"Tra domani e dopodomani saranno oltre 320mila i candidati che si recheranno nelle 2.520 aule informatiche predisposte dal Ministero dell'Istruzione per partecipare alle prove preselettive e tentare di accedere al concorso: una procedura - che vede coinvolte quasi 260 mila donne, con l'età media vicina ai quarant'anni e oltre la metà dei candidati concentrati al Sud per maggiore disponibilità di posti - che torna dopo 13 anni di assenza e servirà a selezionare 11.542 docenti distribuiti su tutti gli ordini scolastici".
Lo ricorda l'Anief, sottolineando che "Alla fine tutti i laureati negli ultimi dieci anni e i docenti gia' di ruolo che, attraverso il patrocinio dell'Anief, hanno fatto ricorso al Tar del Lazio potranno partecipare alle prove e rispondere ai 50 quesiti a risposta multipla su capacità logiche e di comprensione del testo, competenze digitali e linguistiche".
Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, ricorda che "i giudici del Tar, come ha sempre sostenuto il nostro sindacato, hanno esaminato le leggi vigenti e appurato che il Miur non poteva escludere dal concorso degli aspiranti docenti solo perché il loro titolo era stato conseguito dopo un'artificiosa barriera cronologica, introdotta dagli organizzatori del concorso e posizionata tra il 2002 e il 2004. Anche perché in questo modo si sarebbe preclusa l'unica modalità per ringiovanire il corpo docente italiano, che con la media anagrafica superiore ai 50 anni si colloca tra le più alte al mondo".
Tra domani e dopodomani saranno oltre 320mila i candidati che si recheranno nelle 2.520 aule informatiche predisposte dal ministero dell'Istruzione per partecipare alle prove preselettive e tentare di accedere al concorso: una procedura che torna dopo 13 anni di assenza e servirà a selezionare 11.542 docenti distribuiti su tutti gli ordini scolastici. Alla fine, tutti i laureati negli ultimi dieci anni e i docenti già di ruolo che, attraverso il patrocinio dell'Anief, hanno fatto ricorso al Tar del Lazio potranno partecipare alle prove e rispondere ai 50 quesiti a risposta multipla su capacità logiche e di comprensione del testo, competenze digitali e linguistiche.
Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, ricorda in una nota che "i giudici del Tar, come ha sempre sostenuto il nostro sindacato, hanno esaminato le leggi vigenti e appurato che il Miur non poteva escludere dal concorso degli aspiranti docenti solo perché il loro titolo era stato conseguito dopo un'artificiosa barriera cronologica, introdotta dagli organizzatori del concorso e posizionata tra il 2002 e il 2004. Anche perché in questo modo si sarebbe preclusa l'unica modalità per ringiovanire il corpo docente italiano, che con la media anagrafica superiore ai 50 anni si colloca tra le più alte al mondo".
"Come non era possibile - continua Pacifico - lasciare fuori da un concorso della pubblica amministrazione del personale in possesso dei requisiti per accedervi, ma 'colpevole' di essere stato già assunto con altre mansioni: si sarebbe trattato del primo caso del genere nella storia delle selezioni pubbliche italiane. E questo il nostro sindacato non lo ha permesso".
Anief ricorda a tutti i 2.000 ricorrenti laureati negli ultimi dieci anni che dovranno recarsi nelle sedi d'esame indicate negli elenchi forniti dal Miur: come indicato in una nota pubblicata nelle ultime ore dallo stesso Ministero dell'Istruzione, è bene che i partecipanti alle prove preselettive in programma in Campania, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna e Toscana controllino nuovamente la data e il luogo di svolgimento dove sono stati destinati. A seguito di eventi inattesi collegati a cause di forza maggiore, in alcune località di queste regioni i calendari sono stati infatti ripubblicati.
Tutti i ricorrenti docenti di ruolo dovranno invece verificare sul sito internet dell'Ufficio Scolastico Regionale che ha gestito la domanda di partecipazione al concorso, quali sono le sedi espressamente destinate allo svolgimento delle preselezioni per i concorrenti esclusi dagli elenchi degli ammessi ma in possesso di provvedimento cautelare.
È conto alla rovescia per la prova preselettiva del concorso per insegnanti indetto dal ministro Francesco Profumo, che si svolgerà, vista la mole di candidati, in due giornate fra lunedì e martedì.
Ultimi ripassi delle domande (3.500 sono quelle nel database) e un occhio al calendario 'variabile’ (il ministero ha chiesto di tenere d'occhio fino all'ultimo possibili mutamenti di aule o orari) segnano le ultime ore prima dell'avvio della selezione. La prima dopo 13 anni nella scuola. La prima al mondo totalmente computer based (svolta con mezzi informatici) con oltre 300mila iscritti alla preselezione. Una mole enorme che ha costretto il Miur a forti sforzi di organizzazione. Pende intanto l'ombra dei ricorsi. Molti di quelli portati avanti dal Codacons, dal sindacato Anief, dall'Adida, Associazione docenti invisibili da abilitare, hanno già avuto esiti a favore degli esclusi dalla preselezione.
In tutto sono 321.210 i candidati alla prova preselettiva, oltre 27 per ciascun posto. Le cattedre a bando sono 11.542. Dei partecipanti la gran parte - 258.476 – è costituita da donne. I restanti 62.734, sono uomini. Ben i due terzi degli aspiranti insegnanti che hanno fatto domanda di partecipazione al concorso non proviene dalle graduatorie ad esaurimento. Sono persone che attualmente fanno altri lavori e in molti casi non hanno mai insegnato. L'età media dei canditati è di 38,4 anni. Di poco più alta è l'età media degli uomini (40 anni) rispetto a quella delle candidate donne (38 anni). Nello specifico, la maggior parte dei candidati (158.879) ha un'età compresa tra 36 e 45 anni. Seguono i 113.924 candidati con un'età pari o inferiore ai 35 anni e i 45.595 con un'età compresa tra i 46 e i 55 anni. I candidati con un'età superiore a 55 anni sono 2.812. Sono oltre 7.400 le aule che saranno coinvolte nella procedura in tutta Italia.
