La Corte d’Appello di Bologna accoglie la tesi patrocinata dall’Anief e conferma il diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento di una docente cancellata per mancato aggiornamento. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È fondamentale che vengano riaperte le Graduatorie a Esaurimento perché occorre sanare le continue illegittimità reiterate negli anni a danno di tanti docenti abilitati.
La Corte d'Appello emiliana accoglie senza riserve la richiesta di una docente che rivendicava il diritto al reinserimento nelle GaE dopo essere stata esclusa per mancato aggiornamento. I legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Tiziana Sponga hanno avuto ragione in tribunale ottenendo il reinserimento della docente nelle graduatorie d'interesse. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Le nostre vittorie presso i tribunali dimostrano l’illegittimità delle disposizioni del Miur che persevera nell’impedire ai docenti depennati per mancato aggiornamento di reinserirsi nelle graduatorie a esaurimento negando loro, così, il giusto diritto all'accesso alle immissioni in ruolo. Ribadiamo la necessità di riaprire le GaE a tutti gli abilitati”.
Secondo la stampa specializzata, che sta tenendo il conto, c’è da preoccuparsi. Tuttoscuola: “quasi la metà (esattamente 15 su 33) delle aggressioni note è stata opera di genitori”. Anche l’ultima, avvenuta in provincia di Padova, rientra in questa casistica. Ma siccome molti non denunciano, gli episodi sono molti di più: “si stima che all’interno delle scuole il numero delle aggressioni, soprattutto da parte di studenti, sia almeno il triplo di quanto emerge all’esterno”. Per il nuovo Ministro Bussetti è una delle priorità da affrontare.
Del fenomeno della violenza gratuita contro i docenti si sono interessati i sindacati Anief e Udir, venti giorni fa, organizzando una giornata di discussione. Tutti i relatori - esperti, rappresentanti dei lavoratori, delle famiglie, dei discenti nonché dei dirigenti scolastici - si sono trovati d’accordo su un punto: l’escalation di violenza si deve anche e soprattutto allo scadimento dell’autorevolezza della figura del maestro e dell’insegnante agli occhi delle famiglie e dell’opinione pubblica.
Marcello Pacifico (presidente Anief e Udir): La scuola è una di quelle poche istituzioni che agiscono in modo diretto per il rispetto delle regole, la trasmissione della cultura e per rimarcare i valori cardini costituzionali dello Stato, che vanno trasmessi a costo di risultare ‘antipatici’. Le famiglie e gli studenti che non gradiscono questo genere di messaggi, all’agire nella legalità e alla trasmissione di valori in tale direzione, si lasciano andare ad atteggiamenti intimidatori che sempre più spesso si tramutano in aggressioni fisiche. Alle spalle di questi episodi ricorrenti si insinua lo scadimento sociale del ruolo del docente, acuito dal trattamento economico sempre peggiore che chi governa riserva a chi opera nella scuola, con gli stipendi ritoccati ogni dieci anni con aumenti-mancia e ormai pure surclassati dall’inflazione: remunerando un insegnante meno di un impiegato si manda un messaggio negativo ai cittadini che sfocia nella mancata considerazione del ruolo dell’educatore. Anche Papa Francesco, in queste ore, si è rivolto a centinaia di bambini dicendo loro di non dimenticarsi mai dei maestri e della scuola, perché sono le radici della cultura. Perché chi trasmette cultura, chi fa formazione, non può essere preso a schiaffi.
La Tabella di valutazione dei titoli per l'attribuzione del punteggio ai fini dell'inclusione nelle Graduatorie di Merito del concorso 2016 è illegittima nella parte in cui non attribuisce punteggio al servizio prestato a tempo indeterminato. Lo ha confermato il TAR del Lazio con la sentenza ottenuta nei giorni scorsi dal legale Anief Corrado Resta. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull'illegittima esclusione dei docenti di ruolo dal concorso, il TAR non poteva che darci ragione e censurare anche questa illegittimità.
