Il decretone che il Governo potrebbe esaminare il 9 agosto non contempla le indicazioni della Commissione Ue sulle disposizioni da adottare per non discriminare e sfruttare i precari. Si procede solo al “salvataggio” di un precario su tre e all’approvazione di disposizioni che lasceranno in vita l’attuale situazione di emergenza.
Nel testo si prevede l’inclusione del percorso abilitante speciale, rivolto a chi ha svolto tre anni di supplenze in qualunque istituto, e alla procedura per la secondaria, riservata a docenti con tre anni di servizio negli ultimi otto nella statale, di cui uno nella classe di concorso per cui si chiede di partecipare. Ci dovrebbe essere il via libera al concorso straordinario bis per diplomati magistrale e laureati Scienze della formazione primaria e la proroga per far completare l’anno scolastico con contratto fino al 30 giugno 2020 ai diplomati magistrale a cui dovesse arrivare la sentenza di merito negativa. Spazio poi alla proroga delle graduatorie del concorso a cattedra 2016, oltre che alla proposta di mobilità nazionale volontaria per i docenti, anche idonei, ancora nelle graduatorie dei concorsi 2016 e 2018 e allo slittamento di un anno nell’applicazione delle aliquote previste per le graduatorie del concorso abilitati 2018. In forse, infine, la norma che cancellerebbe la prova Invalsi sia per la terza classe della secondaria di I grado che per la quinta della secondaria di II grado.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “le disposizioni urgenti da adottare erano ben altre. Per fare incontrare i posti vacanti con le candidature, superando gli attuali vincoli provinciali, sarebbe ad esempio stato molto utile predisporre delle graduatorie nazionali affinché possano essere a domanda reclutati vincitori e idonei dei concorsi ordinari e straordinari su tutte le regioni dove ci sono i posti privi di insegnante titolare. Ovviamente, occorrerebbe anche liberare la scuola dal fardello dell’organico di fatto, portando in organico di diritto tutti gli attuali posti oggi utili solo a rimpolpare la supplentite, oltre che riavviare il doppio canale di reclutamento, salvare tutti i precari con oltre 36 mesi e idonei dei concorsi, nessuno escluso”.
INTERVISTA PACIFICO 1/08/2019 from Anief on Vimeo.
In questi giorni è usuale controllare cosa viene pubblicato sui siti degli Uffici Scolastici (Regionale e Territoriali). Nei giorni scorsi ha avuto inizio la prima fase di convocazioni, tutt’ora in atto, per la preferenza di scelta delle province di tutti i candidati in posizione utile per le prossime immissioni in ruolo da Graduatorie di merito concorsuali. Facciamo il punto della situazione
Avrà effetti solo per una parte delle Regioni italiane l’accoglimento dell'appello del Comune di Torino e del Miur contro la sentenza che consentiva alle famiglie di rifiutare la mensa per i figli e fruire del pasto portato da casa. Marcello Pacifico (Anief): La sentenza degli ermellini è esemplare, ora però lo Stato o gli Enti Locali finanzino e assicurino il servizio del pasto a scuola che nel Meridione è quasi inesistente, come dimostrano i pochi istituti con tempo pieno e prolungato il cui prerequisito è proprio il finanziamento del tempo mensa. E non si venga a dire che al Sud le famiglie non vogliono il tempo pieno, perché se il servizio venisse proposto con tutti i crismi non avrebbero dubbi a mandare i figli a scuola fino alle ore 16.
A poche ore dalla denuncia dell’Anief sull’impossibilità di effettuare le 53.627 assunzioni di docenti autorizzate dal Mef, con riduzione di 5 mila posti per via del calo del tasso di natalità, è lo stesso ministero dell’Istruzione a dire che tante immissioni in ruolo salteranno: incontrando i sindacati per un confronto sulla suddivisione del contingente - per regione, provincia e classe di concorso – i dirigenti di Viale Trastevere hanno spiegato che i 5.000 posti saranno tolti in prevalenza “al sostegno in regioni del Nord” e nelle regioni “in cui si è registrato il maggior calo demografico”.
“Le immissioni in ruolo 2019 – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si stanno trasformando in una manfrina, perché opponendosi alla riapertura delle GaE, alle assunzioni degli abilitati, dei precari con oltre 36 mesi di servizio e degli idonei vincitori di concorso fuori regione, ci apprestiamo a rivivere il copione dello scorso anno, quando quasi 33 mila convocazioni andarono deserte. Anzi, a dire il vero, quest’anno andrà peggio, perché le graduatorie ad esaurimento e di merito sono ancora più scoperte e i concorsi salva-tutto che continuano ad essere annunciati dal ministro dell’Istruzione risultano in alto mare oppure, come accaduto ieri con il bando dell’ordinario di infanzia e primaria, vengono rimandati di continuo, smentendo le rassicurazioni di Bussetti sulla pubblicazione immediata”.
Sebbene il bando del Concorso ordinario infanzia e primaria sia già pronto e siano stati già approvati 16.959 posti, ne è stato annunciato lo slittamento. È anche stata ipotizzata una seconda e diversa edizione del concorso straordinario destinato a coloro che possiedono un solo anno di servizio. Ma tale reclutamento acquisterebbe valore se bandito prima o comunque in concomitanza con l’ordinario
Il sindacato ritiene illegittima l’esclusione dal reclutamento dei 520 idonei; Anief ha deciso di offrire la sua tutela legale per garantire i diritti di chi ha dimostrato di poter fare il Capo d’Istituto superando il test preselettivo, l’esame scritto e il colloquio finale. Entro i primi giorni di agosto sono previste le assegnazioni regionali e le individuazioni delle sedi. Marcello Pacifico (Anief): Siamo convinti del fatto che tutti i docenti risultati idonei vadano inseriti nella graduatoria di merito; la scuola ha bisogno di loro, considerando che i posti presto vacanti saranno più dei 3.420 che hanno superato il concorso pubblico. Per ricorrere, clicca qui.
Lo slittamento, qualunque sia il motivo, non fa altro che avvalorare la tesi portata avanti da Anief: i concorsi, ordinari e riservati, come da prassi, procedono con una lentezza tale che non possono di certo fronteggiare l’emergenza delle quasi 200 mila supplenze, di cui in gran parte vacanti. Marcello Pacifico (Anief): “Tutti questi problemi organizzativi sul reclutamento, sommati alla lentezza cronica della loro attuazione, all’esclusione illegittima dalle prove di alcune tipologie di candidati e ad errori organizzativi-valutativi, dovrebbero fare aprire gli occhi all’amministrazione scolastica. Perché questo modo di procedere sta portando ad assegnare una cattedra su quattro a supplenze, anche a precari con la sola messa a disposizione, e tutto il sistema scuola a dei livelli sempre più bassi”.
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