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Così rilancia il giovane sindacato alle dichiarazioni della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina rilasciate a ‘Il Fatto Quotidiano’ sulla chiusura delle GaE e sui diplomati magistrale
Con la Nota Inps del 20 settembre 2019, alle scuole viene dato il compito di effettuare le verifiche dei dati del conto individuale assicurativo del personale che ha presentato domanda di cessazione dal servizio. Secondo Udir questa mansione non può essere affidata alle segreterie delle scuole, sia per inadeguatezza della formazione che per la mancanza di personale
Anief si domanda perché soltanto ora? Potevamo scioperare insieme a noi il 12 novembre per cambiare il decreto legge, quando preferirono fare un sit-in il giorno prima con cinque persone. Non ci hanno voluto ai tavoli per nascondere chissà cosa e ora minacciano la mobilitazione contro quelle intese inutili che hanno siglato nei mesi scorsi. Il vecchio sindacato si sta muovendo, ma non bisogna rinunciare alle battaglie sindacali.
Anief solidarizza con chi sciopera il prossimo 14 febbraio, ma ha intenzione di attivare la più grande class action della storia dei lavoratori italiani dopo la partecipazione alle mille assemblee sindacali in corso di svolgimento durante l'anno, al fine di proclamare uno nuovo sciopero nazionale che veda la partecipazione di tutti, anche di docenti, Ata ed educatori di ruolo che hanno avuto decurtata la ricostruzione di carriera per il periodo di pre-ruolo.
Dopo essersi resi conto di avere scritto due intese “farlocche”, una il 24 aprile scorso con il premier Giuseppe Conte, l’altra il 1° ottobre con l’ex ministro Lorenzo Fioramonti, e a seguire una conciliazione-farsa il 19 dicembre, i sindacati maggiori della scuola si ritrovano con un pugno di mosche in mano. E tornano a parlare di mobilitazione contro un ministro che accelera per assumere 70 mila nuovi insegnanti. Il motivo? La mancata disponibilità del ministero dell’Istruzione a cambiare le bozze dei tre concorsi in partenza (due per la secondaria e uno per la primaria), sulla base delle decine di richieste formulate, copiate, peraltro, da quelle indicate dalla delegazione Anief il giorno prima. Un conto è partecipare a un confronto sui testi, un conto partecipare a una conciliazione.
Anief non ha nulla da dire sulla liceità delle richieste di modifica da apportare ai concorsi in partenza, considerando anche che molte di quelle formulate dai sindacati maggiori sono similari a quelle presentate ieri l’altro allo stesso Miur da una delegazione del medesimo giovane sindacato. Quello che lascia molti dubbi è invece il modo di procedere da parte delle altre organizzazioni sindacali: bisognava arrivare al 30 gennaio 2020 per capire che al ministero si vuole continuare, imperterriti, a trattare i precari della scuola come di figli di un dio minore? Perché non si è cominciato a protestare quando nessuna informativa veniva trasmessa sulle modalità di accesso al corso abilitante e alla selezione per il personale con servizio nelle paritarie e percorsi IeFP? Dove erano questi sindacati, ad iniziare dai Confederali, quando l’Anef nel 2019 ha proclamato una decina di manifestazioni e cinque scioperi nazionali, a febbraio, marzo, due volte a maggio e lo scorso 12 novembre?
Il ricorso sarà proposto al Tar del Lazio, per ottenere lo scorrimento delle graduatorie del concorso straordinario 2019 utili per le immissioni in ruolo previste dal decreto ‘Salva precari bis’ anche oltre la soglia dei 24mila posti. Per preaderire, clicca qui
Concorso straordinario secondaria I e II grado. Il Ministero sta completando la stesura dei due differenti bandi, in quanto bisognerà strutturare due prove scritte, una per i docenti che partecipano per ruolo + abilitazione e una per i docenti che partecipano solo per abilitazione
In occasione dell’incontro di oggi al Miur, la delegazione Anief composta da Gianmauro Nonnis, vice presidente nazionale, e Marco Giordano, presidente regionale Piemonte, per il confronto sui bandi dei concorsi straordinario I e II Grado e Infanzia/Primaria, nonché sul decreto per il concorso ordinario I e II Grado, ha chiesto sostanziali modifiche. Per l’Amministrazione erano presenti Max Bruschi, Sabrina Capasso, Valentina Alonzo, Tonino Proietti. Ecco le principali richieste avanzate da Anief
La scuola è al giro di boa, il secondo quadrimestre sta per iniziare, ma i dirigenti scolastici sono ancora sprovvisti di insegnanti nei loro Consigli di Classe, soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte. Richiestissimi dai dirigenti sono i supplenti di sostegno, quelli curricolari di matematica per le medie e i docenti di lingue; ma siccome non ci sono più candidati ufficiali, si allarga il ricorso alle convocazioni tramite le Mad e gli annunci sui social. Intanto, il Governo ha cercato di tamponare la situazione in vista del prossimo anno, quando – a seguito dei pensionamenti, del mancato turn over, dei concorsi a rilento e della pessima organizzazione delle graduatorie - le supplenze annuali potrebbero arriveranno al record storico di 250 mila: in occasione del prossimo rinnovo delle liste di terza fascia d’istituto, per l’accesso non sarà indispensabile l’abilitazione ma basterà la laurea con i 24 CFU; inoltre, arrivano le nuove graduatorie d’istituto provinciali.
Marcello Pacifico (Anief): “Peccato che non vengano utilizzate per la ‘call veloce’, voluta giustamente dalla ministra per procedere alle assunzioni a tempo indeterminato direttamente da GaE. Perché l’assurdo è che si continua a tamponare con i precari, senza concentrarsi sulla copertura definitiva delle cattedre libere con i tanti supplenti pronti allo scopo. È proprio un modus operandi sbagliato: lo stesso trattamento miope viene riservato anche agli altri profili, come gli Ata, i Dsga e gli educatori, per non parlare dei docenti di religione. Con gli emendamenti al decreto Milleproroghe abbiamo chiesto di cambiare registro, speriamo che vadano avanti”.
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