SCUOLA: ANIEF, MIUR CONDANNATO A RISARCIRE 8 PRECARI DI ROMA
Roma, 19 apr. (AdnKronos) - "Il Miur è stato condannato a pagare 100mila euro per risarcimento danni e mancati scatti di anzianità a 8 docenti precari di Roma". Lo comunica in una nota l'Anief. "Il giudice del tribunale del lavoro capitolino ha quantificato un risarcimento complessivo per otto ricorrenti pari a 37 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto percepita da ognuno di loro, cui aggiungono gli interessi previsti dalla legge - spiega il sindacato - A beneficiarne sono stati dei supplenti di lungo corso, alcuni in servizio da oltre dieci anni, che hanno compreso come l'azione dell'amministrazione scolastica nei loro confronti sia stata quella di discriminare e sfruttare il loro operato attraverso una serie infinita di contratti di lavoro a tempo determinato". "Questa ulteriore sentenza rappresenta la conferma dell'inadeguatezza della Legge 107/2015 sul fronte del reclutamento del personale precario - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - perché, pur prevedendo 100mila nuove immissioni in ruolo, poi ridotte a circa 86mila, è riuscita a non stabilizzare tanti docenti precari la cui unica colpa è stata quella di essersi abilitati dopo il 2011, riuscendo anche a discriminare una parte dei candidati risultati idonei ai concorsi pubblici. Calpestando, in questo modo, le indicazioni della Corte di Giustizia europea, oltre che i pareri della Consulta italiana e del Tribunale di Napoli, che affermano l'applicazione del decreto legislativo n. 368/2001 anche alla Scuola".
ANIEF fornisce le seguenti indicazioni a coloro che, assunti in fase B o C del piano straordinario L. 107/15, sono in possesso di provvedimento giudiziario di retrodatazione dell’immissione in ruolo non eseguito e che, pertanto, non possono presentare domanda di mobilità per l’assegnazione della sede definitiva con titolarità su scuola - FASE A della mobilità – ma solo per la successiva fase C (titolarità su ambito).
Inoltre, vengono fornite anche le indicazioni per i ricorrenti inserimento in Gae con Diploma Magistrale immessi in ruolo sui posti residui della fase C nel corso del 2016 in virtù di provvedimento commissariale del Consiglio di Stato ma che avrebbero potuto ottenere l’assunzione a tempo indeterminato nella fase 0 delle assunzioni per l’a.s. 2015/16.
AGGIORNAMENTO: aggiunte le indicazioni anche per i ricorrenti con sentenza definitiva del Consiglio di Stato immessi in ruolo nel 2016 sui posti residui della fase C che reclamano la mancata assunzione a tempo indeterminato in fase A.
La stima riguarda tutte le modalità di pensionamento: sia la cessazione dal servizio dalla scuola per il prossimo 1 settembre per accedere alla pensione anticipata (con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini), sia a quella di vecchiaia (66 anni e 7 mesi di età anagrafica), o fruendo di norme in deroga come l’Opzione donna. Lo scorso anno, il calo fu attenuato da un emendamento, che nel frattempo ha perduto effetto. Come se non fosse vero che secondo l'ultimo rapporto sulla scuola dei paesi Ocse "Education at a glance 2015", i nostri insegnanti sono i più vecchi al mondo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a rendere la situazione ancora più pesante ci si è messo pure il Miur, decidendo di escludere i non abilitati e laureati dal concorso a cattedre, contro cui abbiamo fatto ricorso e attendiamo l’esito ora dal Consiglio di Stato. Non dimentichiamo, poi, che sempre gli ultimi tre governi hanno abbandonato oltre 4mila ‘Quota 96’, che nel 2012 avrebbero dovuto lasciare il servizio.
Il giudice del tribunale del lavoro capitolino ha quantificato un risarcimento complessivo per otto ricorrenti pari a 37 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto percepita da ognuno di loro, cui aggiungono gli interessi previsti dalla legge. A beneficiarne sono stati dei supplenti di lungo corso, alcuni in servizio da oltre dieci anni, che hanno compreso come l’azione dell’amministrazione scolastica nei loro confronti sia stata quella di discriminare e sfruttare il loro operato attraverso una serie infinita di contratti di lavoro a tempo determinato.
Marcello Pacifico (presidente Anief): questa ulteriore sentenza rappresenta la conferma dell’inadeguatezza della Legge 107/2015 sul fronte del reclutamento del personale precario: perché, pur prevedendo 100mila nuove immissioni in ruolo, poi ridotte a circa 86mila, è riuscita a non stabilizzare tanti docenti precari la cui unica colpa è stata quella di essersi abilitati dopo il 2011, riuscendo anche a discriminare una parte dei candidati risultati idonei ai concorsi pubblici. Calpestando, in questo modo, le indicazioni della Corte di Giustizia europea, oltre che i pareri della Consulta italiana e del Tribunale di Napoli, che affermano l'applicazione del decreto legislativo n. 368/2001 anche alla Scuola.
Abbiamo intervistato il presidente Anief, Marcello Pacifico che sul tema dell'alternanza scuola lavoro si pronuncia così: "permangono tanti e tanti dubbi, in primo luogo perché manca il decreto in base al quale, presso le camere di commercio, venga istituito l'albo dal quale il dirigente scolastico potrà e dovrà attingere per firmare il protocollo con le imprese".
Il Tribunale di Roma accoglie otto ricorsi patrocinati dall’ANIEF e condanna il Ministero dell’Istruzione per illecita reiterazione di contratti a termine e abuso di lavoro precario. Condanna esemplare quella ottenuta per il nostro sindacato dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Salvatore Russo a carico dell’Amministrazione scolastica cui il Giudice del Lavoro della capitale impone un risarcimento danni per violazione di norme comunitarie pari a un totale di 37 mensilità e condanna a corrispondere, in favore di ogni ricorrente, anche gli scatti di anzianità mai riconosciuti per un totale complessivo che supera i 100.000 Euro.
Ancora un successo per l’ANIEF a tutela dei lavoratori precari della scuola: il Tribunale di Verona dà piena ragione ai nostri legali Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Maria Maniscalco e riconosce il diritto di una nostra iscritta a essere reinserita nelle Graduatorie d’interesse nel rispetto della normativa primaria che regola l’aggiornamento delle GaE. Il Ministero dell’Istruzione, infatti, nei periodici Decreti di aggiornamento succedutisi nel tempo ha violato palesemente la normativa primaria non prevedendo la possibilità, per i docenti cancellati per non aver prodotto domanda, di essere reinseriti.
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