Anief posticipa la scadenza dei ricorsi a venerdì 31 maggio per tutti i nuovi ricorrenti e per chi ha già attivato con il nostro studio legale il contenzioso in passato. Il sindacato ricorda che è necessario per l’adesione all’iniziativa legale aver inviato la domanda telematica o cartacea entro il 20 maggio.
Possono aderire esclusivamente quanti, entro il 20 maggio alle ore 14, hanno compilato e inviato la domanda di aggiornamento/trasferimento su istanze online o, se non presenti sul sistema IOL, entro il medesimo termine del 20 maggio, hanno inviato per raccomandata la domanda cartacea sostitutiva.
Giungono alla nostra sede sindacale diverse segnalazioni su domande nei colloqui non pertinenti a quanto previsto dal bando di concorso dopo il superamento delle prove scritte, che esulano dalla valutazione del merito dei candidati. Il presidente Marcello Pacifico invita tutti i componenti delle Commissioni ad attenersi rigorosamente a quanto richiesto dal Miur per evitare facili contestazioni e falsi giudizi.
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L’obiettivo impossibile dal realizzarsi, almeno alle condizioni attuali. Soprattutto nella regione siciliana, dove fare più ore di lezione servirebbe non poco, visto che ben 85 alunni della primaria su 100 escono oggi da scuola all’ora di pranzo e continuano ad esserci alcune province – come Caltanissetta - dove oltre il 40% lascia i banchi di scuola prima dei 16 anni: un tasso altissimo di abbandono precoce degli studi, quasi sempre per andare ad aggiungersi ai Neet, che in altre aree si sta vincendo proprio aumentando la permanenza a scuola degli alunni, a partire da quelli più esposti e deboli, sempre attratti dalle scorciatoie della strada. Marcello Pacifico (Anief): Non basta assegnare del personale docente per introdurre il tempo pieno: certamente, gli organici vanno allargati, sganciandoli dal numero di iscritti ma legandoli soprattutto alle difficoltà del territorio dove sono collocate le scuole. Ma poi servono anche servizi di base, strutture e fondi adeguati.
Marcello Pacifico (Anief - Udir): Le risorse ci sono, bisogna soltanto introdurre l'area della vice-dirigenza, chiarire nei nuovi contratti ruoli, compiti e premi e, a distanza di vent'anni dall'introduzione della scuola dell'autonomia, riconoscere il profilo giuridico-economico dei 30 mila insegnanti che svolgono funzioni diverse dall'insegnamento, ma essenziali per il funzionamento dei nostri istituti.
Sul precariato, la politica adottata dal Governo e dai sindacati maggiori è miope e fallimentare: la decisione di riesumare i Pas abilitanti e i concorsi riservati non porterà all’assunzione graduale degli attuali precari non abilitati con oltre 36 mesi di servizio svolto. Nei prossimi anni saranno pochi ad essere assunti. Per non parlare dei tanti che pur con l'abilitazione o l’idoneità, conseguita attraverso un concorso pubblico, sono già oggi esclusi dalle stabilizzazioni. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in un’intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola, a commento dell’annuncio, ‘postato’ sul profilo Facebook, con il quale il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti spiega perché è giunta l’ora del “confronto costruttivo aperto insieme al Presidente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi - Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 24 aprile con le organizzazioni sindacali”, così da “recepire nel primo veicolo normativo utile la proposta unitaria presentata dai sindacati, che troviamo concreta, di buon senso e in linea con il contratto di Governo”.
Marcello Pacifico (Anief): È servito solo a dare visibilità ai ministri Matteo Salvini e Marco Bussetti l’incontro di giovedì scorso con la professoressa Rosa Maria Dell'Aria, sospesa dal provveditore di Palermo per omessa vigilanza su un video degli studenti che accostava le leggi razziali al decreto Sicurezza: non ci sarà nessun ritiro della sospensione per 15 giorni dal servizio, come annunciato al termine di quell’incontro. “Non si è fatto sentire nessuno dal Ministero – ha detto il legale della docente - e in assenza di elementi di novità, nei prossimi giorni saremo costretti a depositare il ricorso al tribunale di Palermo”. Secondo Anief, dopo questo melodramma inconcludente, sarebbe opportuno che entrambi i ministri riferiscano in Parlamento come sono andati i fatti. È incredibile che una docente venga sospesa per due settimane senza che a Roma nessuno ne sapesse nulla. E poi, sull'onda dell'indignazione della scuola e dell'opinione pubblica, caso strano a pochi giorni dal voto per il rinnovo del Parlamento europeo, si annunci l’intenzione di rimediare all’errore da chi sosteneva di non averne i poteri. Ma poi non si fa nulla per dare seguito a tale impegno. Episodi come questo non devono più accadere: è compito della politica accertare tutte le dinamiche di un’iniziativa del tutto inopportuna, che è andata a minare l’azione formativa di chi opera per elevare lo spirito critico degli allievi e insegnare loro a riflettere.
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