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"Incontro Palazzo Vidoni: salve per ora le tredicesime. Il ministro Patroni Griffi informa le parti sociali sulle modifiche apportate sul decreto spending review per il pubblico impiego". Lo si legge in una nota dell'Anief, associazione professionale sindacale.

"Nuove finestre per i prossimi esodati - si legge ancora nel comunicato - fotografia dei possibili tagli alla pubblica amministrazione per comparto e area, divisione tra informativa ed esame congiunto nelle relazioni sindacali, diverse fasce per merito, riconversione professionale per evitare licenziamenti.

Marcello Pacifico, delegato Confedir alle alte professionalità, denuncia il rigetto degli emendamenti sulle ferie non godute dei precari e sulla pensioni da assegnare al personale della scuola che ha maturato i requisiti in quest'ultimo anno scolastico appena concluso.

Delusione anche per la mancata attenzione ai precari e per l'aumento della disoccupazione, specie giovanile. Alcun riguardo, infine, per la professionalità del personale obbligato alla riconversione così come per docenti inidonei e itp. In mancanza di risposte il contenzioso sarà inevitabile".

Fonte: Agenparl

Il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi ha informato le parti sociali sulle modifiche apportate sul decreto spending review per il pubblico impiego. Tra queste nuove finestre per i prossimi esodati, fotografia dei possibili tagli alla pubblica amministrazione per comparto e area, divisione tra informativa ed esame congiunto nelle relazioni sindacali, diverse fasce per merito, riconversione professionale per evitare licenziamenti. Salve per ora le tredicesime.

Marcello Pacifico, delegato Confedir alle alte professionalità, denuncia in una nota "il rigetto degli emendamenti sulle ferie non godute dei precari e sulla pensioni da assegnare al personale della scuola che ha maturato i requisiti in quest'ultimo anno scolastico appena concluso".

Delusione anche "per la mancata attenzione ai precari e per l'aumento della disoccupazione, specie giovanile - sottolinea Confedir -. Alcun riguardo, infine, per la professionalità del personale obbligato alla riconversione così come per docenti inidonei e itp. In mancanza di risposte il contenzioso sarà inevitabile".

Fonte: Italpress

Sono davvero troppo numerose le segnalazioni che giungono al sindacato sulle inesattezze presenti nei test a risposta multipla per accedere ai Tirocini Formativi Attivi che in alcune classi di concorso hanno estromesso oltre il 95% dei partecipanti". Per questo il sindacato Anief ha incaricato i suoi esperti di verificare l'esattezza delle domande e delle risposte somministrate in questi giorni a diverse decine di migliaia di candidati.

Secondo Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, "abbiamo assistito alla somministrazione di quesiti con troppi errori, troppi nozionismi e poche certezze: occorre assolutamente fare chiarezza sulla qualità e la correttezza della gestione delle prove preparate dal Cineca e organizzate dal Miur".

È possibile inviare segnalazioni sui quesiti verosimilmente errati, erronei o mal posti inviando una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell'oggetto "segnalazioni errori TFA". Il sindacato valuterà caso per caso l'opportunità di adire le vie legali, ai fini del riconoscimento del diritto ad essere ammessi alle successive prove scritte e orali.

Fonte: Italpress

"È noto che per motivi di continuità didattica i precari della scuola non riescono mai ad ottenere durante l'anno i due giorni di ferie mensili spettanti, salvo poi richiederne la liquidazione alla fine delle attività didattiche: tutti lo sanno, ma evidentemente non i rappresentanti del Governo. Al punto che con semplicità e poca riflessione uno di loro ha liquidato con un secco 'no' l'emendamento alla spending review che avrebbe evitato, nel rispetto delle recenti sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di giustizia europea, l'apertura di una procedura d'infrazione nei confronti dello Stato italiano per la palese violazione della direttiva comunitaria che impone la monetizzazione delle ferie per il personale che non ha potuto usufruirne durante il servizio". Lo afferma in una nota l'Anief.

Secondo il sindacato "è allora giunto il momento che anche il Governo si assuma la responsabilità dei pareri sugli emendamenti discussi in Parlamento, specialmente quando chiede la fiducia evitando il dibattito: ogni dirigente dello Stato è chiamato dalla normativa vigente a rispondere del danno erariale, perché la violazione di una direttiva comunitaria non può ricadere su tutti i cittadini. Come tutti sanno, infatti, ogni ripetuta e continua violazione delle direttive comunitarie impone una multa di almeno 8 milioni di euro per lo Stato membro della UE che non ne rispetta i precetti".

