Pubblichiamo alcuni articoli su scuole chiuse il sabato potrebbe essere un buon compromesso per risparmiare 720 milioni da dare al Mof e su ipotesi comparto unico nel pubblico impiego contenuta nella riforma PA.
Pubblichiamo alcuni articoli su scuole chiuse il sabato potrebbe essere un buon compromesso per risparmiare 720 milioni da dare al Mof e su ipotesi comparto unico nel pubblico impiego contenuta nella riforma PA.
Invece di utilizzare gli insegnanti a disposizione nelle scuole per far tornare il tempo pieno, le compresenze, i docenti specializzati e migliorare l’autonomia scolastica, si vuole utilizzare il “tesoretto” di unità di personale a disposizione principalmente per le sostituzione dei titolari assenti.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): questo modello organizzativo è nato nel 2012 per essere funzionale ai bisogni formativi degli alunni, soprattutto in riferimento alle diversità di genere, alle pari opportunità, ai loro bisogni “speciali” e al recupero formativo. E per fare questo tutti i docenti neo-assunti o perdenti posto vanno collocati sulle loro discipline d’insegnamento: non di certo utilizzati come tappabuchi.
1) Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati
La Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione le ha trasmesso agli uffici scolastici territoriali perché ne diano diffusione
2) Monitoraggio finalizzato alla rilevazione dei permessi ex Legge 5 febbraio 1992 n.104
Con nota dello scorso 13 gennaio, il MIUR chiede agli uffici scolastici regionali di trasmettere su un’apposita scheda di rilevazione, al ministero, entro il 24 gennaio p.v., i dati aggiornati.
3) La ragionevolezza e il calcolo politico
Il consuntivo della rilevazione sull’Insegnamento di Religione Cattolica nell’a.s. 2013-2014 - fornito dalla CEI, Servizio nazionale per l'insegnamento della Religione Cattolicaevidenzia come, a fronte della flessione del numero di alunni che scelgono di seguire l’ora di Religione cattolica, il MIUR ha accresciuto di oltre 3,7% il numero degli insegnanti I.R.C.
Voi come la vedete? Sarebbe giusto secondo voi chiudere tutte le scuole il sabato per rispamiare soldi e rendere più corta la settimana degli studenti e degli insegnanti? Secondo l’Anief, lasciare a casa gli studenti il sabato mattina significherebbe risparmiare di almeno 720 milioni di euro annui. Ciò avverrebbe non utilizzando più la corrente elettrica, il gas e il riscaldamento, oltre a i trasporti per portare gli alunni. Naturalmente non si risparmierebbero ore di scuola, che verrebbero recuperate con i rientri pomeridiani. E il risparmio andrebbe ricalcolato contando il costo aggiuntivo della mensa.
Gli attuali 4 settori, che meno di cinque anni fa erano 12, verrebbero appiattiti in un unico “calderone”. L’ipotesi sta prendendo piede in Parlamento, dove oggi il ddl 1577 si discute in Commissione Affari costituzionali del Senato, ma sembra caldeggiata anche dal Governo, oltre che da uno dei sindacati più rappresentativi del pubblico impiego. Nelle intenzioni del legislatore, l’operazione servirebbe ad agevolare la mobilità dei dipendenti pubblici e a semplificare le specificità contrattuali.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non sempre semplificare significa migliorare. Collocare tre milioni di dipendenti in un unico ambito farebbe ben presto venire meno le specificità di ogni categoria: non è possibile pensare di unificare le regole e le prerogative dei dipendenti della scuola con quelle specifiche di chi opera nei comparti impiegatizi o in quelli dei medici, che non a caso sono definite a monte da contratti ben diversi. A pagarne le conseguenze sarebbero anche i cittadini, sui cui si riverserebbero i sicuri disservizi.
Il calcolo sul vantaggio economico derivante dall’adozione della settimana corta negli istituti, grazie alla riduzione del 15-20% delle spese sostenute per utenze e trasporti, è stato realizzato dall’Anief, dopo che l’Ufficio Scolastico dell'Emilia Romagna ha chiesto a presidi ed enti locali di avviare le lezioni fino al venerdì solo per “specifiche, motivate, diffuse e condivisibili esigenze dell'utenza, tese a migliorare l'efficienza e l'efficacia del servizio scolastico, ma non per risparmi di spesa”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): prima di prendere qualsiasi decisione bisognerebbe certamente interpellare organi collegiali, docenti e famiglie. Ma è ben sapere che se proprio debbono essere attuati dei tagli di spesa, allora quello di rimodulare il tempo scuola con orario settimanale su cinque giorni sarebbe il male minore. Assieme ad altri tagli, come affidare la revisione dei conti scolastici al personale interno e semplificare l’iter dei contenziosi sui precari, si arriverebbe a risparmiare un miliardo: una cifra importante, che potrebbe essere reimpiegata per quel Miglioramento dell’offerta formativa negli ultimi tre anni più che dimezzato.
1) Premio Claudio Abbado per la scuola: musica e civiltà. Valorizzazione e promozione della creatività musicale e artistica degli studenti
La scadenza per l'iscrizione è fissata per il giorno 10 marzo 2015; riportiamo, da bando. Per maggiori informazioni scrivere all'indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
2) La formazione iniziale per i docenti della scuola secondaria
Come trattato nel documento sulla Buona Scuola, questo tema registra ampio consenso di osservatori e lavoratori della Scuola
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1) Sedici anni di ritardo. L'elezione del Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) is an impossible enterprise.
Nel Decreto legge mille proroghe c’è un’ulteriore proroga (art.1 comma 6, d.l. 31 dicembre 2014, n.192): il termine per indire le lezioni slitta al 30.09.2015.
2) Quattro modi della sinergia scuola-lavoro
Al MIUR, è il sottosegretario Gabriele Toccafondi ad avere la delega in materia di Alternanza scuola–lavoro e di Istruzione Tecnica Superiore (post diploma)
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.