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Secondo il sindacato di Pacifico rimangono saldamente in carica fino all’emanazione di una nota interpretativa dell’ARAN al CCNQ che determini anche i casi di indizione delle elezioni suppletive (novembre?): i ds che le rimuovono rischiano la condanna per attività anti-sindacale. Vale anche per le scuole in reggenza.

Cari dirigenti degli istituti dimensionati, prima rimuovere le Rsu in carica pensateci bene: potreste essere additati di comportamento anti-sindacale. È questo il senso del comunicato che il 17 settembre l’Anief ha reso pubblico sottolineando, per rendere meglio il senso, che “fino all’emanazione di una nota interpretativa dell’ARAN al CCNQ che determini anche i casi di indizione delle elezioni suppletive” le rappresentanze sindacali elette lo scorso mese di marzo rimangono pienamente in vigore.

L’Anief ritiene, quindi, che “qualsiasi comunicazione pervenuta da parte del dirigente scolastico in cui si asserisca la decadenza delle RSU elette durante l’ultima tornata elettorale nelle scuole dimensionate è da considerare illegittima”. Allo stesso tempo, “le eventuali convocazioni sulla contrattazione, in questo momento estese alle sole OO. SS. Rappresentative, devono riguardare necessariamente le stesse RSU elette, pena l’annullamento degli atti assunti”.

Il sindacato guidato da Marcello Pacifico ricorda, a tal proposito, che “i dirigenti scolastici non ha alcun potere di nomina, individuazione o rimozione delle stesse RSU elette dai lavoratori; pertanto – continua l’Anief - non può prendere alcuna iniziativa a riguardo che non sia condannabile per attività anti-sindacale, tanto più se consideriamo che la Consulta ha già annullato la norma sul dimensionamento”.

Per l’associazione degli educatori in formazione anche “nelle scuole assegnate in reggenza, le RSU continueranno ad ogni modo a rimanere in carica fino a nuove determinazioni. Trascorse 48 ore dalla richiesta di chiarimenti inoltrata nei giorni scorsi, preso atto degli incontri avvenuti al Miur tra le OO. SS. rappresentative, Anief attende di conoscere i tempi certi entro cui sarà assicurata la correttezza delle relazioni sindacali, visto l’inizio dell’anno scolastico e l’indispensabile individuazione delle sedi di elezioni suppletive”.

Nell’ambiente sindacale, a tal proposito, il periodo che ad oggi viene indicato ancora come probabile per la “coda” delle elezioni delle Rsu  rimane la prima decade di novembre. Mancando però ormai solo poco più di 50 giorni è lecito a nutrire grossi dubbi sul fatto che l’impegno possa essere mantenuto.

Fonte: Tecnica della Scuola

"Ridurre di un anno la durata del percorso 
scolastico? Se è vera l'indiscrezione riportata nelle ultime ore
 dai mass-media, che porterebbe i nostri ragazzi a diplomarsi a 18 
anni anziché a 19, il ministro Profumo farebbe bene a concentrare 
i propri sforzi su aspetti decisamente più importanti. Come 
quello di portare fino alla maggiore età l'obbligo scolastico e
 contemporaneamente di coinvolgere gli studenti più 'difficili' 
potenziando l'alternanza scuola-lavoro". Lo afferma in una nota
 l'Anief.


"Il progetto del Miur di cancellare un anno di studi - dichiara
 Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e 
direttivi della Confedir - rappresenta un altro tentativo che va 
contro la logica del merito e della cultura all'investimento delle 
risorse umane. Come se il tasso di abbandono scolastico in Italia 
non fosse tra i più alti dell'area Ocse. Il forte sospetto è che 
la spinta a realizzare certe iniziative nazionali sarebbe allora 
legata a mere esigenze di cassa".


L'Anief ritiene "significativo che tutte le indagini 
sull'istruzione prodotte negli ultimi anni, confermate da agenzie 
internazionali e persino dallo stesso Miur, abbiano invece
 indicato la necessità di far frequentare la scuola a tutti i
 lavoratori: ciò favorirebbe una migliore riconversione 
professionale, oltre che i processi di razionalizzazione e
 ricapitalizzazione dell'impiego delle risorse umane".


