Perché la proroga dell'aggiornamento delle GaE al 2019 non le farà mai esaurire. E dato che tante classi di concorso sono già esaurite, occorre da subito assimilare le graduatorie d’Istituto nel doppio canale. La questione è stata sollevata in Parlamento dal Movimento 5 stelle, ma ad oggi non si ha avuto una risposta da parte del Governo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): se il docente precario dimostra al giudice che non sostituisce alcun collega, come vorrebbe far credere a torto l’amministrazione scolastica, allora va applicata la normativa europea che stoppa l’abuso di precariato. Dopo 36 mesi di servizio svolto, anche non continuativo, il docente può infatti legittimamente chiedere il debito risarcimento, oltre alle mensilità estive e agli scatti di anzianità. Ecco perché la riforma della scuola non ha risolto niente.
Oggi è giunta la decisione del Consiglio di Stato di respingere - con ordinanza 1732/16 – la richiesta formulata dal Miur di istanza di riesame dell’ordinanza n. 1600/16 che ha concesso l'ammissione con riserva alle prove concorsuali.
Anief ricorda che attraverso alcuni decreti monocratici favorevoli, emessi dal tribunale laziale, con remissione in corte costituzionale della legge 107/15, sono stati ammessi dapprima i docenti di ruolo; poi, lo stesso tribunale regionale ha dato il via libera agli Insegnanti Tecnico Pratici; successivamente è toccato ai laureati e diplomati magistrali a indirizzo linguistico, ammessi dal Consiglio di Stato.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non vogliamo inficiare l’esito del concorso a cattedra, ma attendiamo con serenità che il tribunale regionale si esprima sulle richieste cautelari nei giudizi pendenti, il prossimo 19 maggio. Nel frattempo, sarebbe cosa saggia che l’amministrazione indica nuove sessioni suppletive per tutti coloro che abbiano presentato domanda di accesso al concorso con modalità cartacea e, in parallelo, abbiano fatto ricorso entro i tempi prestabiliti.
"Purtroppo il precariato nella scuola rimane ancora un male endemico che il Governo non è riuscito a risolvere. Non è riuscito a risolverlo perché ancora ad oggi ha chiamato, più di 100 mila supplenti per portare avanti le nostre scuole, su un organico che di fatto è su posti vacanti e disponibili ma che in realtà, viene dato con contratti al 30 giugno piuttosto che al 31 agosto". Il presidente Anief Marcello Pacifico in un’intervista parla dei precari e della loro situazione che continua ad essere tragica.
(Teleborsa) - "La continua messa in discussione delle Graduatorie ad esaurimento (GaE) dei docenti precari della scuola e della sua valenza per estrapolarne i docenti ai fini dell’immissione in ruolo non ha motivo di esistere". A dirlo è ilsindacato della scuola, Anief, secondo cui "è giunta l’ora che il Parlamento spazzi via polemiche e malignità, prendendosi la responsabilità di attuare un piano di allargamento degli organici della scuola dell’infanzia, al fine di migliorare la qualità della formazione primaria e, nel contempo, stabilizzare tutti quei docenti con diploma magistraleche chiedono da tempo legittimamente l’immissione in ruolo".
Per il sindacato, è necessario che dalle aule di Camera e Senato vengano spazzate via polemiche e malignità, con i parlamentari chiamati a prendersi la responsabilità di attuare un piano di allargamento degli organici della scuola dell’infanzia, nell’ambito della riforma 0-6 anni, al fine di migliorare la qualità della formazione primaria e, nel contempo, stabilizzare tutti quei docenti con diploma magistrale che chiedono da tempo legittimamente l’immissione in ruolo. E laddove si esauriscano le GaE, si dia la possibilità di immettere in ruolo dalla seconda fascia della graduatoria d’Istituto. Lo stesso dovrebbe essere fatto per tutte le altre discipline senza più candidati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le GaE non si toccano. Finché anche un docente precario vi rimarrà dentro. Lo sa bene lo stesso Governo, che in passato ha espresso l’intenzione di metterne in dubbio la funzionalità. Invece, il Parlamento ha confermato, con la stessa L. 107/15, la piena titolarità delle Graduatorie ad esaurimento. Che anche in futuro non potranno, di certo, mutare la loro funzione. Ancor di più, ora che decine di migliaia di diplomati magistrali ricorrenti potrebbero avere il via libera definitivo dai giudici per esservi inseriti a ‘pettine’.
Dopo l’accordo sulla mobilità che divide gli insegnanti in categorie meritevoli di diritti diversi, come se non avessero firmato lo stesso contratto a tempo indeterminato, le organizzazioni rappresentative saliranno al Ministero dell’Istruzione per stabilire i criteri sulla base dei quali i dirigenti scolastici potranno conferire gli incarichi negli ambiti territoriali.
Marcello Pacifico (presidente Anief): firmare oggi questa proposta significherebbe tradire quei 600mila lavoratori che esattamente un anno fa scioperarono e scesero in piazza contro la riforma. L’unica cosa da fare è rompere il dialogo e andare compatti, tutti i sindacati, dinanzi al tribunale. Saranno, in tal modo, i giudici a decidere se un docente della scuola pubblica debba essere nominato con modalità analoghe a quelle valide per il comparto privato. Oltraggiando la meritocrazia, la libertà d’insegnamento e la Costituzione.
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