Per la scuola "non serve una nuova riforma". Lo afferma in una nota l'associazione sindacale Anief che ha scritto al nuovo ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza.
Per il sindacato quel che occorre è "solo il ripristino dei principi fondamentali su educazione e lavoro. Si inizi da un maggiore tempo scuola, organici stabili e l'assunzione dei precari su tutti i posti liberi".
"Ci rendiamo conto - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - che le problematiche da affrontare per il nuovo ministro dell'Istruzione sono diversificate, intrecciate e complesse.
Soprattutto perché i danni prodotti dai suoi predecessori sono molteplici. Vi sono, tuttavia, delle priorità che, anche in vista del regolare svolgimento del prossimo anno scolastico, vanno affrontate con estrema urgenza".
"Su tutte - continua Pacifico - ricordiamo al ministro che occorre riportare il tempo scuola medio quotidiano da 4 a 6 ore in ogni grado scolastico, garantendo l'orario pieno a tutte le circa 200 mila famiglie che lo hanno richiesto per la scuola primaria. A livello di personale, non è poi più procrastinabile l'avvio dell'organico funzionale, con i docenti e il personale Ata assegnati alle loro scuole per almeno tre anni. Ciò permetterebbe anche di ammortizzare gli ultimi assurdi tagli attuati su migliaia di docenti inidonei e insegnanti tecnico pratici".
Il Consiglio di Stato, attraverso la sezione per gli atti normativi, ha dato parere favorevole alla proroga sino al 31 dicembre 2013, con effetto sull'anno 2014, dei blocchi degli scatti di anzianita' dei dipendenti pubblici. Per Anief e Confedir qualsiasi atto che prevede un blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, rimane sempre in contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale 223/2012, la quale ha dato ragione a quei magistrati che avevano rivendicato il diritto allo stipendio equo.
"A rigor di logica - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per il contenzioso - l'indirizzo che la Consulta ha dato per i magistrati deve necessariamente valere anche per tutti gli altri dipendenti dello Stato. Ma non solo: se l'Italia e' ancora una Repubblica fondata sul lavoro, allora i contratti vanno rispettati. E siccome lo Stato, che li ha sottoscritti attraverso l'Aran, si e' impegnato a riconoscere il merito dei suoi dipendenti, questi patti formali non possono essere disattesi in itinere. Ancora di piu' se si tratta dei dipendenti pubblici dell'Italia - continua Pacifico - dove il costo della vita ha da alcuni anni avuto una sensibile impennata, mentre i salari degli statali, in proporzione, sono rimasti quelli di quasi 25 anni fa. Giunti a questo punto non e' piu' possibile accettare che il Governo italiano continui a vestire contemporaneamente i panni del datore di lavoro e del legislatore. Visto che le cose non stanno cosi', per i nostri sindacati sara' inevitabile aprire una nuova stagione di contenziosi. Lo faremo gia' a maggio, non appena si completera' l'iter di approvazione del DPR che toglie una porzione di stipendio a tre milioni e mezzo di dipendenti".
Parliamo della batteria di test, i 5.663 quesiti a risposta multipla, da cui verranno estrapolate le 100 domande da sottoporre ai candidati nella prova preselettiva del concorso per dirigenti scolastici 2011.
Che i quesiti fossero online prima del tempo lo dimostrerebbe, secondo i ricorrenti, la "memoria di Google": Google Cache, che ha archiviato una loro "immagine" già 6 luglio 2011 e 12 luglio 2011, un mese e mezzo prima della loro pubblicazione ufficiale, che avverrà il primo settembre 2011.
Secondo gli avvocati, questo violerebbe il principio di parità di accesso dei cittadini negli impieghi pubblici, ma secondo i giudici si tratta di "osservazioni generiche ovvero soggettivamente opinabili"
Sulla questione legata ai 976 quesiti errati, cioè 1/5 delle domande presenti nella batteria, e che, secondo gli avvocati, dimostrerebbe come "la prima fase di elaborazione dei test preselettivi è stata conotata da difetto di istruttoria e opacità" per la nomina della commissione atta a individuare tali errori, per i criteri utilizzati e per l'assenza di un verbale delle operazioni effettuate, i giudici hanno affermato che tale tesi non è condivisibile, "la brevità del tempo occorrente ai candidati per la preparazione della prova preselettiva - si legge nel testo della sentenza - e la circostanza della asserita tardiva comunicazione delle indicate 900 domande risultate errate non è idonea ad invalidare la procedura".
Pertanto, su queti punti e sugli altri punti di illegittimità avanzati dai ricorrenti, il Tar ha respinto il ricorso.
"Al di là della poco condivisibile affermazione secondo cui la pubblicazione in rete dei quiz anzitempo non è apprezzabile come tale, - ha sottolineato l'ANIEF in un comunicato giunto nella tarda serata di ieri, primo Maggio - rimane ancora da accertare nel merito definitivo se alcune risposte siano state veramente errate, fuorvianti o ingannevoli, se anche una sola risposta errata possa invalidare il bando di concorso o se una commissione di esperti si possa riunire senza verbalizzare i criteri nella selezione delle domande, tutte domande senza risposta nella sentenza contestata n. 4323/13 su ricorso reg. n. 9258/2011".
E il Presidente del giovane sindacato rilancia: "l'Anief ha deciso, in questa fase, gratuitamente, di invitare i ricorrenti ad appellare questa sentenza e tutti gli altri ricorrenti degli analoghi ricorsi a costituirsi ad adiuvandum così da avere la parola definitiva dai giudici del Consiglio di Stato su una vicenda che comunque non ha reso onore al Miur e ai sindacati dei dirigenti scolastici che, anziché vigilare sulla correttezza delle procedure od opporsi alla cancellazione delle presidenze, hanno preferito curare i propri interessi. Una vicenda sulla quale i giudici di Palazzo Spada, con atteggiamento altrettanto granitico, hanno dimostrato in più occasioni di dubitare della legittimità dell’intera procedura concorsuale.
Per informazioni, scrivi ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 21 maggio 2013 per ricevere le istruzioni operative per appellarti."
Nonostante i chiarimenti intervenuti nel tempo, per il problema del pagamento delle ferie del personale supplente non si intravedono soluzioni immediate e soddisfacenti.