A Padova “molti lavoratori precari costretti a farsi prestare i soldi dai genitori per pagare le bollette”. Lo stanziamento di appena 64,1 milioni di euro, attraverso la Legge di Stabilità che ha attuato un’ulteriore “stretta” alle supplenze brevi, si sta rivelando largamente insufficiente rispetto al fabbisogno: invece di stanziare più fondi per l’accertato aumento di contratti stipulati dai dirigenti scolastici, il Governo ha pensato bene di fare cassa risparmiando sul prezioso apporto che quotidianamente tanti precari svolgono per sopperire all’assenza del personale di ruolo, garantendo il regolare svolgimento delle lezioni e delle attività scolastiche.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): si dimentica il fatto che il personale precario è spesso assunto lontano da casa, costretto ad anticipare diverse spese, come quelle per i viaggi, il vitto e l’alloggio nei pressi degli istituti dove si presta servizio. E il fatto che abbia stipulato un contratto per pochi giorni o a tempo determinato, come ha ricordato il 26 novembre scorso la Corte di Giustizia europea, non cambia l’obbligo del datore di lavoro di corrispondergli il compenso a fine mese. Ancor di più perché oggi si tratta di un processo di pagamento totalmente informatizzato. Basta con i soprusi nei confronti di chi già si vede assegnato lo stipendio più basso d’Europa.