Per passare la prova bisogna rispondere almeno a 35 quesiti su 50. Il tempo per lo svolgimento della preselezione è un minuto a quesito, 50 in tutto. Ogni candidato avrà davanti un computer con un software che è lo stesso su cui hanno potuto esercitarsi i prof in queste settimane di preparazione. Ogni prova sarà diversa con 50 quiz estratti da un database di 3.500.
Sono centinaia le persone ammesse poi via ricorso. "Solo l'Anief – ha spiegato all'agenzia di stampa Dire il presidente Marcello Pacifico- ha contribuito alla riammissione di 1.500 laureati degli ultimi 10 anni che non erano rientrati nei criteri del bando perché laureati dopo il 2004". Poi ci sono quelli che hanno vinto la causa con Adida e Codacons. Nel complesso si parla di quasi 2mila candidati in più. Poi ci sono anche gli insegnanti di ruolo a cui il bando non consentiva di partecipare che hanno fatto ricorso pure loro. Solo l'Anief è riuscita a farne ammettere 100. "Persone che non sanno dove devono andare a fare la prova a tutt'oggi- accusa Pacifico- dovranno presentarsi in una sede qualunque con il foglio del Tar per sostenere la prova. Vanno ammessi per forza".
In Rete ci si interroga, intanto, sul valore qualitativo delle domande della preselezione per selezionare i nuovi insegnanti. Per passarla bisogna fra l'altro sapere cosa significano le parole godet e martingala che appartengono al ramo della moda, carter (termine appartenente al linguaggio della meccanica) o la definizione di "home banking" (l'accesso via internet ai servizi della banca).
La soluzione trovata all’Aran da alcuni sindacati (Cisl, Uil, Snals e Gilda) per recuperare gli scatti di anzianità per il 2010 e 2011 non convince affatto la Flc- Cgil e l’Anief. L’accordo raggiunto prevede infatti, di finanziare quegli scatti di anzianità sottratti ingiustamente alla scuola cancellando quasi un terzo del fondo destinato allo stesso personale per svolgere le attività previste dal POF. Senza considerare per di più, che tutto parte da una vera e propria violazione all’art. 78 del Ccnl.
Perché se è vero che si sono trovati i soldi per il 2010 e per il 2011, la data di maturazione degli scatti stipendiali, prorogata di due anni nel cedolino di gennaio 2011 dal MEF, dovrebbe tornare a quella prevista nel cedolino del dicembre 2010. E quindi dovrebbe essere modificata la norma di legge che dichiara il servizio prestato negli ultimi due anni come” irrecuperabili ai fini economici e giuridici”. Ora, è evidente che se questa data non sarà spostata, i soldi sottratti al Mof non serviranno a maturare una maggiore pensione. E continueranno a ritardare di due anni i futuri aumenti di stipendio.
Se si pensa poi al fatto che, ancora oggi, al personale della scuola assunto nel 2010 viene negata la possibilità di realizzare la ricostruzione di carriera, appaiono chiari i dubbi dell’Anief sulla valenza giuridica della soluzione prospettata. Così come appare evidente che sottrarre nei prossimi anni soldi dal Miglioramento dell’offerta formativa e dalla contrattazione significa impossibilità di assolvere i compiti che ogni scuola autonoma si è prefissata. Perché, invece non utilizzare i 38 milioni di euro destinati a coprire le spese per il “dimensionamento”scolastico di centinaia di istituti (ma che in seguito alla sentenza n. 147 della Corte Costituzionale del giugno scorso non potranno essere usati a tal fine) per la copertura degli scatti automatici?
Anief non crede nel misero accordo concluso ma è pronta a dar battaglia per difendere i diritti dei lavoratori della scuola italiana. E per dimostrarlo impugnerà il contratto che prevede di cancellare per sempre dal 2014 gli scatti di anzianità citando in tribunale i sindacati che hanno appoggiato la nefasta disposizione.
Sono più di 2000 i docenti laureati degli ultimi dieci anni che si sono rivolti al Tar Lazio al fine di poter partecipare all'ultimo concorso a cattedra, di cui oltre 1500 con il patrocinio del sindacato Anief.
Dopo le prime ordinanze cautelari e i decreti monocratici ottenuti, i giudici del Tar del Lazio hanno adesso esteso il provvedimento cautelare a tutti i ricorrenti. Il sindacato spiega che, considerato che la presentazione del provvedimento giudiziario presso la sede di svolgimento delle preselezioni è richiesta dal Miur solo a coloro che non sono stati inseriti negli elenchi degli ammessi pubblicati dagli Uffici Scolastici Regionali, tutti i ricorrenti già docenti di ruolo devono scaricare, stampare e portare con sé il proprio provvedimento cautelare.
I ricorrenti docenti di ruolo, inoltre, dovranno verificare sul sito internet dell'Ufficio Scolastico Regionale che ha gestito la domanda di partecipazione al concorso quali sono le sedi espressamente destinate allo svolgimento delle preselezioni per i concorrenti esclusi dagli elenchi degli ammessi ma in possesso di provvedimento cautelare.
Anief invita quindi tutti i ricorrenti a segnalare qualsiasi eventuale anomalia legata alla procedura di svolgimento concorsuale.