si sta sempre più manifestando a livello nazionale, ma anche oltre frontiera, possa finalmente ridursi”.
È stata “pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 24 settembre n 133 contenente la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 agosto 2021, n. 111, recante misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti”. Anief conferma la sua opposizione all’obbligo del Green pass: “è stato commesso un errore che alla lunga non limiterà i contagi. Le azioni da attuare erano altre, come il mantenimento del distanziamento minimo tra alunni, questo sì obbligatorio, il dimezzamento degli alunni per classe, l’incremento degli spazi scolastici, l’aumento sostanziale degli organici del personale docente e Ata. Il fatto che vi siano oltre mille classi già in dad significa che la strada non è quella giusta, speriamo che con i fondi del Pnrr si riesca a rimediare”
Sui pensionamenti del personale scolastico, che ogni anno coinvolgono decine di migliaia di dipendenti, il ministero dell’Istruzione non torna indietro e conforma, con Decreto e Circolare pubblicati in queste ore, il termine finale ed improrogabile del 31 ottobre prossimo per la presentazione delle domande di cessazione per dimissioni volontarie dal servizio da realizzarsi il 1° settembre 2022. Anief conferma la sua contrarietà a questo immotivato anticipo, perché bisognava attendere la conferma legislativa delle novità sulla integrazione della lista dei lavori usuranti e gravosi, ma anche l'eventuale proroga al 2022 di “Quota 100” o le probabili novità legislative che il Governo vorrà introdurre ma sulle quali al momento vige un silenzio assordante.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “chi lavora all’interno di un istituto scolastico va incontro ad uno stress e ad un’usura psico-fisica che ha riscontro in poche altre professioni. Gli strascichi psicologici e fisici che comporta l’opera professionale in un istituto scolastico sono un dato di fatto, confermato dalle alte percentuali di patologie riscontrate nella categoria, ad iniziare dai docenti: dati che però l’amministrazione, benché più volte sollecitata, continua a tenere secretati. Per questo abbiamo chiesto nel nuovo contratto di lavoro la diaria da rischio biologico assegnata invece ad altri comparti. Come sindacato e anche come Confederazione, siamo sempre più convinti che anziché cambiare la tempistica sulla presentazione delle domane, bisognava legiferare, anche per decreto legge, sull’accesso alla pensione per chi lavora a scuola a 62 anni e senza penalizzazioni considerando anche che gli stipendi dei docenti e Ata sono tra i più bassi della PA italiana e nell’area Ocse. Allargare l’Ape Sociale a tutti i dipendenti della scuola e non solo ai colleghi della primaria è il minimo che si possa fare”.
Anief, in convenzione con Cedan, conferma anche per quest’anno l’assistenza ed il supporto specializzato per l’invio delle domande di pensionamento: è possibile contattare via web la sede Anief più vicina.
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