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Dopo la pubblicazione del bando per il concorso della scuola 2012 l'associazione professionale sindacale Anief ha fatto partire un ricorso al Tar e, dice il presidente Marcello Pacifico a Public Policy, ora farà partire una pioggia di ricorsi su punti in cui il ministro Francesco Profumo "ha violato la normativa".

Pacifico ci tiene a sottolineare che l'Anief non vuole bloccare il concorso ma vuole soltanto far valere il diritto di quanti, soprattutto i precari, rischiano di ricominciare la trafila alla ricerca di una cattedra senza nessun riconoscimento del lavoro svolto finora e dell'esperienza pregressa.

"Il concorso della scuola 2012 sarebbe stato positivo se le graduatorie fossero state esaurite - dice - Nel 1999 non c'erano precari ma in questi ultimi dieci anni, per colpa dei tagli alla scuola (200 mila posti in meno in sei anni al netto del tourn over) i precari ci sono eccome. Ce ne sono 170 mila nelle graduatorie ad esaurimento e 20 mila nelle graduatorie di merito (che ora vengono cancellate). Ecco perché c'è tanto livore nei confronti di questo bando. E' difficile che il concorso possa saltare ma si deve fare in base alla legge, ed ecco perché facciamo ricorso. Poi chiariamo: se non si fossero fatti i tagli alla scuola in questi anni, non avremmo il problema precari e questo concorso andrebbe bene. Ma lo Stato in questi ultimi dieci anni ha di fatto violato la normativa, cancellando i posti che aveva assegnato. Ecco l'origine del problema". 

Per ora quindi l'Anief ha presentato il ricorso al Tar per far ammettere tutti i laureati (anche quelli degli anni recenti) e gli insegnanti di ruolo, ma presto potrebbe presentare nuovi ricorsi. "Al momento - dice - abbiamo fatto partire il ricorso per permettere l'ammissione al bando dei laureati dal 2001 al 2012 e degli insegnanti di ruolo. Poi, una volta partito il concorso, vedremo quando far partire anche gli altri ricorsi, ci sono altri 6 punti in cui il ministro ha violato la normativa". 

Pacifico illustra quindi i punti che l'Anief contesta al ministro Profumo e che porteranno a nuovi ricorsi al Tar del Lazio:

35/50 COME PUNTEGGIO MINIMO DEL TEST PRESELETTIVO

Il punteggio relativo al test di preselezione inteso come prova scritta deve essere pari o superiore a 30 (equivalente al vecchio voto 6) e non a 35 come stabilito dal ministro, ammesso che un test possa essere in grado di dimostrare la conoscenza approfondita degli argomenti come vuole la norma di legge.

PROVA IN LINGUA STRANIERA NELLA SCUOLA ELEMENTARE E ORALE IN INGLESE PER TUTTI 

Il Testo Unico parla di prove facoltative.

STOP FACOLTÀ DI DICHIARARE IL PUNTEGGIO FAVOREVOLE 

Ignorato il Testo Unico anche laddove prevede che il candidato con un punteggio inferiore a quello ottenuto in occasione del precedente concorso, possa optare per il vecchio punteggio prima dell'esame dei titoli.

NESSUNA VALUTAZIONE DELLA PERMANENZA NELLE GRADUATORIE

Assente nella tabella dei titoli ogni valutazione per la permanenza nelle GaE e/o nelle GM rispetto ai non abilitati, mentre è riconosciuto - come previsto dalla norma - un punteggio superiore al titolo SSIS rispetto agli altri titoli universitari.

NESSUNA GRADUATORIA DI MERITO DI VALIDITÀ TRIENNALE

Il concorso è stato bandito secondo l'art. 400 del D.Lgs. 297/1994 che autorizza il ministro a rinnovarlo ogni tre anni. Pertanto le dichiarazioni di Profumo sul prossimo concorso per la primavera 2013 sono infondate, a meno che venga emanato secondo un regolamento attuativo della legge 244/2007 ma legato alla formazione iniziale. Per questa ragione, se è vero che il concorso non può fornire altre abilitazioni, tuttavia deve garantire una graduatoria di merito di durata triennale e fino al concorso successivo. Chi supera le soglie di 28/40 nelle rispettive prove scritte e orali prima della valutazione dei titoli non necessariamente deve ottenere subito la cattedra, a meno che a priori non si selezioni il numero esatto dei candidati secondo i posti messi a concorso

Fonte: Public Policy

Migliaia di docenti precari hanno manifestato oggi a Roma per opporsi al concorso a cattedra organizzato dal ministero dell'Istruzione. Alla manifestazione ha aderito anche l'Anief, il cui presidente, Marcello Pacifico, ha ribadito il no del sindacato.

"Non comprendiamo - ha detto Pacifico - quale motivazione logica abbia spinto il ministro Profumo a illudere nuovamente la categoria degli insegnanti con un concorso umilante e inutile, dal momento che esclude i giovani laureati mentre punta a valutare esclusivamente personale gia' abilitato, vincitore di concorsi e che svolge la professione da anni. Le tante persone giunte qui a Roma oggi per dire no a questa insensata selezione lo confermano: il ministro Profumo fa ancora in tempo a ripensarci e a non a far bandire il concorso. Lo stesso ministro - ha aggiunto - continua a dire che e' un'opportunita' per chi e' in fondo alle graduatorie. Ecco, noi oggi siamo qui per dirgli che questa ennesima selezione di docenti non serve a nulla, facendo finta di dimenticare che ci sono gia' delle graduatorie, con centinaia di migliaia di candidati al ruolo suddivisi sulla base di titoli, servizi e merito. I precari hanno intenzione, come in ogni sana competizione, di aspettare il proprio turno: non, come vorrebbe il Miur, di programmare lo sgambetto e passare avanti agli altri", ha concluso il presidente dell'Anief. 

Fonte: Italpress

 

Ha preso il via nel primo pomeriggio a Roma la manifestazione organizzata dal Cps contro una selezione che rischia di stravolgere le posizioni consolidate nelle GaE. Il sostegno di Cgil, Cobas, Cub, Usb, Usi-Ait e Anief. Ci sono anche gli studenti dell’Uds: basta con l'usare la retorica dei giovani per mascherare un progetto che non prevede l'assorbimento dei precari.

Ha preso il via, come previsto alle 14,30 nel quartiere Esquilino di Roma, la manifestazione dei coordinamenti dei precari della scuola contro il concorso a cattedra. L’iniziativa è stata organizzata a ridosso della pubblicazione del bando della procedura selettiva, che selezionerà 11.542 nuovo docenti, proprio per ribadire all’opinione pubblica la contrarietà dei precari, soprattutto quelli cosiddetti “storici”, ad un concorso che rischia di stravolgere le posizioni, ormai pressoché consolidate, all’interno delle decine di graduatorie provinciali sparse per il Paese.

La manifestazione, a cui hanno partecipato oltre un migliaio di persone, è servita tuttavia a ribadire non solo il no al concorso. I precari hanno chiesto l`assunzione su tutti i posti disponibili, il ritiro dei tagli effettuati fino ad ora, il blocco immediato del processo di privatizzazione della scuola statale che si sta portando avanti con l`approvazione del Ddl 953 (Aprea). Inoltre, spiegano in una nota, i precari scenderanno in piazza per respingere ogni ipotesi di "riconversione" dei docenti in esubero sul sostegno, "ovvero di deportazione degli insegnanti inidonei in ruoli amministrativi, previste dalla spending review, che ledono la dignità dei lavoratori e affossano il tanto evocato 'merito'.
L'arrivo della manifestazione a piazza Bocca della Verità. Alla manifestazione hanno aderito Cgil, Cobas, Cub, Usb, Usi-Ait e Anief il cui presidente, Marcello Pacifico, ha definito il concorso "una procedura selettiva tragicomica, che serve soltanto ad aggiungere un altro pezzo di carta per il prossimo governante di turno e a valutare nuovamente del personale docente all'esercizio di una professione che svolge con profitto da anni dopo aver superato diversi concorsi su contenuti disciplinari e competenze didattiche. Aggirando, tra l'altro, la direttiva 1999/70/CE secondo cui chi ha conseguito un'abilitazione e ha prestato 36 mesi di servizio va stabilizzato. E non umiliato – ha concluso Pacifico - con delle generiche prove sulla comprensione del testo e della logica".

Nelle ultime ore è arrivata anche l’adesione degli studenti dell’Uds, che parlano di“concorso truffa del ministro”. Secondo Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti “il ‘concorsone’ non piace neanche agli studenti: non ci va giù che si continui ad usare la retorica dei giovani per mascherare un progetto ben diverso da quello dell'assorbimento dei precari. Il progetto di smantellamento della scuola pubblica , cominciato anni fa e accelerato durante l'ultimo governo Berlusconi, passa dalla riproposizione della Legge 953, il PDL Aprea 2 - la vendetta, attraverso il quale si intende cancellare la rappresentanza studentesca e i diritti degli studenti, e si permette l'ingresso a pieno titolo dei privati nelle scuole, e fa tappa per il vergognoso sistema di reclutamento proposto dalla stessa On. Aprea alla regione Lombardia. Non permetteremo – ha concluso Campanelli - che la scuola venga distrutta sotto gli occhi di studenti e insegnanti”.

Fonte: Tecnica della Scuola

Profumo conferma i 5.336 posti richiesti lo scorso 2 luglio: coprirono il turn-over. Rimane però in piedi la possibilità che il contingente si riduca per il trasferimento coatto di soprannumerari, inidonei ed ex C555 e C999. Per l’Anief il ritardo non è più tollerabile, anche perchè nel frattempo si fanno contratti fino all’avente diritto non previsti dalla legge. Ancora un rinvio sul ricorso dello Snals contro il taglio degli Ata del 17% disposto dalla 133/08.

Che fine hanno fatto le assunzioni del personale Ata? A chiederlo, stavolta, non sono solo i diretti interessati e i sindacati. Ma anche il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. Che ha girato la domanda, attraverso una lettera, direttamente al ministro dell’Economia e a quello della Funzione Pubblica. Nella missiva, datata 18 settembre e che ha come oggetto “Richiesta autorizzazione nomine in ruolo personale ATA”, Profumo ricorda ai suoi colleghi di Governo “che nella riunione del 31 luglio u.s., oltre alla quantificazione delle assunzioni di dirigenti scolastici· e di personale docente ed educativo, già autorizzate nella seduta del CdM del 24 agosto u.s., si è concordato che la determinazione delle assunzioni relative al personale ATA sarebbe stata rinviata al completamento delle operazioni di mobilità di detto personale”.

Il ministro fornisce quindi “in allegato, il quadro delle disponibilità e degli esuberi risultanti: il prospetto sintetico del personale docente inidoneo; i prospetti sintetici ed analitici del personale delle soppresse classi di concorso C555 e C999”. l dati indicati si riferiscono alla situazione conosciuta al Sistema informativo del MIUR del 28 agosto 2012. “Nella riferita nota del 2 luglio – conclude il responsabile del Miur - veniva precisato che il turn-over effettivo del personale ATA è stato complessivamente pari a 5.336 posti, dato che si conferma”. Si attende ora una risposta, si spera celere, da parte di Mef e Funzione Pubblica.

Sulla richiesta di recepire l’autorizzazione ad assumere oltre 5mila amministrativi, tecnici ed ausiliari, si è soffermato nelle ultime ore anche l’Anief, che lamenta il danno che stanno subendo i precari non docenti della scuola in attesa che l’amministrazione prende una decisione: secondo il sindacato guidato da Marcello Pacifico “in tutta Italia si sono stipulati contratti (a nostro avviso illegittimi) fino all’avente diritto ai sensi dell’art. 40 L. 449/97 su tutti i posti vacanti di Assistente Amministrativo e di Assistente Tecnico: circa 35.000, in attesa di capire cosa fare dei docenti inidonei ed in esubero e, quindi, di vedere sbloccate le immissioni in ruolo del personale ATA”. L’Anief ritiene che “non è più tollerabile questo ritardo”. Ancora di più  “perché chi è stato nominato fino all’avente diritto è sottoposto a una forma contrattuale non prevista dalla legge, poiché quel tipo di contratto non appone nessun termine e non dichiara le ragioni per le quali si stipula il contratto a t.d.; indica, invece, un riferimento normativo (l’art. 40 della legge 449/97)” che “non ha nulla a che vedere con la natura giuridica del contratto, ma si limita sostanzialmente a stabilire chi deve pagare i supplenti. Dall’art.1, comma 2, del decreto n. 112/08 si evince, invece, che l'apposizione del termine è priva di effetto se non risulta, direttamente o indirettamente, da atto scritto nel quale siano specificate le ragioni di cui al comma 1, ovvero di quelle che ne giustificano la natura a termine”.

Il sindacato ricorda, inoltre, che anche “la giurisprudenza ha chiarito che la causale del ricorso al contratto a termine deve essere descritta in modo ‘puntuale e dettagliato’, evitando locuzioni generiche e/o tautologiche, dal momento che queste ultime impedirebbero al Giudice di operare il controllo sull’effettività della stessa causale e quindi sulla legittimità del ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato”.

Ma c’è di più. Sempre secondo l’Anief “gli eventuali neo immessi in ruolostipuleranno, a questo punto, un contratto a tempo indeterminato con decorrenza giuridica dal 1° settembre 2012 e decorrenza economica dal 1° settembre 2013. Se questo personale nell'a.s. 2012/13 non è destinatario di supplenza, godrà dunque solo degli effetti giuridici (importante a fini pensionistici) ma il suo effettivo servizio e la sua retribuzione avranno inizio nell'a.s. successivo”. Solo “nel caso in cui invece sia in servizio, potrà continuare l’incarico e, nel caso in cui riesca a completare il periodo previsto per l’anno di prova, potrà superarlo”. Alla luce di questa discrepanza di trattamento, l’Anief ritiene che ci siano i presupposti per avviare delle diffide “per recuperare il servizio perso, considerato che le nomine all’avente titolo (nota Miur del30 agosto 2012 prot. n. AOOODGPER 6340/bis) sono da imputare ad un ritardo dell’amministrazione nella procedura di definizione delle utilizzazioni del personale inidoneo e in esubero per quanto riguarda gli ITP delle classi C555 e C999”.

Sempre a proposito del personale Ata, lo Snals-Confsal comunica lo stato di avanzamento del ricorso che il sindacato autonomo ha presentato a suo tempo al Tar del Lazio contro le riduzioni di organico del personale Ata (pari ad un considerevole 17% del contingente complessivo di posti) introdotte attraverso il famigerato articolo 64 del D.L. 112/2008:  per il sindacato condotto da Marco Paolo Nigi “in effetti, il Tar del Lazio ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma citata. All'udienza del 18 settembre 2012 la questione di legittimità costituzionale è stata discussa, con l'intervento dei difensori del sindacato e dell'avvocatura dello Stato. La presidenza del Consiglio – continua il sindacato - ha difeso la costituzionalità della norma in quanto preordinata a salvaguardare le ragioni della spesa pubblica”.

Lo Snals-Confsal ha infine replicato che “le ragioni della finanza pubblica non possono legittimare riduzioni indiscriminate del personale della scuola che compromettono non solo i livelli occupazionali, ma anche gli standard qualitativi minimi del servizio istruzione. La Corte si è riservata la decisione che, verosimilmente, sarà pubblicata nei prossimi mesi”.

Fonte: Tecnica della Scuola

 

Partenza alle 14.30 da piazza Esquilino, arrivo a Bocca Verità. 

Domani i precari della scuola tornano in piazza e sfileranno in un corteo a Roma per manifestare contro il "concorso truffa" ideato dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. I precari chiedono l`assunzione su tutti i posti disponibili, il ritiro dei tagli effettuati fino ad ora, il blocco immediato del processo di privatizzazione della scuola statale che si sta portando avanti con l`approvazione del Ddl 953 (Aprea). Inoltre, spiegano in una nota, i precari scenderanno in piazza per respingere ogni ipotesi di "riconversione" dei docenti in esubero sul sostegno, "ovvero di deportazione degli insegnanti inidonei in ruoli amministrativi, previste dalla spending review, che ledono la dignità dei lavoratori e affossano il tanto evocato 'merito'.
 

La partenza della manifestazione è prevista alle 14.30 da piazza dell'Esquilino, l'arrivo a piazza Bocca della Verità. Alla manifestazione hanno aderito Cgil, Cobas, Cub, Usb, Usi-Ait e Anief il cui presidente, Marcello Pacifico, spiega: "Con questo concorso il Miur ha messo in atto una procedura selettiva tragicomica, che serve soltanto ad aggiungere un altro pezzo di carta per il prossimo governante di turno e a valutare nuovamente del personale docente all'esercizio di una professione che svolge con profitto da anni dopo aver superato diversi concorsi su contenuti disciplinari e competenze didattiche. Aggirando, tra l'altro, la direttiva 1999/70/CE secondo cui chi ha conseguito un'abilitazione e ha prestato 36 mesi di servizio va stabilizzato. E non umiliato con delle generiche prove sulla comprensione del testo e della logica".

Fonte:TMNews

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XXIV2012

 

 

 

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Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

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