Lo chiede il sindacato, alla vigilia del calendario delle prove scritte annunciate per il prossimo 28 aprile, preso atto delle oggettive difficoltà da parte degli Usr nel reperire i componenti fondamentali per la costituzione delle commissioni. In loro assenza, come si farà a verificare la correttezza delle prove e il regolare svolgimento dell’intera procedura concorsuale? Non lo sostiene solo l’Anief, ma anche l’art. 7 comma 4 del bando di concorso. E pure la stampa, specializzata e nazionale, che punta il dito sui compensi ridicoli riservati a chi deve esaminare circa 500 candidati: poco più di 600 euro lordi, in cambio di almeno 550-600 ore di lavoro, la metà di quanto paga il caporalato per la raccolta di pomodori e arance.
Marcello Pacifico (presidente Anief): purtroppo è una storia che si ripete, perché nel 2012 denunciammo un quadro non molto diverso dall’attuale, con diversi commissari che proprio per i compensi ridotti all’osso si dimisero in itinere. Ma è possibile che le esperienze negative in questo Paese non servono a nulla?