Tanti precari continuano giustamente a proporre la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento, per l’assunzione in ruolo a scorrimento dei docenti abilitati. Ma secondo il viceministro Anna Ascani (Pd) “la riapertura costante di quelle che dovevano essere Graduatorie ad esaurimento ha aggravato i problemi del precariato: inoltre le GaE hanno prodotto frustrazione in chi si trovava lì dentro in attesa di un turno che non arrivava mai”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Sembra proprio che lezioni non servano a nulla, perché è stata proprio l’ostinazione a tenere chiuse le GaE e a portare la scuola italiana ad avere un numero inaudito di cattedre senza docente titolare. Un vero paradosso se si pensa che a disposizione abbiamo mezzo milione di precari, di cui una buona parte anche abilitati o con almeno 36 mesi di servizio svolto. Tra l’altro, stiamo parlando anche di un atteggiamento per lo Stato autolesionista, visto che il diniego dei vari Governi e dello stesso Miur a riaprire le GaE ha prodotto risarcimenti milionari disposti dai tribunali a favore proprio dei precari danneggiati. Ma c’è dell’altro, perché arrivati a questo punto non solo bisogna riaprire le GaE, ma anche prevedere un'assunzione straordinaria direttamente dalle nuove graduatorie di istituto provinciali con corso abilitante o di specializzazione obbligatorio successivo per gli insegnanti precari sprovvisti di titolo”.
All’interno del precariato scolastico italiano, quello della mancata riapertura delle GaE è un tema ricorrente. Anche perché nemmeno il Decreto Scuola, convertito nella Legge 159/2019 ed entrato in vigore il 19 dicembre scorso, ha cambiato le cose. Un parere, sulla mancata volontà da parte degli ultimi Governi ad aprire al personale docente abilitato uno dei due canali di reclutamento previsti per legge e che portano direttamente alla stabilizzazione, è stato chiesto dagli stessi docenti precari al viceministro Anna Ascani (Pd).
LA RISPOSTA NEGATIVA
I supplenti hanno domandato se sia intenzione del Miur proporre la riapertura delle GaE, per l’assunzione in ruolo a scorrimento dei docenti abilitati. La risposta del viceministro – scrive oggi Orizzonte Scuola - è stata negativa, in quanto si tratterebbe di un sistema che aggraverebbe i problemi. “La riapertura costante di quelle che dovevano essere Graduatorie ad esaurimento ha aggravato i problemi del precariato – ha affermato la Ascani –: inoltre le GaE hanno prodotto frustrazione in chi si trovava lì dentro in attesa di un turno che non arrivava mai. Le GaE – conclude Ascani – non hanno aiutato la scuola, la qualità del sistema di istruzione, e neanche le professionalità che nella scuola ci sono”.
LA RISPOSTA DEL SINDACATO
Anief reputa la scelta fatta dal Governo in carica particolarmente pericolosa. Perché il nuovo sistema cervellotico delle otto graduatorie, da cui potere assumere, venutesi a creare a seguito del via libera al Decreto Scuola, non porterà i frutti sperati. “Prima di tutto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è stata proprio la politica di chiusura delle Graduatorie ad esaurimento a portare la scuola pubblica italiana al record indegno di oltre 250 mila supplenze annuali, con una cattedra su quattro assegnata al personale precario tra agosto e l’autunno di ogni inizio d’anno scolastico. L’apertura delle GaE, tra l’altro, non è una novità: già si era realizzata nel 2008 e nel 2012, con il sostegno dell’area politica oggi confluita nel Partito democratico. Successivamente, è stata proprio l’ostinazione a non volere immettere in ruolo personale docente selezionato, abilitato e con anni di supplenze alle spalle, a portarci in questo stato”.
“In secondo luogo – continua Pacifico - diventa gioco forza assegnare al personale precario, che da anni manda avanti regolarmente la didattica nelle nostre scuole, l’enorme mole di posti vacanti: la mancata sburocratizzazione, lo ‘spacchettamento’ del Miur, i nuovi assetti dipartimentali e di competenze per definire dove e come dovrà operare il ministero dell’Istruzione rispetto al raggio d’azione del dicastero dell’Università e della Ricerca, oltre che le mancate nomine di dieci direttori generali, stanno infatti rallentando le procedure concorsuali attraverso le quali assumere nuovi docenti. In questa situazione di vera emergenza, tra l’altro, la riapertura delle GaE agli abilitati non è nemmeno più sufficiente: parallelamente, occorre procedere al reclutamento dei precari dalla seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto provinciali, con questi ultimi da abilitare nell’anno di prova”.
“L’assunzione in ruolo da graduatorie d’istituto trasformate in provinciali – dice ancora il sindacalista autonomo – potrebbe benissimo inoltre sposarsi con il nuovo sistema della ‘call veloce’, la quale proprio dalla prossima estate consentirà a chi vuole essere immesso da subito in ruolo di poter andare a insegnare volontariamente anche in una regione diversa dalla propria. Pure in questo caso, servirebbe però una modifica, un allargamento di prospettiva, rispetto a quelle che sono le attuali intenzioni del Miur. Infine, ma non certo per ordine di importanza, va rilevato che una soluzione come quella prospettata da Anief risolverebbe una volta per tutte anche l’annoso problema dei 50 mila diplomati magistrale, a partire dagli oltre 7 mila assunti, con tanto di anno di prova svolto, e poi licenziati”.
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