Mentre i Confederali e altri sindacati autonomi mettono in atto l’ennesimo sciopero contro l’approvazione della riforma Renzi-Giannini, con centinaia di cortei e tante scuole rimaste chiuse, il presidente Marcello Pacifico vola nella capitale europea per presentare una nuova denuncia alla Commissione Ue su tanti contenuti illegittimi del disegno di legge ‘La Buona Scuola’. Tra i punti contestati, da sottoporre al vaglio delle Commissione, la mancata stabilizzazione dei precari, che dopo 36 mesi di servizio, anziché essere assunti, vengono ‘puniti’ dal Governo italiano negando loro ogni forma di supplenza; l’assunzione di un solo docente precario su tre, tra quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, di merito e d’istituto; l’esclusione dalle immissioni in ruolo degli Ata, pur in presenza di almeno 10mila posti liberi. Tra le incongruenze della riforma spicca poi la disparità di trattamento, in termini di carriera e contrattuali, tra personale di ruolo e precario o neo immesso in ruolo. Inoltre, mancano all’appello 200mila assunzioni. Il sindacato chiederà l’immediata apertura del processo a carico dello Stato italiano, che dopo aver ricevuto la comunicazione di messa in mora per tali inadempienze, continua a negare i diritti a tantissimi suoi cittadini che in questi anni hanno permesso alla scuola di funzionare.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): questa riforma va rigettata perché introduce troppe norme illegittime, come la chiamata diretta del personale e i super poteri ai presidi. Inoltre, elude la sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre, non risolve il problema del precariato e non risponde all’atto di messa in mora sulla stabilizzazione del personale. Siamo arrivati qui perché è necessario che subito si apra, a un anno di distanza dall'ultimatum di Bruxelles, il ricorso della commissione Ue contro lo Stato italiano.