"Non si comprende - afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e delegato Confedir ai quadri e alte professionalità - perché debba ricadere su tutti i cittadini la colpa di una cattiva amministrazione, che in questo momento deve essere imputata ai soli ministri della Repubblica. Tanto più visto che l'art. 96 del Codice di procedura civile espone lo Stato al pagamento di pesanti condanne alle spese ove dovesse  soccombere per lite temeraria".

L'Anief, pertanto, si rivolgerà ai giudici per ottenere la liquidazione delle somme spettanti ai precari della scuola. Il personale interessato può richiedere il modello di diffida predisposto dal sindacato inviando una mail contenente i propri dati anagrafici, contatti telefonici fissi e cellulari e sede di attuale o ultimo servizio in scuola statale (denominazione, comune e provincia) a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Fonte: Italpress

La prima sentenza del contenzioso avviato nel 2009 è del giudice del lavoro di Palermo, che conferma quanto disposto da Tar e Corte Costituzionale: penalizzare chi cambia provincia nelle GaE è una violazione al diritto del trasferimento. Ora si attende l’esito di altre 400 ordinanze cautelari analoghe: in arrivo migliaia di assunzioni d’ufficio?

Ricordate la disputa sull’inserimento in “coda” o a “pettine” nelle graduatorie ad esaurimento? Sono passati cinque anni dalla volontà espressa dal Miur, allora guidato da Giuseppe Fioroni, di posizionare in fondo alle graduatorie (allora “permanenti”, oggi “ad esaurimento”) tutti i precari che avrebbero espresso volontà di cambiare provincia. Per i candidati al ruolo sono seguiti anni contrassegnati da timori e incertezze: il tentativo dell’amministrazione di scoraggiare i tanti che cambiavano per avere delle chance in più di lavoro divenne presto materia di contenzioso. La nota ministeriale, ribadita in occasione del rinnovo delle GaE del 2009, stavolta gestite da Mariastella Gelmini, venne infatti impugnata. E nel 2009 annullata dal Tar Lazio. Solo che nel frattempo la disputa aveva assunto una dimensione politica. Con la Lega a fare pressioni su Governo e viale Trastevere perché mantenessero la posizione e continuassero a negare la possibilità ai precari di far mutare la propria candidatura senza penalizzazioni.

Dall’altra parte i precari. Diversi difesi da avvocati privati. Ma in gran numero, a migliaia, dall’organizzazione più ferma a difendere i diritti dei precari: la neonata Anief, che proprio su questa diatriba giuridica ha costruito la sua notorietà. Il sindacato autonomo ha sempre interpretato la linea dell’amministrazione come una chiara violazione del diritto al trasferimento provinciale. E quindi alla libera circolazione dei lavoratori sul territorio nazionale. Una posizione che, sempre per l’organizzazione guidata da Marcello Pacifico, avrebbe innescato anche una chiara violazione del criterio del merito (punteggio posseduto) per accedere alle supplenze e alle nomine in ruolo nella scuola pubblica.

I giudici che hanno esaminato le carte hanno reputato la linea dell’Anief convincente. In questo senso si è orientato prima il Tar. Poi, nel febbraio 2011, la Corte Costituzionale. Che con una lapidaria sentenza ribadì che il collocamento “in coda” risulta illegittimo “perché, in modo irragionevole e in violazione del principio di uguaglianza, prevede una diversa disciplina a seconda del momento in cui il docente chiede il trasferimento da una graduatoria provinciale ad un’altra”.

La sentenza però non bastò per far ottenere  il diritto all’immissione in ruolo dei ricorrenti. Che così si rivolsero di nuovo al giudice. Stavolta, però, a quello del lavoro. In questi giorni stanno arrivando le prime sentenze di questo ultimo contenzioso. Favorevoli, anche stavolta, ai precari rilegati in coda ed in certi casi privati del ruolo: a Palermo il giudice ha infatti disposto l’assunzione a tempo indeterminato di tredici precari in questa situazione.

Secondo l’Anief, che ha perorato la loro causa, “a Palermo si chiude simbolicamente la partita iniziata nel 2007 dal giovane sindacato che ha proprio nel capoluogo siciliano la sua sede nazionale”.

La partita, tuttavia, non è proprio terminata: sono in attesa di risposta più di 400 ordinanze cautelari di analogo contenuto negli altri Tribunali d’Italia. Che se seguiranno lo stesso iter potrebbero determinare un vero terremoto: con migliaia di ricorrenti messi in ruolo dai giudici. Una soluzione che, in tempi di spending review, non sarà certo ben digerita dal Governo e dall’amministrazione chiamata a risparmiare pure con la salute degli inidonei.

Fonte: Tecnica della Scuola

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XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

IL PUNTO

I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti