Il Ministero dell’Istruzione ha oggi pubblicato il Decreto dipartimentale 858 e l’avviso ufficiale con i quali si dà il via alle operazioni che riguardano centinaia di migliaia di insegnanti precari della scuola pubblica: “Gli aspiranti – si legge nel sito ministeriale - potranno presentare domanda a partire dalle ore 15.00 di domani, mercoledì 22 luglio 2020, fino alle ore 23.59 del 6 prossimo agosto. Si potrà richiedere di partecipare alla procedura in un’unica provincia. Lo prevede il decreto che sarà pubblicato oggi sul sito del Ministero dell’Istruzione con tutte le indicazioni operative”. La procedura sarà “interamente digitalizzata”, con “l’inserimento delle domande” che “avverrà unicamente per via telematica”: il sistema predisposto dal Ministero “ha l’obiettivo di consentire una più rapida assegnazione delle cattedre che restano vuote dopo le assunzioni in ruolo, a garanzia di un migliore avvio dell’anno scolastico”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si dice soddisfatto per la pubblicazione delle graduatorie provinciali, ma deluso per la loro organizzazione: “Le nostre richieste di modifica del regolamento e delle tabelle di valutazione delle nuove Graduatore provinciali per le supplenze, alcune delle quali presentate anche dal Consiglio superiore della pubblica istruzione, sono rimaste lettera morta. La versione finale del testo che gestisce le Gps rimane non molto diversa all’impianto della bozza iniziale. Secondo la legge, un’ordinanza non può superare una regola di natura regolamentare primaria. Per non parlare del cambiamento dei punteggi dei titoli acquisiti o dell’esigenza di presentare i 24 crediti formativi universitari anche per le categorie, come gli Itp, ai quali è stato sempre detto e scritto di non prenderli fino al 2025. A questo punto, i nostri rilievi, una ventina, si tramuteranno in altrettante tipologie di ricorsi, al fine di tutelare gli interessi e le posizioni di chi si vedrà danneggiato da questa decisione insensata di cambiare le regole del gioco in corsa”.
ANIEF avvia i ricorsi straordinari al PdR contro il bando di concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria. Adesioni sul portale ANIEF entro il 31 luglio
Il Tribunale del Lavoro di Pisa dà nuovamente piena ragione alle tesi patrocinate dall'Anief e applica il previgente gradone stipendiale 3-8 anni anche ai docenti immessi in ruolo dopo il 2011 con almeno un anno di servizio a termine precedente al 2011, ribadisce il diritto all'immediato e integrale computo del precariato nella ricostruzione di carriera e il diritto agli scatti di anzianità anche per i lavoratori a tempo determinato. Marcello Pacifico (Anief): “Basta considerare il precariato come servizio di serie B, parità di trattamento a prescindere dalla natura del contratto”.
Impegno assunto a seguito degli Stati Generali per investire una parte consistente. Il sindacato chiede che almeno 25 miliardi siano spesi per scuola, università e ricerca, così da ridefinire nei prossimi sette anni gli organici, eliminare il precariato, valorizzare il personale, aggiornare le strutture e creare le condizioni per lo sviluppo del Paese. Tutto ciò deve essere portato subito ai tavoli per scrivere la legge di Bilancio.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, “investire nel settore dell’istruzione e della ricerca il 15% dei 209 miliardi del Recovery Fund significa invertire quella politica dei tagli, dei dimensionamenti, delle classi ‘pollaio’, degli stipendi-miseria, del precariato che ha contraddistinto le scelte del legislatore negli ultimi anni e i conseguenti disastrosi primati su apprendimenti e dispersione. Per non parlare di un sistema che si è trovato impreparato rispetto al contenimento del rischio contagio da Covid-19. Avere una scuola pubblica con 250 mila supplenze annuali, con un tempo scuola ridotto e dei finanziamenti pubblici molto al di sotto della media europea e Ocse, non è una condizione più accettabile: lo abbiamo detto qualche settimane fa al Presidente del Consiglio fornendo delle precise e circostanziate richieste. Lo ribadiamo ora che ci si avvia a definire il progetto di rilancio del Paese: l’istruzione e la ricerca, insieme alla Sanità, devono stare al primo posto”.