Accolta dal Tribunale Amministrativo la tesi patrocinata dall'Anief nel ricorso “pilota” presentato e relativa alla disparità di trattamento posta in essere dall’amministrazione che voleva valutare soltanto il servizio prestato “da precari” nel concorso 2016, con evidente discriminazione dei docenti con contratto a tempo indeterminato che non vedevano valorizzata l’esperienza professionale acquisita. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Risultava evidente che anche la Tabella del concorso 2016 fosse illegittima e ne avevamo avuto certezza a seguito della sentenza della Corte Costituzionale ottenuta dai nostri legali che ha consentito ai docenti di ruolo nelle scuole pubbliche di partecipare al concorso 2016. Una lettura costituzionalmente orientata, non poteva non riconoscere il diritto all'attribuzione del giusto punteggio alla professionalità acquisita in servizio e non poteva essere considerato un discrimine oggettivo la tipologia del contratto stipulato. La mancata valutazione del servizio svolto con contratti a tempo indeterminato, infatti, era una palese illegittimità, a prescindere dal fatto di essere stato svolto in scuola paritaria o statale, e il Tribunale Amministrativo ci ha dato ragione”. Attesi, ora, gli esiti degli altri ricorsi proposti dal nostro sindacato che rivendicavano il giusto punteggio non solo nel concorso ordinario 2016, ma anche nelle procedure del concorso 2018 riservato agli abilitati.
Oggi termina la scuola per milioni di alunni, ma per tantissimi docenti precari inizia il calvario della disoccupazione, perché entro pochi giorni verranno licenziati, come ogni anno: in 120 mila lasceranno la cattedra al termine delle attività didattiche a fine mese. Tuttavia, potrebbe essere l'ultima volta, poiché una recentissima sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla causa C-245/17, relativa alla analoga legge spagnola, potrebbe dare ragione a tutti quei supplenti messi anticipatamente alla porta: i precari avrebbero infatti diritto sempre a contratti per l'intero anno scolastico, quindi a percepire anche le mensilità estive. Limitarle al 30 giugno rappresenta dunque l’ennesimo abuso nei loro confronti. Pertanto, Anief avvia la raccolta delle preadesioni per convertire in annuali fino al 31 agosto tutti i contratti degli ultimi dieci anni, illegittimamente fatti sottoscrivere solo fino al termine delle lezioni (30 giugno) o delle attività didattiche in annuali. Secondo l’ufficio legale Anief è possibile recuperare cifre importanti: fino a ventimila euro di risarcimento. Per aderire vai al seguente link.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Se la Corte Ue dovesse condividere le tesi dell'avvocato generale, allora cadrebbe anche la legge italiana che a priori distingue le supplenze annuali da quelle al termine delle attività didattiche e da quelle brevi. Così, quasi per una strana coincidenza, nel giorno del termine delle lezioni in quasi tutte le regioni italiane, Anief mette in forte dubbio la valenza della normativa nazionale sulla materia (la Legge 124/99) che, per le stesse ragioni economiche, da anni ha legalizzato il licenziamento di milioni di precari al termine delle lezioni se supplenti brevi, ma anche al 30 giugno se subentrati su posti apparentemente non vacanti. E solo una minima parte di supplenti è contrattualizzata fino al 31 agosto. Anche su questo, però, ora il vento sta cambiando.
BOLOGNA, 8 GIU - Il Tribunale del Lavoro di Bologna ha "accolto senza riserve" le tesi dall'Anief (Asssociazione sindacale professionale), condannando il Miur a risarcire tre insegnanti precari per una cifra complessiva che supera di poco i 100mila euro. La sentenza ottenuta oggi dai legali del sindacato - Fabio Ganci, Walter Miceli e Tiziana Sponga - fa registrare la condanna del Ministero dell'Istruzione per "l'illegittima reiterazione di contratti a termine stipulati oltre i 36 mesi di servizio - ha spiegato Anief - su posti vacanti e disponibili e per la mancata assegnazione delle progressioni stipendiali", come indicato di recente anche dalla Corte di Cassazione. "L'azione vincente dell'Anief ha segnato un importante successo nella tutela dei diritti dei lavoratori precari della scuola - ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - ma non si può più attendere oltre: tutte le discriminazioni poste in essere nella contrattazione collettiva a discapito dei precari devono essere superate. La direttiva comunitaria 1999/70/Ce non può essere ancora ignorata dopo quasi 20 anni - ha concluso Pacifico - e noi ci batteremo ai tavoli della trattativa perché finalmente il personale precario abbia il pieno riconoscimento di tutti i diritti". (ANSA).
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