A seguito dei tagli della Legge di Stabilità 2015 agli enti locali, il presidente della Provincia di Vicenza scrive ai presidi: per via degli “scarni bilanci lasciati a nostra disposizione dalla Stato” sarebbe opportuno fare un giorno di scuola in meno per “risparmiare sulle spese di funzionamento e sui costi del trasporto pubblico locale”. Però dagli uffici periferici del Miur giungono indicazioni diverse: solo pochi giorni fa l’Ufficio Scolastico dell'Emilia Romagna ha chiesto a dirigenti ed enti locali di avviare le lezioni fino al venerdì solo per “specifiche, motivate, diffuse e condivisibili esigenze dell'utenza, tese a migliorare l'efficienza e l'efficacia del servizio scolastico, ma non per risparmi di spesa”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): il sacrificio di un giorno di scuola farebbe risparmiare 720 milioni di euro l’anno. E ai presidi non dispiacerebbe, visto che i contratti collettivi nazionali firmati dai sindacati rappresentativi nell’ultimo biennio hanno dimezzato il fondo d’istituto.