"Un esempio virtuoso che l'Italia dovrebbe seguire - sostiene
 Pacifico - è quello condotto da alcuni Stati degli Usa, dove è 
stato dimostrato che un percorso di apprendimento ridotto non 
porta a maggiori chance nella ricerca del lavoro. Né, tantomeno, 
permette di acquisire più conoscenze, capacità e competenze. Il
 nostro Governo potrebbe anche guardare a modelli
 educativi-formativi geograficamente più 'vicini', come quello 
tedesco: in Germania, infatti, gli studenti possono contare su un 
sapiente utilizzo dell'apprendistato, che essendo strettamente 
collegato al tessuto industriale permette ai giovani di
specializzarsi in campi produttivi reali ma contemporaneamente di
 accrescere il proprio sapere continuando a frequentare la scuola".


Alla luce di queste considerazioni, l'Anief teme quindi che il
 progetto ora all'esame di una decina di esperti incaricati dal 
Miur possa avere solo uno scopo: il taglio di 50mila unità di
 personale. "Non bisogna essere dei guru - conclude Pacifico - per
 prevedere che l'anticipo di un anno del corso di studi, assieme
 alla volontà espressa da tempo di abolire il valore legale del
 titolo di studio, metterebbe una pietra tombale sulla validità
 del nostro sistema scolastico".

Fonte: Italpress

La decisione del Miur di destinare tablet e
 personal computer alle scuole del sud è stata definita dal
 segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni "una cosa
 pazzesca che divide a fa danni anche alla scuola". Secondo l'Anief
 "stiamo solo assistendo alla solita politica irritante a cui ci ha
 abituato da tempo la Lega".


"Il segretario Maroni dovrebbe sapere - dichiara Marcello 
Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della 
Confedir - che il materiale informatico è stato assegnato ad una 
serie di regioni (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) che
 appartengono ad aree sottoutilizzate. Tanto è vero che i
 finanziamenti per acquistarli sono di tipo Fas e fanno capo a 
fondi della Comunità europea finalizzati a potenziare le regioni 
obiettivo 1".


"Forse la Lega Nord - continua Pacifico - rimpiange il periodo 
politico in cui attraverso il Cipe, abusando del potere assunto 
durante l'ultimo Governo Berlusconi, ha permesso di dirottare alle
 scuole del Nord diversi fondi dell'Unione destinati al meridione".


"La decisione del ministro Profumo di potenziare finalmente le
 scuole del sud non può che trovarci d'accordo: speriamo, anzi,
 che sia solo la prima - conclude il sindacalista - di una serie di 
tranche finalizzate a risollevare finalmente le aree del paese 
più in difficoltà".

Fonte: Italpress 

Dopo la FLC CGIL anche l'Anief e il PRC accolgono l'invito ad aderire alla manifestazione del 22 settembre. L'Anief organizza per la mattina dello stesso giorno un seminario di aggiornamento professionale per il quale è previsto l'esonero del servizio.

Ufficio Stampa Anief - Anief aderisce alla manifestazione organizzata dai precari, il 22 settembre pomeriggio a Roma
Per l’occasione, l’ente qualificato dal Miur organizza per la mattina un seminario di aggiornamento professionale aperto a docenti e ata precari e di ruolo sulla legislazione nazionale approvata nell’ultimo ventennio relativamente all’accesso alla professione. Previsto l’esonero dal servizio. Per informazioni, vai al a questo link.

Vito Meloni Responsabile nazionale scuola PRC SE - Accogliamo con convinzione l'invito ad aderire alla manifestazione del 22 settembre della quale condividiamo pienamente la piattaforma rivendicativa. C'è bisogno che il mondo della scuola e i cittadini tutti rimettano al centro dell'agenda politica i veri problemi del sistema scolastico italiano, resi drammaticamente evidenti dai risultati dell'ultima indagine OCSE, contro le iniziative demagogiche e fuorvianti del ministro Profumo e del governo.

Saremo in piazza al vostro fianco il 22 e lavoreremo per la migliore riuscita della manifestazione.

Fonte: Orizzonte Scuola

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XXIV2012

 

 

 

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I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti