Il nuovo anno parte con il record di posti vacanti e disponibili: come confermato dallo stesso ministero dell’Istruzione, sono 66.654 i posti liberi, più altri 51.351 in deroga su sostegno, quindi circa 118 mila da assegnare o già assegnati in questi giorni a personale supplente. Una parte, quasi 80 mila, saranno destinati ai vincitori dei futuri concorsi (“le prove partiranno nel mese di ottobre”), ad iniziare da quello straordinario della scuola secondaria di primo e secondo grado. Ma il numero dei contratti annuali da sottoscrivere in questi giorni non finisce qui: ci sono i posti in organico di fatto, ad iniziare dalle cosiddette COE, le cattedre orario composte su due o più istituti, che secondo le stime del sindacato non sono meno di altre 50-60 mila. A cui vanno aggiunti i 50 mila docenti-Covid, da integrare all’organico tradizionale per meglio affrontare l’emergenza epidemiologica.
“A fronte di questi numeri – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - l’unica soluzione possibile, sempre se si vuole vincere la supplentite cronica che caratterizza la scuola pubblica italiana, è quella di assumere dall’unica graduatoria dove sono presenti tantissimi docenti già pronti, con titoli adeguati e disponibili: la Gps. Dopo che la Call veloce non ha obiettivamente funzionato, queste risultano le uniche liste d'attesa che garantirebbero l'incontro tra i posti disponibili da parte degli Uffici scolastici con la disponibilità dei precari. Questo, tuttavia, dovrà avvenire solo con una adeguata rivalutazione dei titoli e dei servizi svolti, come indicato più volte dall’Anief che ha messo a disposizione appositi reclami e successivi ricorsi qualora i primi non fossero accolti”.
Il 2020 non è solo l’anno del Coronavirus, ma anche l’anno delle supplenze record nella scuola. Sommando i posti vacanti con quelli di fatto, le deroghe su sostegno e le cattedre-Covid, si arriva a circa 230 mila contratti a tempo determinato da sottoscrivere, con scadenza fine lezioni, 30 giugno o 31 agosto 2021. Di cifra altissima parla oggi anche la stampa specializzata: “se prendiamo come spartiacque il piano straordinario di assunzioni del Governo Renzi (con tutte le problematiche che ha comportato) anche se negli anni successivi – scrive Orizzonte Scuola - si è avuto un decremento di ruoli, il 2020/21 ha segnato il record. Gli insegnanti ci sono, i posti anche, ma in luoghi diversi. Il numero maggiore di cattedre scoperte è nelle regioni del nord, mentre le graduatorie sono più piene di insegnanti in attesa del ruolo nelle regioni del sud. Domanda e offerta non si incontrano”.
LE NOVITÀ FALLIMENTARI
Purtroppo, “il DL 126 /2019 trasformato nella legge 159 del 20 dicembre 2019 aveva proposto” solo “due soluzioni a questa problematica: graduatoria aggiuntiva al concorso straordinario 2018; call veloce sui posti rimasti disponibili. Due provvedimenti accolti con poco calore dai docenti precari ai quali si chiede di spostarsi per avere il ruolo, ponendo come condizione un vincolo di almeno cinque anni sul posto di assunzione, senza la possibilità di poter presentare domanda né di mobilità nè di assegnazione provvisoria né di poter accettare supplenza ai sensi dell’art. 36 del CCNL (tranne pochi limitati casi)”.
Come preventivato dall’Anief, la disposizione “ha scoraggiato anche i più intraprendenti, tanto che su quasi 70mila posti scoperti, i posti attribuiti con call veloce sono stati solo 2.500. Tra l’altro non si conosce ancora il dettaglio di questi spostamenti, una delle ipotesi è che si tratti di spostamenti da GaE all’interno della stessa regione di residenza”.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
“A fronte di un reclutamento di docenti che ha ancora una volta fallito l'obiettivo, con un numero di precari mai toccato nella storia della scuola italiana, non rimane altro che fare di necessità virtù – sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – andando ad assumere a tempo indeterminato direttamente dalle graduatorie da cui verranno chiamati i docenti per le supplenze, da quelle Gps che però vanno anche regolarizzate, poiché al momento ancora piene di errori e di esclusioni illegittime. In un solo colpo, si darebbe giustizia a tante categorie, come i diplomati magistrali e gli Insegnanti tecnico-pratici, come per tutti coloro che avevano diritto comunque a vedersi riconosciuto un ruolo nella scuola. Parallelamente è chiaro che bisognerà cancellare i posti in deroga su sostegno, quelli di fatto su cattedra curricolare, come bandire concorsi riservati a categorie dimenticate, come i docenti di religione, i Dsga e tutte le professionalità Ata esistenti da contratto ma mai attivate”.
I RICORSI PER I DOCENTI DELLE GPS
Per i docenti, contro i tanti punteggi errati contenuti nelle Graduatorie Provinciali pubblicate nelle scorse settimane dagli Ambiti Territoriali Provinciali di tutta Italia è ancora possibile richiedere il modello di reclamo specifico per la propria situazione, ma è anche indispensabile, adesso, procedere con il ricorso per contestare la mancata correzione dei punteggi e per l'illegittima esclusione da specifiche classi di concorso di alcuni docenti che avevano comunque presentato correttamente domanda e in possesso di tutti i titoli utili al corretto inserimento. Per ricevere il modello (o i modelli) adatto alla propria situazione, il docente può inviare una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare la sede territoriale Anief più vicina anche per ricevere adeguata consulenza. Nel caso in cui i reclami o l’istanza non dovessero sortire l’effetto sperato, Anief assicurerà ogni forma di assistenza per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Nel frattempo, e in attesa dell'esito del reclamo inviato, è possibile aderire al ricorso di proprio interesse stante la necessità di proporre ricorso presso il competente Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla pubblicazione delle GPS.
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