L’anno scolastico è partito con quasi 2mila Direttori dei servizi generali e amministrativi non al loro posto nelle scuole: in alcuni istituti scolastici la situazione è drammatica, perché non vi sono assistenti in servizio che hanno intenzione di coprire il ruolo superiore. Per ovviare al problema, che sta bloccando l’attività amministrativa e generale di quelle scuole, gli Ambiti territoriali scolastici stanno pubblicando degli interpelli nazionali agli assistenti amministrativi che vogliano ricoprire il ruolo di Dsga: le richieste, riassunte sulle pagine di Orizzonte Scuola, riguardano diversi territori e vanno dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia.
Illegittimo, secondo l'Ufficio Legale Anief, considerare rinunciatario chi non ottiene supplenza da GPS per sedi non espresse e non tenere nuovamente in considerazione il suo nominativo per le successive disponibilità sopraggiunte e utili alle supplenze da GPS. Anche chi ha ottenuto spezzone – a causa di un algoritmo mal elaborato – non potrà ottenere da GPS il completamento orario. Al via, pertanto, i ricorsi Anief rispettivamente al TAR e al Giudice del Lavoro per tutelare il principio del merito contro un algoritmo che esclude a priori tanti docenti pur se con esperienza e punteggi molto alti. Adesioni aperte fino al 30 settembre.
Sul sostegno agli alunni disabili si continua a procedere in modo sbagliato, con la metà del personale docente precario e chi amministra la scuola che non fa nulla per cambiare le cose. Il risultato è un’organizzazione lacunosa, che mette nelle condizioni tantissimi insegnanti di cambiare istituto scolastico ogni anno perché licenziati e riassunti tra l’estate e l’autunno. Con la continuità didattica calpestata in modo indecoroso, perché non potendo contare su insegnanti specializzati di ruolo si creano le condizioni per far cambiare docente agli studenti disabili con una frequenza altissima. L’ultima denuncia è arrivata da Bari, dove, riferisce La Repubblica, ad alunno con tetraparesi spastico-distonica che gli impedisce di camminare, di parlare e di compiere anche i più elementari gesti quotidiani, sono stati cambiati “cinque insegnanti di sostegno in sei anni”: i genitori, esasperati, hanno scritto al Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella chiedendogli: "Aiuti nostro figlio disabile".
Invece di prevedere più fondi per la carta del docente, dopo che nello scorso mese di maggio la Corte di Giustizia europea l’ha allargata anche i docenti precari, il Governo dimissionario ha creato i presupposti per decurtarla in modo progressivo: il bonus annuale da 500 euro destinato oggi ai docenti di ruolo e finalizzato alla loro formazione è infatti destinato a ridursi di circa un terzo dal 2027, con lo scopo di finanziare la Scuola di Alata formazione introdotta dalla riforma del reclutamento, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 aprile scorso. Già dal prossimo anno la decurtazione sarebbe dovuta scattare, tuttavia fino al 2026 i costi sono stati ammortizzati con i fondi della Missione 4 – Componente 1 – Riforma 2.2 del PNNR. Di fatto, circa 100 milioni dei 381,137 milioni annui destinati dal 2015, attraverso la Legge 107, al finanziamento della carta del docente, verranno quindi spostati su altri capitoli di spesa: una parte per pagare i tutor dei nuovi percorsi abilitanti, un’altra per finanziare il nuovo sistema di formazione del personale docente previsto dal DL 36/2022. Quest’ultimo, prevede spese pure con troppi zeri: Il presidente della Scuola di Alta formazione, scrive oggi Orizzonte Scuola, “avrà un stipendio lordo di 246mila euro così come il direttore generale. Comprendendo anche gli altri componenti si arriva alla cifra di oltre un milione di euro annui”.
Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è intervenuto al Tg3 per parlare di scuola. Il leader del giovane sindacato ha affermato che “non è la prima e non è l'ultima sentenza, la Cassazione ci dà ormai da anni ragione. Il ministero da vent'anni continua a dare dei posti in Organico di fatto che in realtà sono su posti Vacanti e disponibili e devono essere dati ruolo; li dà per risparmiare in Organico di fatto quindi li dà in supplenza, ma come la Corte di Giustizia Europea ci ha detto questi posti in realtà devono essere dati in ruolo e quindi i precari devono essere risarciti. Hanno diritto al pagamento delle ferie, hanno diritto al pagamento delle mensilità estive, hanno diritto anche agli scatti di anzianità e sono ormai tantissimi le sentenze che arrivano in Cassazione e danno ragione ai precari”.