La Corte dei Conti sul periodo 2008-2014 : insegnanti diminuiti del 9% e stipendi da 1.300 euro al mese. Con la riforma l'inversione di rotta.
La Corte dei Conti sul periodo 2008-2014 : insegnanti diminuiti del 9% e stipendi da 1.300 euro al mese. Con la riforma l'inversione di rotta.
Il sindacato replica al premier, secondo il quale il malcontento generale di un anno fa, che portò in piazza oltre 600mila docenti, è stato comunque gestito dal Pd: non è vero, perché la Legge 107/2015 è stata approvata contro il volere della stragrande maggioranza del popolo della scuola. Lo avevamo detto in sede di discussione alla Camera, al Senato e pure nella sede del Partito Democratico.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): eppure ci eravamo espressi contro il “merito”, che si sarebbe potuto adottare a patto di incrementare a tutti lo stipendio del 20 per cento, e contro le assunzioni rivolte a frange di precari. Avevamo messo in guardia l’Esecutivo pure sulla cattiva gestione del “potenziamento”, sulla mancata considerazione del personale Ata, sulla chiamata diretta, già reputata incostituzionale, sull’aggiornamento, che ha inspiegabilmente escluso precari, amministrativi, tecnici e ausiliari. Nulla di quanto abbiamo detto ha avuto seguito. Perché?
Da oggi è online l’udienza svolta lo scorso 17 maggio con cui la Corte Costituzionale ha ascoltato le parti coinvolte sull’abuso di precariato in Italia e sull’ipotesi di mancata applicazione della direttiva 1999/70/CE: i legali dei supplenti hanno ricordato come la Legge n.107/2015 non ha risolto nessuno dei problemi del precariato scolastico, anzi li ha aggravati creando situazioni di abnorme discriminazione, per aver immesso in ruolo con la fase C decine di migliaia docenti inseriti nelle GaE senza neanche un giorno di servizio nella scuola pubblica, mentre tantissimi supplenti (oltre 100.000 al 30 giugno 2016), cioè insegnanti di sostegno, docenti ITP, abilitati Pas e Tfa, diplomati magistrali, iscritti nelle graduatorie di III fascia, come tutto il personale Ata, pur avendo maturato i 36 mesi, sono costretti ad insegnare in modo precario. Per gli avvocati, inoltre, senza una soluzione, il contenzioso subirà un aumento esponenziale con un boom di cause in tutte le sedi giudiziarie, compresa la Corte europea dei diritti dell’uomo e, nuovamente, la Corte di giustizia
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): attendiamo con fiducia il parere della Corte Costituzionale, cosciente anche che i tribunali rimangono liberi sia di adeguarsi alla sentenza Mascolo, ordinando le stabilizzazioni, sia procedendo a congrui risarcimenti, come stabilito di recente dalle sezioni unite della Cassazione.
Anief ricorda che, tramite il portale on line, è sempre possibile chiedere l’immissione in ruolo, il riconoscimento degli scatti stipendiali e l’estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto. Oltre che ricorrere, se neoimmessi in ruolo, per farsi riconoscere per intero tutto il punteggio dichiarato da supplente.
Con il nuovo anno scolastico, spariranno 51 scuole. La perdita arriva a 102 istituti, perché il taglio riguarda altrettante sedi sottodimensionate, che scenderanno da 385 a 334. In tutto, si passerà da 8.382 scuole dello scorso anno a 8.281. È la solita operazione in chiave spending review, aggravata dal dato Miur che ha certificato un incremento di allievi. E a rifilarla è quell’Esecutivo che, più di tutti, si è professato promotore di una scuola di qualità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in questo modo si costringono i presidi a fare i salti mortali per gestire due o anche tre scuole a testa, con spesso una decina di plessi distanti chilometri tra loro. Dal 1° settembre saranno 2mila, uno su quattro, gli istituti che andranno in reggenza. In questo modo continueremo ad avere scuole abbandonate al loro destino, affidate a vicari sottopagati e a presidi, a loro volta, con stipendi dimezzati e costretti a vivere alla giornata e a tamponare a distanza le emergenze.
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