Dopo oltre un mese l’Aran riconvoca il tavolo con i sindacati rappresentativi per revisionare le norme che attuano la legge 146/90 sullo sciopero. “Nell’ultimo incontro – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale dell’Anief – le trattative erano arrivate ad un punto morto. Auspichiamo che la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali abbia dato nuove indicazioni per addivenire ad una conclusione condivisa. Quelle precedenti, a nostro avviso, erano irricevibili”.
Anief ricorre per ottenere l'ammissione ai concorsi ordinari Sostegno per la scuola secondaria di I e II Grado e per la scuola Infanzia e Primaria degli idonei al TFA Sostegno dei cicli precedenti già iscritti al V ciclo. Adesioni entro il 31 luglio, termine ultimo di presentazione della domanda. Marcello Pacifico (Anief): “Ci aspettavamo che dal Ministero dell'Istruzione arrivasse un chiarimento sulla possibilità di partecipazione con riserva ai concorsi ordinari sostegno degli idonei ai cicli precedenti anche alla luce del Decreto del MUR dello scorso 25 maggio, ma la scadenza di presentazione della domanda è ormai vicina, li tuteleremo in tribunale”.
Arriva una nuova vittoria targata Anief dal Tribunale del Lavoro di Catania con una sentenza ottenuta dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Marco Di Pietro che riconosce il diritto alla corresponsione degli scatti di anzianità ai docenti anche durante il periodo di precariato. Ancora possibile preaderire gratuitamente allo specifico ricorso per il riconoscimento degli scatti di anzianità per i precari e al ricorso per il riconoscimento degli scatti preruolo anche per il personale già assunto a tempo indeterminato.
Quando riprenderà la scuola, il personale amministrativo potrebbe continuare a lavorare a distanza: lo stato di emergenza epidemiologica verrà con ogni probabilità prolungato fino al 31 ottobre o addirittura fino alla fine del 2020. Ad oggi, vale quanto indicato nel DPCM del 14 luglio 2020 che impegna infatti il governo a “confermare le misure di prevenzione previste dal decreto del presidente del Consiglio dell’11 giugno scorso” prorogandole fino alla fine del mese di luglio. Si prevede, tuttavia, una proroga ulteriore della modalità di lavoro agile. “Se così dovesse essere – scrive Orizzonte Scuola -, il personale Ata, in particolare gli assistenti amministrativi, seguendo le indicazioni della nota sopraddetta, potrebbe dover lavorare in smart working fino al termine dello stato di emergenza, andando a scuola solo per le attività indifferibili”. L’Anief ricorda che negli ultimi mesi il personale Ata ha operato da casa in condizioni operative inadeguate utilizzando propri computer e software, connessioni internet ed energia elettrica a proprie spese. Inoltre si è avvalso di una banca dati inesistente e di un portale ministeriale lentissimo. Per non parlare dell’assenza totale della tutela della saluta, ad iniziare dall’ergonomia della postazione di lavoro, prevista invece il Dlgs 81/2008.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che “se si vuole seriamente regolamentare lo smart working nella scuola, vanno prima definite le condizioni a livello contrattuale prevedendo una adeguata formazione e strumentazione all’uopo. Come vanno introdotti i profili professionali bloccati e mai valorizzati, a partire dagli assistenti tecnici e amministrativi. E va previsto il lavoro straordinario. Pensare di regolarizzare lo smart working senza prima definirne i contorni contrattuali, professionali e di tutela della salute sarebbe uno smacco verso la categoria già meno remunerata di tutta la PA. Perché non si parla di formazione propedeutica al lavoro a distanza? Perché non si organizzano corsi teorici ed esercitazioni disciplinati da un protocollo negoziato? Perché non si definisce un documento, con i sindacati, che contenga i rischi generali e specifici associati all’operare in sicurezza pure da casa? Perché non si predispongono dei dispositivi personali per proteggere i dati aziendali e personali? Perché non si risolvono una volta per tutte gli annosi problemi di reclutamento, con oltre 30 mila posti vacanti, niente potenziamento e tanti profili perennemente bistrattati?”.
La Nota n. 1033 del 29/05/2020, diramata dal Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali sul DL Rilancio per la spesa dei fondi stanziati per il 2020 ai fini dell’emergenza Coronavirus, prevede congrue dotazioni finanziarie per la ripresa dell’attività didattica.
È fondamentale aprirsi ad una nuova visione del mondo dell’istruzione che tenga conto dei potenziali rischi ma che consenta a tutti gli attori della scuola di interfacciarsi con modalità differenti ed una collaboratività ricreata in virtuale che valorizzi e potenzi le mansioni e le attività del singolo.
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