In Italia, a differenza che in gran parte dell’Europa, gli incarichi sono considerati solo a livello di contrattazione di istituti e prevedono modesti incentivi economici. Marcello Pacifico (Anief). “La vicedirigenza merita maggiore attenzione, va regolarizzata per contratto. I vicari che per anni hanno ricoperto il ruolo meritano una riserva del 50 per cento nei concorsi per dirigenti scolastici”
Gli educatori che operano nei convitti nazionali statali italiani sono giuridicamente insegnanti: sono inquadrati come tali, hanno una loro classe di concorso, costituiscono anche un’importante figura di referenza educativa, di supporto e sostegno nello studio, unica nell’intero panorama scolastico italiano. Tuttavia continuano a essere considerati una categoria a parte: spesso vengono anche dimenticati dell’amministrazione, che negli ultimi anni verso gli educatori è stata capace di produrre un ingiustificato blocco delle assunzioni, l’assurda esclusione dalle GaE della primaria, come dal bonus di 500 euro per l’aggiornamento professionale, e anche da diverse tornate di immissioni in ruolo. Anief non ci sta e presenta pubblicamente delle proposte costruttive che nel corso dell’anno porterà ai tavoli di contrattazione, al fine di cancellare questo trattamento discriminante e introdurre importanti novità per la categoria all’interno del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro
Il giovane sindacato, nel trasmettere gli auguri di buon lavoro ai neo ministri dell’Istruzione e dell’Università, chiede un incontro urgente ad entrambi, per affrontare le tante emergenze, prime fra tutte la precarietà e il rinnovo del contratto. Per il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, “lo spacchettamento del Miur deve rappresentare un segnale di cambiamento che metta l'istruzione e la ricerca al centro della politica del Governo: basta supplentite, basta risparmi. Abbiamo bisogno di investimenti, abbiamo il dovere di scommettere in un rilancio di questi settori”.
"Siamo pronti a partecipare a tavoli risolutivi - continua il leader del sindacato autonomo -: aspettiamo le convocazioni al Ministero per porre soluzioni ragionevoli, rapide e innovative. Non c'è più tempo da perdere. Il primo obiettivo è rivedere ruoli, profili professionali e piante organiche, al fine di sconfiggere una precarietà che ha assunto dimensioni inaudite. Per realizzare questo, ci aspettiamo vere risorse nel prossimo DEF, per poter riscrivere il contratto collettivo nazionale"