Sulla gestione del reclutamento scolastico e dei precari si sta voltando pagina. Lo ha assicurato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, rivendicando i quasi 80 mila posti a bando dei concorsi ordinari e straordinari, a cui si aggiunge la costituzione e digitalizzazione delle graduatorie provinciali per le supplenze e delle graduatorie di istituto. “Il precariato docenti non è certo colpa del nostro Governo”, ha detto Azzolina al quotidiano “La Nazione”.
Anief reputa corretta la linea della ministra di accelerare sui concorsi e di andare a mettere mano ad un sistema reclutante che faceva acqua da tutte le parti, aggravato non poco dalla politica dei tagli ad oltranza avviati con il DPM 81/2009 e che nessun Governo ha avuto la caparbietà di andare a contrastare. Ben venga anche la costituzione di graduatorie provinciali, le quali forniranno maggiori possibilità ai precari in graduatoria d’istituto per vedersi conferire la supplenza, anche se il giovane sindacato contesta numerose illegittimità nell’organizzazione delle stesse e nella tabella di valutazione dei titoli. Ecco perché Anief insiste sull’opportunità di organizzare dei tavoli tecnici e convogliare sulla scuola e le sue impellenze le risorse straordinarie in arrivo dall’Unione europea attraverso il Recovery Fund, pari ad oltre 170 miliardi nell’arco di alcuni anni.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “è giusto dire basta alla politica del risparmio ad oltranza. Una politica che ha fallito: è la stessa che ha portato al record assoluto di 250 mila supplenze annuali, che si toccherà a fine estate, comprensive di 85 mila posti vacanti e 70 mila cattedre di sostegno in deroga. Sono dei numeri ingenti, dietro ai quali ci sono supplenti, docenti in carne e ossa, che chiedono di lavorare al meglio per formare il bene più prezioso del nostro Paese”.
È entrato da poche ore in vigore il Decreto Rilancio convertito in via definitiva al Senato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.180 del 18 luglio 2020 - Suppl. Ordinario n. 25: la Legge n. 77 comporta diverse modifiche rispetto al D.L. del 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19. Diverse sono le disposizioni previste, in particolare, per il rientro in sicurezza a scuola coincidente con l’inizio del prossimo anno scolastico, rispondenti alle disposizioni contenute nel documento del Comitato tecnico-scientifico approvato da alcune settimane.
Il sindacato Anief considera le novità apportate come una sorta di ‘antipasto’ in vista della prossima legge di bilancio: è necessario, infatti, incrementare l’organico del personale docente ed Ata, procedendo ad almeno 150 mila assunzioni aggiuntive di insegnanti e a 40 mila amministrativi, tecnici, ausiliari in più. Il tetto dei 50 mila, indicato dai componenti di Governo, non può bastare. Come non può bastare l’assunzione a tempo determinato di mille assistenti tecnici negli istituti comprensivi: la loro collocazione contrattuale deve essere definitiva. A proposito di Ata, va quindi affrontato il problema della ridefinizione degli organici che già da venticinque anni prevedono ulteriori profili mai attivati. Va poi preso in carico il vulnus delle nuove graduatorie di istituto provinciali per le supplenze che hanno avuto in sede di accesso e di tabella di valutazione dei titoli e criteri differenti non giustificabili da esigenze oggettive, tali da costringerci a impugnarle per l’evidente illegittimità. Va quindi normata l’esigenza di costituire classi con non più di 15 alunni: è una decisione inderogabile, che va oltre anche il Covid, e che passa per la cancellazione degli articoli inseriti nel DPM (81/2009) e nella Legge del 133/2008 che negli ultimi dodici anni sono stati alla base dei tagli di 200.000 insegnanti, 50.000 ATA e 4 mila istituti autonomi con relative dirigenze. A questo proposito, l’emergenza sanitaria rende necessario nominare dirigenti scolastici pure nelle scuole sottodimensionate. Come diventa imprescindibili per l’organizzazione degli istituti assorbire nei ruoli, con un concorso riservato, gli oltre 600 facenti funzione Dsga abbandonati al loro destino dopo lustri di sfruttamento.
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