Come annunciato mesi fa dal sindacato, il concorso a cattedra 2016 risulta illegittimo per la clamorosa esclusione di diverse categorie di docenti che avrebbero dovuto partecipare di diritto alla selezione pubblica. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha infatti trasmesso ai legali del giovane sindacato un’altra comunicazione di accoglimento delle istanze cautelari, stavolta proposte in favore dei docenti sia in possesso di diploma Isef sia del personale educativo illegittimamente escluso dalla possibilità di aspirare al ruolo per la scuola primaria.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il bando concorsuale è stato composto in modo superficiale. Per questo motivo, stiamo solo tutelando il diritto di tanti docenti precari a potersi sottoporre alle prove concorsuali, per conseguire, se lo meritano, l’aspirato contratto a tempo indeterminato o il giusto diritto al miglioramento della propria condizione professionale. Ora il Miur si adoperi per rispettare gli ordini del giudice e provveda a calendarizzare le prove suppletive.
Si allunga la lista delle categorie di candidati che potranno partecipare al concorso al cattedra: dopo i docenti già di ruolo, circa 2 mila Insegnanti tecnico pratici, tutti coloro che avevano presentato domanda a Trento, ora è la volta dei diplomati Isef e degli educatori. Tutti, erano stati frettolosamente esclusi tramite un approssimativo bando di concorso, pubblicato dal Miur. Un po’ alla volta, in tanti stanno per essere riabilitati grazie alle tesi sostenute, dinanzi ai giudici, dai legali dell’Anief.
Al personale educativo, per la prima volta ammesso alla procedura concorsuale per i ruoli della scuola primaria, è stato finalmente riconosciuto il loro giusto diritto alla luce della normativa primaria e della giurisprudenza, che equiparano a tutti gli effetti gli educatori, che operano principalmente nei Convitti statali, al personale docente della scuola primaria. Il Tar Lazio, infatti, ha accolto l’istanza cautelare, ritenendo che “l’abilitazione posseduta dal personale educativo debba considerarsi equipollente all’abilitazione all’insegnamento per la scuola primaria”.
Parimenti ammessi, con conferma di quanto già precedentemente ottenuto dal nostro sindacato, i docenti di ruolo. Le Ordinanze ottenute dai nostri legali, dunque, concedono in via cautelare la possibilità agli iscritti Anief di partecipare con riserva alle procedure concorsuali. L’Amministrazione, ora, essendo già state espletate le prove scritte per tutte le classi di concorso d’interesse dei ricorrenti, dovrà adoperarsi per calendarizzare delle prove suppletive riservate a tutte queste categorie di docenti che hanno ottenuto la partecipazione alle prove concorsuali.
“È una lunga battaglia quella che abbiamo deciso di intraprendere – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – ma un passo alla volta stiamo ottenendo i risultati sperati. Lo abbiamo sempre detto: il concorso, è stato realizzato dal Miur in modo superficiale. E noi stiamo semplicemente tutelando il diritto di tanti docenti precari a potersi sottoporre alle prove concorsuali, per conseguire, se lo meritano, l’aspirato contratto a tempo indeterminato o il giusto diritto al miglioramento della propria condizione professionale. Ora il Ministero dell’Istruzione si adoperi per rispettare gli ordini del giudice e provveda a calendarizzare le prove suppletive”.
Per quanto riguarda, infine, le altre categorie di esclusi, che hanno presentato ricorso nei tempi e nelle modalità stabilite, Anief conferma che dovranno o aspettare una terza e diversa pronuncia del Consiglio di Stato entro quest’estate o la discussione nel merito dei ricorsi: si tratta, purtroppo, di una procedura dai tempi lunghi il cui iter potrebbe prevedere persino l’attesa di anni: l’obiettivo, anche per costoro, rimane l’indizione delle prove suppletive.
Per approfondimenti:
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