In contratto sulla mobilità firmato ieri. Nel contratto sulla mobilità degli insegnanti, per i docenti di sostegno rimane l'obbligo di permanenza di cinque anni. Lo denuncia l'Anief che contesta la conferma del vincolo quinquennale. "Perché - spiega - questi insegnanti già sono stati troppo bistrattati e inoltre la Legge 107/2015 non dice questo: al comma 108 si legge che 'il piano straordinario di mobilità territoriale e professionale su tutti i posti vacanti dell'organico dell'autonomia, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l'anno scolastico 2014/2015'. Punto". Anief, non appena l'Ordinanza sulla mobilità 2016-2017 del personale sarà pubblicata, fornirà quindi precise indicazioni su come presentare la domanda di mobilità e a chi rivolgersi laddove venisse respinta.
"Non è certo sottraendo i diritti dei docenti di sostegno o reinterpretando la legge - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - che si tutela la continuità didattica agli alunni disabili. Questa, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, si riscontra solo in un modo: assicurando la stabilizzazione sugli oltre 33mila posti rimasti vacanti e che invece continuano a essere assegnati in 'deroga' anziché attraverso l'organico di diritto. I sindacati maggioritari non dovevano accettarlo. E non basta di certo inserire delle dichiarazioni a latere del contratto di mobilità dove si ricorda che i docenti di sostegno sono come gli altri. Fare sindacato, significa tutelare i diritti di tutti, nessuno escluso". (ANSA).
Il Tribunale del Lavoro di Catania accoglie le tesi ANIEF e condanna il MIUR a riconoscere a una docente precaria gli stipendi di luglio e agosto non corrisposti e la medesima progressione stipendiale dovuta ai docenti di ruolo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Marco Di Pietro ottengono una soddisfacente sentenza che sanziona il Ministero dell’Istruzione e riconosce alla docente un risarcimento complessivo superiore a 17.000 Euro.
Il giovane sindacato contesta la conferma del vincolo quinquennale. Perché questi insegnanti già sono stati troppo bistrattati e inoltre la Legge 107/2015 non dice questo: al comma 108 si legge che “il piano straordinario di mobilità territoriale e professionale su tutti i posti vacanti dell'organico dell'autonomia, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l'anno scolastico 2014/2015”. Punto. Anief, non appena l’Ordinanza sulla mobilità 2016/2017 del personale sarà pubblicata, fornirà precise indicazioni su come presentare la domanda di mobilità e a chi rivolgersi laddove venisse respinta.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Non è certo sottraendo i diritti dei docenti di sostegno o reinterpretando la legge – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che si tutela la continuità didattica agli alunni disabili. Questa, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, si riscontra solo in un modo: assicurando la stabilizzazione sugli oltre 33mila posti rimasti vacanti e che invece continuano ad essere assegnati in “deroga” anziché attraverso l’organico di diritto. I sindacati maggioritari non dovevano accettarlo. E non basta di certo inserire delle dichiarazioni a latere del contratto di mobilità dove si ricorda che i docenti di sostegno sono come gli altri. Fare sindacato, significa tutelare i diritti di tutti, nessuno escluso.
Con questa operazione, si conferma quanto denunciato dal sindacato Anief sulla violazione delle norme sottese (commi 98, 100-101, art. 1, Legge n. 107/2015) nella distinzione di una fase provinciale prioritaria e di un’unica fase nazionale, a partire dalla seconda provincia scelta dai candidati. Alcuni docenti potrebbero aver ragione di rivendicare in tribunale il trasferimento in una provincia diversa da quella in cui sono stati assunti se - dopo l’istanza di accesso agli atti predisposta dall’Anief - potranno dimostrare di essere incappati in un ‘malfunzionamento’ dell’algoritmo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo di fronte ad un meccanismo inutilmente complicato e, soprattutto, deciso dopo il termine di presentazione delle domande. Forse il Miur ha voluto mettere una ‘toppa’ a una migrazione forzata e priva di senso di docenti su tutto il territorio nazionale. Solo che con la fine di quest’anno scolastico la mobilità straordinaria, anche sui posti di potenziamento, rischia di mettere sulla ‘giostra’ i neoassunti in fase C, specie quelli immessi in ruolo al Sud.
Penalizzante risulta anche l’accorpamento di un terzo delle classi concorsuali, perchè costringerà molti dei 200mila candidati a preparazioni last minute su diverse discipline universitarie. Permangono, inoltre, le incognite sui criteri di individuazione dei posti. Preoccupa il trattamento riservato ai precari delle graduatorie d’Istituto non abilitati, poi degli insegnanti di sostegno e di quelli dell’infanzia. Domani dal ministro dell’Istruzione, in commissione Cultura della Camera, sapremo gli ultimi dettagli sulle procedure adottate.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sarà un concorso confusionario. Anche in occasione dell’ultimo concorso a cattedre, quello bandito nel settembre 2012, presentammo una serie di ricorsi collettivi al Tar Lazio, vincendoli tutti in tribunale. La storia si ripete: la battaglia legale appare inevitabile.
Secondo il giovane sindacato è un giorno triste per il sindacalismo italiano, perché senza alcuna coerenza si è abbandonato un percorso comune condiviso da centinaia di migliaia di docenti e Ata: l’accordo sottoscritto, infatti, instrada verso la perdita di titolarità e la selezione del personale attraverso delle scelte soggettive formulate dal proprio dirigente scolastico. È una modalità sinora mai adottata nel pubblico impiego.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non ci rassegniamo alla logica di chi ha creato questa sorta di ‘patentino’, assegnato solo ad una cerchia di docenti: inviteremo tutti a presentare la domanda senza seguire le fasi della ‘pazzia’ pensate da Miur e Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals. Perché tutti gli insegnanti hanno firmato lo stesso contratto e hanno, di conseguenza, gli stessi diritti: non è possibile discernerli in base a criteri improvvisati. Non appena sarà pubblicato il CCNI, faremo partire le istruzioni per ricorrere al giudice del lavoro, presentare le domande e richiedere trasferimenti, passaggi e assegnazioni provvisorie.
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