Si fa sempre più buio sulla nuova regolamentazione dei servizi minimi essenziali da garantire nel nuovo comparto Istruzione e Ricerca durante gli scioperi: a distanza di un mese dall’ultimo incontro, i sindacati sono tornati a confrontarsi e hanno trovato sul tavolo una nuova bozza di pre-intesa praticamene irricevibile. L’amministrazione pubblica, infatti, vorrebbe predefinire un determinato numero di ore e giorni di sciopero l’anno, da computare però non sul singolo lavoratore, ma su ogni singola classe: il problema è che una volta superata quella soglia, tale divieto scatterebbe per tutti i docenti che insegnano in quella classe, anche per quelli che non hanno mai aderito allo sciopero. Poi, rimangono in piedi diverse altre novità “a perdere”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, l’idea proposta non può nemmeno essere presa in considerazione: “Come si fa a proporre un definito numero di ore di sciopero svolto all'interno della singola classe, da trasformare in giorni, con un tetto oltre il quale nessun lavoratore di quella classe potrebbe più aderire ad azioni di sciopero, neanche se non l’ha mai fatto nel corso dell'anno? In questo modo, in un colpo solo si comprime il diritto individuale a dare l’assenso ad azioni di sciopero che si ritengono corrette, e si lede anche il diritto dei sindacati a indire azioni di sciopero nell'intero anno, così violando non solo la Costituzione italiana, ma anche la normativa UE sui diritti sindacali”.
Il ricorso sarà presentato presso il Tar del Lazio. Per preaderire, clicca qui
INTERVISTA 17/01/2020 from Anief on Vimeo.
Marcello Pacifico, presidente Anief, intervistato da Teleborsa: “Necessario rivolgersi al tribunale del lavoro per chiedere e ottenere ciò che spetta per i mancati aumenti”
A Trieste un centinaio di docenti, educatori e Ata partecipano all'intervento del presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e chiedono modifiche al contratto nazionale e di istituto. In molti ricorreranno contro i decreti di ricostruzione di carriera e per le cause relative ai contratti a tempo determinato. Con il giovane sindacato ripartono la consultazione e l’informazione dei lavoratori prevista dalla direttiva 14/2002 della Comunità Europea. In molti si propongono, a fine incontro, quali nuovi terminali associativi.
Tanti precari continuano giustamente a proporre la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento, per l’assunzione in ruolo a scorrimento dei docenti abilitati. Ma secondo il viceministro Anna Ascani (Pd) “la riapertura costante di quelle che dovevano essere Graduatorie ad esaurimento ha aggravato i problemi del precariato: inoltre le GaE hanno prodotto frustrazione in chi si trovava lì dentro in attesa di un turno che non arrivava mai”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Sembra proprio che lezioni non servano a nulla, perché è stata proprio l’ostinazione a tenere chiuse le GaE e a portare la scuola italiana ad avere un numero inaudito di cattedre senza docente titolare. Un vero paradosso se si pensa che a disposizione abbiamo mezzo milione di precari, di cui una buona parte anche abilitati o con almeno 36 mesi di servizio svolto. Tra l’altro, stiamo parlando anche di un atteggiamento per lo Stato autolesionista, visto che il diniego dei vari Governi e dello stesso Miur a riaprire le GaE ha prodotto risarcimenti milionari disposti dai tribunali a favore proprio dei precari danneggiati. Ma c’è dell’altro, perché arrivati a questo punto non solo bisogna riaprire le GaE, ma anche prevedere un'assunzione straordinaria direttamente dalle nuove graduatorie di istituto provinciali con corso abilitante o di specializzazione obbligatorio successivo per gli insegnanti precari sprovvisti di titolo”.
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